~272~
cinque
aceri
giuliva
mazza
opaco
frassino
bastone
scarpa
pinguino
tragico
-Collezionare
sorprese kinder era un vero e proprio rituale
che
riusciva a coinvolgere persino gli adulti, indaffarati nel
chiedere
ad amici e conoscenti i pezzi mancanti...“Giuliva
mazza”,
ad esempio, si rifà alla rana con mazza da hockey che
mio
zio aveva ammirato un pomeriggio. “Opaco” sta per
“Paco”,
un personaggio delle famose “Tartallegre”, quello
con
buccia di banana in testa, causa della sua caduta: a mia
cugina
(“frassino”) piaceva tantissimo e lo desiderò non
appena
le mostrai la cartina illustrativa. “Bastone scarpa”
si
rifà al dinosauro del cantiere degli “Happy Dinos” che non
pronunciavamo
“Dainos”,
nicknameri “doni fogliferi”):
il
personaggio nello specifico ostenta un bastone e mio padre
se
lo fece dare dal suo amico “S carpa” di cognome, essendo
l'ultimo
pezzo per completare la mia serie. Davide
(“tragico”),
pur
non collezionando le sorpresine kinder in modo accanito,
ostentava
un “Pingui Beach ” (“pinguino”) sullo
scaffale
della
sua cameretta...“Cinque
aceri
(sta per ahh...c'eri
!)”
indica
la statistica di distribuzione dei dipinti a mano fra le
altre
sorprese: era “1 (l'inglese “one” in “bastone”) su 5 ”.
Questo
nelle confezioni multiple; negli espositori in panetteria
vigeva
un trucco che Ricky mi aveva svelato dopo notevoli
suppliche:
era necessario, per aggiudicarsi i personaggi delle
ambitissime
serie, scegliere il quinto ovetto laterale, espediente
che
falliva il più delle volte, ma tanto l'“anguilla” faceva prima
a
farsi comprare direttamente tutto l'espositore !-
~273~
maglie
ceneri
parigi
frassini
ricorsi
calchi
dodici
stelle
faggi
lavati
-Si
descrive il bagno della casa di mia cugina (“frassini”): su di
una
piccola mensola erano presenti dei calchi di dentature e lei
mi
aveva spiegato che il suo dentista li lasciava portare a casa;
a
quel proposito avrei voluto fare ricorso al mio per averli
indietro
! In quel periodo era in voga un originale concorso
promosso
dal detersivo Ava (“Ava ” in “lavati”): il celebre
Calimero,
mascotte di quel detersivo, proponeva della calamite
la
cui peculiarità consisteva nel colore della t-shirt, maglietta
indossata
dal pulcino color cenere (“maglie ceneri”).
In
particolare si trattava delle tipiche divise nazionali con
i
colori delle bandiere; inoltre chi riusciva a trovare quella
avente
al centro le dodici stelle, ossia il Calimero europeo,
vinceva
un ambito (desiderato: un richiamo al giorno di
San
Lorenzo, ovvero delle stelle cadenti, in cui chi riesce
ad
avvistarle esprime un desiderio;“stelle”
ha assegnato
il
nickname all'omonima via cittadina) premio.“Parigi” intende
pure
il viaggio di mia cugina che, al rientro dalla capitale
francese,
mi regalò, a mo' di souvenir, una sfiziosa Torre Eiffel
di
plastica. “Faggi”
indica i violenti colpi assestati alla
lavatrice
da mio papà ; quella di mia cugina, inutile dire, era
tutta
tappezzata delle calamite di Calimero !-
~274~
putti
artiglieri
ulcere
prati
scarpe
di cachi
marini
franchi
sforzi
palazzi
-L'episodio
di questo nicknameri mise in subbuglio tutta la
classe:
Nicolò (“marini”) si era seduto su di una sedia
intrisa
di
colore verde e si era macchiato i suoi costosissimi pantaloni...
Per
smorzare l'accaduto, la maestra Michela (“ulcere”) gli
aveva
detto di essere un prato ! Le polemiche di sua mamma,
abituata
a buttare via le scarpe qualora avessero pestato delle
cacche
(“s carpe di ca chi”), furono aspre e mirate a coprire le
spese
del lavaggio. Al momento della colletta, la classe si divise
e
alcuni ipotizzarono di chiedere i soldi solo ai proprietari di
evidenziatori
verdi. Ipotesi che trovò la pronta replica della
madre
di Giorgia Sforzin (“sforzi”) che paventava una dolosa
omissione
degli evidenziatori incriminati. Allora la sottoscritta
riesumò
la storia del suo dizionario “Palazzi” misteriosamente
sparito
dall'armadio per il quale non venne richiesto alcun
risarcimento.“Franchi”intende
sia la tipologia di moneta,
quindi
i soldi, sia la maestra Franca che si schierò contro la
colletta.“Putti
artiglieri” indica la graffiante, come artigli,
ironia
di Angela (“putti”). “Re” in “ulcere” esula dalle
mie
doti magiche…-