martedì 12 giugno 2018

421_End/Finale

Era, infine, giunto il turno di vate Zeugma, l’ultimo
che mancava all’appello dei partecipanti.
Il fatto che fosse pure arrivato in ritardo produsse nella
schiera dei delusi i commenti più acidi che avessi mai
sentito. -Gli ultimi saranno i primi ! - zittì tutti con
questo celebre motto il vate, essendo quindi chiaro
che il suo ritardo fosse dovuto a una precisa strategia
di gioco... Ottenuta la parola dall’indovino Limerick, vate
Zeugma aveva a disposizione l'ultimo filtro magico,
quello scartato da tutti gli altri maghi...
Incominciò a declamarlo ad alta voce:


~421~
e lascia ch’io speri

strada di nomi
sincero fiume
estuario delta
se tu eri felice
ascoltami
negli occhi

-Il mio viaggio si sta concludendo (sta tramontando, “est” in “estuario” è un magico inganno): questo, infatti, è l'ultimo nicknameri. Sto per tornare a casa: “fiume” esprime via Piave la cui foce individua la strada della mia abitazione. È il cognome “Strada” (a richiamare un certo Gino, da cui il noto “Gino Strada”;“strada di nomi” intende pure tutti i compagni di viaggio i cui nomi esatti divengono ogni giorno più nebulosi a causa del passare del tempo) a farmi strada attraverso possibili direzioni. In base alla foce (“estuario/o delta”: quest'ultima tipologia di foce, essendo ramificata, si rifà all'idea di famiglia con figli, il termine “estuario” prevede un'esistenza solitaria che forse è scritta nel mio destino, la sorte è simboleggiata dai dadi, “dadi” in “stra/da di”, poiché “estuario” contiene “io”...) “estuario” vorrà dire che mi ha dimenticata ! Sono venuta alle nozze 
di Nicknameri per ribellarmi (la famosa “ascia” di guerra in “lascia”) a tale destino: prima 
di tornare a casa, rivoglio il te...tesoro perduto !


 

Non questo tesoro (il “tesoro” è rappresentato da Wario, pronunciato “uario”, in “est/uario”: popolare eroe dei videogiochi in cerca di tesori quali monete e oggetti preziosi...) di giocattoli 
che, detto sinceramente, erano tanto importanti un tempo quanto ora sono impolverati... 
Ma quello che trapela da questa formula magica:

“Se tu eri felice ascoltami negli occhi e lascia ch'io speri”.


Dal momento che, come in tutti gli altri casi, non stava
succedendo niente, la folla aveva deciso di abbandonare
le nozze in segno di protesta.

All'improvviso vate Zeugma, attirando il mio sguardo,
bisbigliò: -Ho il potere magico delle sfere sensoriali.
In effetti lo “zeugma” intende il superamento
dell'orizzonte dei sensi, in pratica sono l'unico che può
“ascoltare negli occhi”,“vedere parlare” ecc...
Il nicknameri indica proprio questo concetto:
ora sta a te scegliere di proseguire-.

Ero confusa, anche eccitata all'ipotesi di varcare
i confini sensoriali. Il mio sguardo s'illuminò e
l'indovino Limerick non ci mise molto a intuire cosa
stava per succedere. Richiamò subito la folla inferocita,
annunciando che vate Zeugma aveva trovato
la soluzione e anche la vittoria...

Allora il vate espose il suo ragionamento:
-Ho capito che sei qui in cerca di un bene prezioso,
inestimabile e assai raro, “STEFANO”, ovvero la tua
felicità: avete notato che il suo nome si ricava unendo
le iniziali di “Se tu eri felice ascoltami negli occhi”?
Avendo calcolato che questo fosse il più ghiotto
frangente per disporre di un gran numero di maghi
contemporaneamente, il fatto di poterci ricattare
con qualche foto scabrosa ha fatto il resto...
Orbene “e lascia ch'io speri” intende, come di consueto,
il nickname della maestra Sperandio, ovvero
il verbo ricavato dal nickname “speranza”: ha,
infatti, un Verbo da svelarti...

Le sue doti profetiche sono cominciate quando,
ormai minata nella vista, ha iniziato a vedere in
sogno il cieco profeta Tyresiah, assorbendone i poteri...
Il punto è che non ti può vedere e sarai, quindi,
costretta ad “ascoltarla negli occhi”, non potendola
“guardare negli occhi”: io farò da tramite evocando,
con il flusso zeugma, il suo discorso-. -Ora ascolta:
“Mara, hai fatto male a volere Stefano, ovvero il “re”
dal momento che, come tutti sanno, “l'erba voglio
non cresce neanche nel giardino del re”! Eccoti,
quindi, il mio presagio oracolare: Stefano non sarà
mai interessato a te e prenderà in sposa Clarissa,
la sorella di Limerick; solo se agirai d'astuzia,
avrai ciò per cui sei venuta...”.

-Adesso capisco- balbettai e, rivolgendomi
all'incarnazione effimera assunta da vate Zeugma,
annunciai: -Io vorrei tanto chiedere alla strega Clarissa
di farmi assumere le sue sembianze... E' evidente che
vorrà qualcosa in cambio…-. -Oh certo- si affrettò a
ribattere la maestra Sperandio, ovvero vate Zeugma:
-Almeno il tuo cuore per ringiovanire come tutte le
streghe e senza quello non potrai sentire più nulla, altro
che AMORE !-.
Ci pensò maga Nicknameri a fornirmi una ricetta 
antica, attuale e senza effetto collaterale:
“Il modo più semplice per conquistare qualcosa è…
Non desiderare di conquistare quel qualcosa”
-Ha proprio ragione e son contenta di essere venuta
alle sue nozze... Ecco, ora ho capito: da oggi inizierò a
desiderare le ultime cose che vorrei conquistare e,
ritrovandomi presto, come amico, un bel magone
(“magone” contiene “mago”), mi troverà lui una
soluzione ! Evviva gli sposi, in particolare, evviva
Clarissa… !-

Lasciai che fosse proprio quest'ultima ad avventarsi
sul bouquet di maga Nicknameri; ormai sapevo che
era la cosa migliore da fare...
Intanto mago Gargamella, di ritorno al castello,
sta già architettando l’ennesimo, rocambolesco piano 
per catturare i puffi in compagnia dell’amato gatto
Birba, fratello maggiore di Gattacicovid...     
       
Al vincitore dell’agone magico l’indovino Limerick
accordò, come ulteriore premio, di scegliere come si
sarebbe chiamato il primo frutto delle sue nozze…
E così il vate, essendo ancora incerto sul sesso del
nascituro (e non riuscendo, nonostante le sue indubbie
doti magiche, a profetizzarlo…) optò per questo criterio:
come avvenne per il suo nome, le iniziali dovevano
scaturire da quelle dei relativi genitori, iniziando
da quella paterna. Ad esempio, “Zeugma” era scaturito
dall’iniziale “ZEU”, in forza dell’alchimista Ziggurat
e della sensitiva Ursula. Allora l’indovino Limerick
e maga Nicknameri avrebbero scelto un nome…
Con iniziale “LEN”.

Tempo dopo, vate Zeugma venne
informato da mago Gargamella
circa la nascita del piccolo Lenticchia.