martedì 12 giugno 2018

Le nozze (di Nicknameri) in tempo di Covid...?!

Le nozze di Nicknameri, passato dal cartaceo al blog, adesso ha un incipit nuovo, in versione Covid...

"Le nozze di Nicknameri", 2012

Questo blog contiene un inedito libro, ricavato per il 99,999% dal volume, ormai fuori catalogo, della seguente scheda:


"Le nozze di Nicknameri"

 "Chi si sposa più ai tempi del Covid? Solo fattucchiere
e maghi che possono far tamponi con lo sguardo!". 

Il banchetto organizzato nel 2022, senza mascherine e distanziamenti,  

sanciva l'unione fra maga Nicknameri e l'indovino Limerick
e si trasformò in un raduno di sciamani, indovini, maghi,
profeti, chiromanti, insomma le nozze passarono in
secondo piano, permettendo prima agli intervenuti di
esibirsi. Il turno dello sposo era in programma subito
dopo il vecchio stregone Haiku, un prozio di Limerick.
Da anni in Giappone per tenere meeting di chiromanzia,
aveva messo a punto l’“Haiku”.
-Per creare un haiku si deve scegliere un soggetto e
scrivere tre versi di cui il primo e il terzo di cinque sillabe,
il secondo di sette. Dopo l’inizio occorre esprimere un
dato sensoriale e una magica similitudine-.
Escogitando un haiku da rivolgere al nipote,
esordì:

“E’ scoppiettante
come un pop-corn che salta
nella padella”

Anche il saggio dell’indovino Limerick prevedeva simili
formule e premonizioni...

“A mia sorella Clarissa,
fida compagna di rissa
che, per sembrare una vera strega,
dal parrucchiere ha fatto la messa in piega
altrimenti non sarebbe la zitella Clarissa !”

Al posto di Clarissa avrei polverizzato Limerick, invece
lei non si scompose nemmeno, tutta intenta a stanare
la sua preda da portare sull'altare... L'indovino proseguì,
inorgoglito dal fatto di poter esporre nel dettaglio, a
quel pubblico di eletti, la sua invenzione più prestigiosa,
chiamata appunto “Limerick”: una formula poetica
(gli Indovini, i Profeti e i Vati sono anche Poeti dal
momento che le prime poesie furono formule magiche…)
di non-sense formata da cinque versi.
Il primo presenta il protagonista, il secondo implica una
sua qualità o un predicato; il terzo e il quarto sviluppano
il predicato; l'ultimo verso conclude con un epiteto un
po' stravagante. Il primo e il secondo verso rimano fra
di loro, il quinto ripete la parola finale del primo.

Mentre l'indovino creava sul momento dei limerick da
attribuire agli invitati, il mio sguardo incontrò quello
di maga Nicknameri che, avvicinandosi, mi comunicò
di avermi scelto come volontaria per la sua esibizione.
Ero emozionata, anche perché la sua scelta avrebbe,
in qualche maniera, cambiato la mia vita...
Ecco, finalmente, il momento che vide maga
Nicknameri impadronirsi della scena, appena terminata
l'esibizione del quasi marito, l'indovino Limerick.
La maga aveva una voce mite e carismatica:
-L'affinità che mi lega a Limerick riguarda anche e
soprattutto la mia invenzione, il “Nicknameri” (pron.
“nicknàmeri”), un'altra formula poetica che ho chiamato
così in virtù del mio nome.

Pure il nicknameri è non-sense, solo per maghi,
indovini e profeti il senso c'è, eccome se c'è !
E' formato da versi, di solito in rima (i maghi
pronunciano sempre le loro formule magiche in rima);
si ricava dalle parole-chiave di un testo, ovvero da quelle
parole che racchiudono le più importanti informazioni.
I protagonisti del testo (qualsiasi testo purché sia
speciale e magico…) diventano, con l'impiego dei
nickname, animali, piante e oggetti.
Inoltre un nicknameri come si deve è provvisto
di magiche pozioni di parole. E', quindi, necessario
fornire ai nicknameri appositi filtri magici in “eri”
(in omaggio al sommo poeta ALIGHIERI)-.

Il congresso si finse interessato, in realtà la foga di
maga Nicknameri aveva fatto sì che il suo discorso
fosse apparso un po’ nebuloso. In questo ricordava
suo fratello, ovvero il mago Gargamella, un vero
pasticcione, convinto di poter trasformare dei
piccoli gnomi, chiamati puffi, in oro !

        

Intervenne l’indovino Limerick a spronare la futura
consorte: -Forza, comincia la dimostrazione pratica come
ho fatto io con le mie formule...-.

Maga Nicknameri replicò: -Certo, ma prima devo trovare
un volontario...-. Nel pronunciare quella fatidica frase,
incrociò il mio sguardo reclamando complicità.
-Vengo io, se posso- spezzai l’imbarazzante silenzio
ricevendo qualche timido applauso.
La maga si congratulò con me e nel frattempo cercava
le parole migliori per presentarmi: -Lei è qui in qualità
di giornalista avendo vinto l’esclusiva di questo
matrimonio fra tante riviste di cronaca rosa;
a dire la verità, ha anche un altro motivo per essere
presente e forse ce lo dirà lei stessa...-.
Avevo il volto contratto in una smorfia a metà fra
lo stupore e la vergogna, ma mi uscì questa risposta:
-Beh, visto che è un raduno di maghi, vi sfido a…
Scoprirlo !-.

Quella risposta intrigante e sarcastica allo stesso tempo
scatenò la curiosità dei presenti. Maga Nicknameri intuì
che il vero scoop delle sue nozze sarebbe stata quella sfida
che ogni mago o sciamano o profeta avrebbe voluto
vincere pur di dimostrare le sue doti...
In palio c’era la reputazione, il premio più importante,
in particolare per la categoria dei maghi ! Il regolamento
dell’agone fu presto stabilito: ogni concorrente poteva
disporre di un solo filtro di nicknameri per primeggiare
nell’impresa. -Soltanto la formula vincente si avvererà
proprio sotto i nostri occhi !- tuonò l’indovino Limerick,
arbitro dell’agone.

I quattrocentoventi invitati iniziarono a disporsi in ordine
alfabetico dal momento che il sorteggio avrebbe potuto
agevolare alcune categorie di concorrenti e penalizzarne
altre. Maga Nicknameri chiamò la fattucchiera Agata,
la prima dell’elenco, chiedendole di scegliere un filtro
dalla lista sottostante e così avrebbero fatto fino alla fine
della sfida...

I nicknameri, come aveva anticipato la maga, sarebbero
risultati privi di senso qualora non venissero decodificati
da esperti in tecniche magiche: era, quindi, implicito che
la bravura interpretativa avrebbe fatto la differenza...
Al banchetto arrivò trafelato pure vate Zeugma che, dopo
essersi scusato per il ritardo, chiese di poter aderire alla gara.

Allora maga Nicknameri aggiunse un ultimo filtro alla lista.
Ad ogni nicknameri, scandito ad alta voce dal mago di turno,
occorreva che io cadessi in trance ipnotica permettendo
al concorrente di entrare nelle mie sembianze per qualche
minuto. In quel breve lasso di tempo, illustrando le mie
reminiscenze, era suo magico obiettivo scoprire il vero
perché della mia presenza...

Maga Nicknameri (Antonella Oldano)







 -Prima di cominciare, dovete sapere che lo sforzo
mentale richiesto in fase di decodifica assorbirà parecchie
energie... (Le energie magiche, al contrario di quelle
fisiche, sono proporzionali all’età). Allora sarà facile che i
maghi giovani (le cui energie sono limitate: ad esempio,
non detengono la preveggenza), rispetto ai colleghi
anziani (energicamente equipaggiati), siano più soggetti a
distrazioni, lacune ed errori- soggiunse l’indovino
Limerick raccomandando a tutti di esprimersi in una
maniera possibilmente limpida.

I nickname, nomi fittizi in forza dei quali le parole non sono
ciò che appaiono, possono anche evolversi in parole-chiave.
E’ questo il caso della “metamorfosi”, un magico artificio
che solo i più vecchi impiegano senza provare fatica…
-Adesso si comincia- tuonò, orgogliosa, la sorella di
mago Gargamella, collocandomi in un punto strategico
per garantire un buon ascolto collettivo.

La fattucchiera Agata scelse il filtro “sorpassi fruttiferi”,
ma prima di iniziarne la magica decodifica, annunciò a
voce bassa e profonda:

“A NOME DI TUTTI I MAGHI
RIUNITI IN QUESTO AGONE
NON SIAMO PER NULLA RESPONSABILI
DEL CONTENUTO VERO O FITTIZIO
DEI NICKNAMERI IN QUESTIONE
(PER CUI IN OGNI CASO CHIEDIAMO REDENZIONE...)
VINCERE È LA NOSTRA MAGICA AMBIZIONE”