martedì 12 giugno 2018

272-274

~272~
cinque aceri

giuliva mazza
opaco frassino
bastone scarpa
pinguino tragico

-Collezionare sorprese kinder era un vero e proprio rituale
che riusciva a coinvolgere persino gli adulti, indaffarati nel
chiedere ad amici e conoscenti i pezzi mancanti...“Giuliva
mazza”, ad esempio, si rifà alla rana con mazza da hockey che
mio zio aveva ammirato un pomeriggio. “Opaco” sta per
Paco”, un personaggio delle famose “Tartallegre”, quello
con buccia di banana in testa, causa della sua caduta: a mia
cugina (“frassino”) piaceva tantissimo e lo desiderò non
appena le mostrai la cartina illustrativa. “Bastone scarpa”
si rifà al dinosauro del cantiere degli “Happy Dinos” che non
pronunciavamo “Dainos”, nicknameri “doni fogliferi”):
il personaggio nello specifico ostenta un bastone e mio padre
se lo fece dare dal suo amico “S carpa” di cognome, essendo
l'ultimo pezzo per completare la mia serie. Davide (“tragico”),
pur non collezionando le sorpresine kinder in modo accanito,
ostentava un “Pingui Beach ” (“pinguino”) sullo scaffale
della sua cameretta...“Cinque aceri (sta per ahh...c'eri !)”
indica la statistica di distribuzione dei dipinti a mano fra le
altre sorprese: era “1 (l'inglese “one” in “bastone”) su 5 ”.
Questo nelle confezioni multiple; negli espositori in panetteria
vigeva un trucco che Ricky mi aveva svelato dopo notevoli
suppliche: era necessario, per aggiudicarsi i personaggi delle
ambitissime serie, scegliere il quinto ovetto laterale, espediente
che falliva il più delle volte, ma tanto l'“anguilla” faceva prima
a farsi comprare direttamente tutto l'espositore !-


~273~
maglie ceneri

parigi frassini
ricorsi calchi
dodici stelle
faggi lavati

-Si descrive il bagno della casa di mia cugina (“frassini”): su di
una piccola mensola erano presenti dei calchi di dentature e lei
mi aveva spiegato che il suo dentista li lasciava portare a casa;
a quel proposito avrei voluto fare ricorso al mio per averli
indietro ! In quel periodo era in voga un originale concorso
promosso dal detersivo Ava (“Ava ” in “lavati”): il celebre
Calimero, mascotte di quel detersivo, proponeva della calamite
la cui peculiarità consisteva nel colore della t-shirt, maglietta
indossata dal pulcino color cenere (“maglie ceneri”).
In particolare si trattava delle tipiche divise nazionali con
i colori delle bandiere; inoltre chi riusciva a trovare quella
avente al centro le dodici stelle, ossia il Calimero europeo,
vinceva un ambito (desiderato: un richiamo al giorno di
San Lorenzo, ovvero delle stelle cadenti, in cui chi riesce
ad avvistarle esprime un desiderio;“stelle” ha assegnato
il nickname all'omonima via cittadina) premio.“Parigi” intende
pure il viaggio di mia cugina che, al rientro dalla capitale
francese, mi regalò, a mo' di souvenir, una sfiziosa Torre Eiffel
di plastica. “Faggi” indica i violenti colpi assestati alla
lavatrice da mio papà; quella di mia cugina, inutile dire, era
tutta tappezzata delle calamite di Calimero !-

Risultati immagini per torre eiffel monumenti miniatura

~274~
putti artiglieri

ulcere prati
scarpe di cachi
marini franchi
sforzi palazzi

-L'episodio di questo nicknameri mise in subbuglio tutta la
classe: Nicolò (“marini”) si era seduto su di una sedia intrisa
di colore verde e si era macchiato i suoi costosissimi pantaloni...
Per smorzare l'accaduto, la maestra Michela (“ulcere”) gli
aveva detto di essere un prato ! Le polemiche di sua mamma,
abituata a buttare via le scarpe qualora avessero pestato delle
cacche (“s carpe di ca chi”), furono aspre e mirate a coprire le
spese del lavaggio. Al momento della colletta, la classe si divise
e alcuni ipotizzarono di chiedere i soldi solo ai proprietari di
evidenziatori verdi. Ipotesi che trovò la pronta replica della
madre di Giorgia Sforzin (“sforzi”) che paventava una dolosa
omissione degli evidenziatori incriminati. Allora la sottoscritta
riesumò la storia del suo dizionario “Palazzi” misteriosamente
sparito dall'armadio per il quale non venne richiesto alcun
risarcimento.“Franchi”intende sia la tipologia di moneta,
quindi i soldi, sia la maestra Franca che si schierò contro la
colletta.“Putti artiglieri” indica la graffiante, come artigli,
ironia di Angela (“putti”). “Re” in “ulcere” esula dalle
mie doti magiche…-