martedì 12 giugno 2018

257-259

~257~
faggi caffeiferi

caio radici
miniati baci
luce girandole
cane retrattile

-In campagna, a casa dei nonni materni (“radici” intende
i nonni: infatti le piante esprimono i genitori), il momento
dei saluti seguiva un collaudato cliché: mio padre (“faggi”)
era impegnato nella manovra di retromarcia (“retrattile”) e,
dal momento che il viottolo durava almeno un paio di minuti,
io ne approfittavo per mandare bacini (“miniati baci”) con
le mani, dicendo un’infinità di “ciao” (“ciao” in “caio”).
Girandole” esprime il gesto che eseguivo con la mano, in
particolare facevo compiere al dito indice dei movimenti
rotatori, come per dire “a presto !”,“ci vediamo dopo”.“Faggi
caffeiferi” intende i persuasivi, incalzanti “faccio un caffè ?”
che entrambe le nonne rivolgevano (ogni mercoledì, il giorno
d’uscita di Topolino, “ratti” in “retrattile”) a mio padre; le sue
vane repliche di rifiuto venivano subito respinte dal momento
che, in particolare la nonna paterna, approfittava
dell'occasione per bersi l'ennesimo caffè...“Cane retrattile”
esprime sia quello di Stefano (“re ” in “retrattile”, nicknameri
giulivi sestieri”), sia il dramma che aveva visto protagonista
un vecchio cane ormai cieco. La luce dei fuochi d'artificio e
i violenti rumori simili a spari (“cane” è pure una parte della
pistola) avevano fatto sì che si uccidesse strangolandosi da solo
a furia di tirare il guinzaglio...


~258~
retti sfinteri

pigra cistite
lame rubriche
cieche querce
estive marce

-Durante l'estate alcune bambine volenterose erano chiamate
ad appoggiare Suor Lucia (“cieche ”) e Mariella (“pigra”) alla
scuola materna. Si trattava di una speciale collaborazione e,
allo stesso tempo, faceva piacere ripassare filastrocche e ludici
diversivi che non erano ancora un lontano ricordo. Non mi
dispiaceva affatto il ruolo di maestra d'asilo, l'unico particolare
che mi sarei risparmiata consisteva nelle marce alla toilette che,
a quell'età, sono guidate ! Inoltre Mariella aveva il timore che
i bambini potessero soffrire di cistite e quindi incrementava
i collettivi tour degli sfinteri indemoniati...“Querce ” esprime
il ruolo di “mamme” che le ragazzine del doposcuola andavano
a ricoprire al sopraggiungere dell'estate. La cosa assurda era
la differenza anagrafica che le separava dai loro figli fittizi,
appena un lustro; dai nove ai quattro anni, inutile dire,
si trattava di un lasso di tempo davvero abissale…
Lame rubriche” esprime le agendine della Smemoranda
ancora semi-sconosciute. Il logo a forma di mela (“mela”
in “lame”) si impose in pochissimo tempo: la mia baby-sitter
se ne fece regalare subito una, Stefano (“re” in “retti”)
acquistò il diario che Nicolò (“mar” in “marce ”) aveva
dell’Inter (da “sfinteri”).“Estive” contiene “est” esprimendo
l'“alba anagrafica” degli utenti che frequentavano
la scuola materna.-


~259~
treni puberi

sole medaglie
d’azzurro querce
yogurt di cute
valenti battute

-“Sole medaglie” esprime sia il fatto che, giocando controsole
a tennis, avevo ottenuto il secondo posto invece del primo,
sia il periodo di sole medaglie che sfioravano sempre
l'ambitissima coppa... Il maestro di tennis era solito girare
filmini amatoriali in cui, oltre alle nostre “prodezze”
tennistiche, erano inserite barzellette e canzoncine: fra queste
due possibilità avevo scelto di cantare la famosissima
Azzurro”. “Treni”, infatti, intende il celebre treno dei desideri
(in questo caso di vincere la coppa al torneo), ma anche
la presenza di Stefano (“re” in “treni”) al centro estivo.
Per dovere di cronaca, alla fine le coppe arrivarono, ben tre
(“tre” in “treni”) ! “Cute ” esprime i tatuaggi che la pelle
scoperta aveva modo di mostrare d'estate: qualcuno si tappezzò
di tatuaggi per distrarre gli avversari a basket, Stefano si tatuò
una propizia racchetta da tennis ! “Yogurt” sta per una mia
piccola indigestione (in preda alla nausea, avevo consumato
solo un misero yogurt) al pub del centro estivo; “valenti
battute” esprime le potenti battute di tennis della figlia del
maestro, Valentina. Sua madre (“querce”) era la segretaria
del centro sportivo: nel parlare del marito, tuttavia, usava
sempre l'appellativo “il Maestro”...-