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guide
fenicotteri
bersagli
sogliole
pigiami
copule
stracci
conchiglie
totò
domeniche
-“Bersagli”
intende la pizzeria “Bersagliera” che
un anziano
collega
di mia madre, un direttore scolastico in pensione,
frequentava
abitualmente la domenica. “Sogliole” esprime,
oltre
alla portata di pesce che richiedeva, anche il fatto che
fosse
rimasto vedovo, quindi solo. Alle pareti di quella pizzeria
erano
appese parecchie stampe raffiguranti scene salienti dei
film
di Totò. Il cameriere era solito sfruttare qualsiasi tipo di
appiglio
per improvvisare battutine e ironici commenti: una
volta,
a pranzo, gli avevo offerto un bellissimo assist con la
domanda
“se mangiamo all'aperto, paghiamo lo stesso il
coperto
(“copule”) ?”. Effettivamente la pizzeria aveva a
disposizione
un accogliente gazebo esterno. In occasione del
mio
tredicesimo compleanno, festeggiato in quella pizzeria, un
invitato
mi regalò un pigiama scatenando l'ilarità dei presenti.
“Stracci
con chiglie” esprime i piatti a forma di con chiglia in
un
pranzo con un'amica (“stracci”) di mia mamma .“Guide
fenicotteri”
intende i bollini di diverso colore che iniziarono
a
costellare le guide tivù: si proponevano di giudicare i
programmi
televisivi in modo da dissuadere la visione, da parte
dei
bambini, di film troppo violenti, per adulti (“fenicotteri”
indica
l'altezza, prerogativa adulta). Qualcuno al doposcuola
si
vantava di vedere perfino i programmi contrassegnati
dal bollino rosso (“cotte” in “fenicotteri” simboleggia
dal bollino rosso (“cotte” in “fenicotteri” simboleggia
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firme
posteri
gancio
pizza
bacio
croce
squadre
scheletri
coppe
brividi
-La
mia cameretta, anche se per metà adibita al letto di mamma,
aveva
diversi
scaffali organizzati in modo preciso. “Squadre
scheletri”
e “coppe brividi” indicano, da una parte, i “Piccoli
Brividi”,
libri gialli che divoravo e che impiegavano uno
scheletro
come mascotte, dall'altra le coppe e i trofei sportivi...
L'armadio
che fiancheggiava gli scaffali presentava un
crocifisso
(“croce ”) di carta che andavo a baciare tutte le sere,
dei
puzzle (“re” in “squadre” sta per quello oggetto di uno
scambio
con Stefano) tenuti insieme con lo scotch che trovavo
allegati
a famose pizzette surgelate e parecchi diplomi firmati
da
insegnanti e vari eventi comunali.“Gancio ” sta per quello
fissato
all'armadio che ospitava i portachiavi di cui facevo
la
collezione.“Posteri” intende la fitta muraglia di poster,
in
maggioranza raffiguranti squadre di calcio, che, su
approvazione
della mamma, avevo attaccato lungo tutte
le
vetrate della veranda per garantire un po' di privacy
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faggi
rimproveri
fermi
pulsanti
querce
rioni
inversi
passanti
blu
ciceroni
-Mia
madre (“querce”) era un'assidua fruitrice di autobus:
quelli
che prendeva abitualmente per andare sul posto di lavoro
erano
di colore blu. “Ciceroni” indica la sua competenza in
materia
di autobus con i relativi vantaggi sulle macchine. Era
solita
avere
nausea in macchina e mio padre (“faggi”: “roveri”,
da
“rimproveri”, indica le sue sapienti manovre in fatto di
marce),
soprattutto nei periodi in cui sfoggiava una macchina
appena
uscita dal concessionario, mal digeriva i suoi
rimproveri
mirati a esprimere la sua preferenza verso i
pullman...
“E' troppo bello guardare il paesaggio dai sedili
del
pullman”: questa era un'altra considerazione che faceva
imbestialire
papà. Per recarci nei rioni periferici della città
mia
madre ed io prendevamo l'autobus: ero ancora così bassa
da
non riuscire nemmeno a premere il pulsante della fermata a
richiesta.
“Inversi passanti” intende l'errore di molti passeggeri
nell'invertire
l'entrata con l'uscita: del resto non vantavano una
così
rodata frequenza come mia madre che non sopportava