martedì 12 giugno 2018

182-184

~182~
cinque quartieri

spocchia gruviera
scrigno visiera
agente indole
sergente triade

-“Sergente triade” esprime “Sergio 3”, una salumeria cittadina:
il commesso che la gestiva mostrava atteggiamenti piuttosto
spocchiosi, in certi casi irritava i clienti dal momento che era
solito ripetere incalzanti “basta così ?!” inducendo la clientela
ad abbreviare la lista delle richieste ! Era così indisponente
d'indole da ritrovarsi il negozio senza gente (“agente” esprime,
mediante formula magica “alfa privativa”, il significato di
senza gente”). Il commesso di “Sergio 3” era solito indossare
una visiera (all'epoca erano diffuse visiere con pratica linguetta
porta-occhiali, “occhi” in “spocchia”): avendo un modo di fare
così poco empatico, il negozio di formaggi (“gruviera” anche
per l'altezza, “gru”, del ragazzo) e salumi fu costretto a
cambiare molte sedi, inimicandosi interi quartieri. Il nome,
da “Sergio 3”, arrivò fino a “Sergio 5” a contrassegnare
i molteplici trasferimenti.“Scrigno” sta per la confezione
multipla di ovetti kinder, quella da tre: la statistica di
distribuzione delle sorprese dipinte a mano passò dal certo
1 su 3” (“triade”) al ben più remoto “1 su 5 ”... E questa
spietata strategia commerciale non ci dissuase, anzi !
Ade ” in “triade” per l'espressione funerea assunta dopo
l'esito negativo dei tre ovetti.-



~183~
resti minnesingheri

gomme siluri
piste bauli
giulivi faggi
anguille tuorli

-Il negozio di caramelle e dolciumi “Il Paulista” (“piste” e
bauli”) era la meta preferita del “re” (“re ” in “resti”),
grande specialista di caramelle: “gomme” esprime quelle
da masticare, molto in voga la tipologia a forma di siluro
o sigaretta. “Baùli”, in realtà, sta per “Bàuli”, famosa
marca di panettoni che quel negozio esibiva nel periodo
natalizio: “giulivi” indica il modo in cui mio zio (“giulivi”)
inzuccherava il pandoro (apriva la bustina di zucchero
direttamente nel sacchetto che agitava a più non posso).
Piste” esprime anche una pista elettrica di macchinine esibita
con fierezza al compleanno di Ricky (“anguille”) da suo padre
(“faggi”). “Tuorli” indica una diffusa tipologia di dolciumi a
forma di uovo sodo; orsetti, coccodrilli, bottiglie di Coca Cola
e sandwich in miniatura ampliavano il caramelloso scenario.
Resti minnesingheri” intende il fatto che, dopo le scorpacciate
di caramelle ad opera di Stefano, non restava quasi più nulla
nella bacheca espositrice ! Un altro patito di caramelle era
mio nonno, papà di mio zio (“giulivi faggi”).-
 

 
~184~
smorbi cimiteri

deformi purghe
acerbe zucche
lumache frassini
carote dondoli

-“Deformi” intende, riferito a “zucche”, gli zucchini deformi
e smodati (“sorbi”) che crescevano nell'orto di mia nonna
materna. Quest'ultima si lamentava (“purghe”) della scarsa
fertilità del suo orto dove tutto appassiva e moriva (a questo
proposito, “zucche” esprime, con “cimiteri”, l'evento di
Halloween, giornata in cui si deride la morte). In effetti, al
momento di estrarre le carote dal terriccio constatandone
l'esigua lunghezza (appena cinque centimetri) scoppiavo a
ridere per il fatto che, alla sovrumana forza dimostrata, non
corrispondeva mai una gratificazione adeguata.
Anche i pomodori erano troppo lenti (“lumache”) a maturare:
mentre dai miei zii (“frassini” in cui “assi” intende quelli delle
carte, espresse pure da “car/o/te”, passatempo illustrato nel
nicknameri “hotel consuoceri”) erano già belli rossi, da mia
nonna materna presentavano ancora il classico verdino
acerbo.“Dondoli” indica la postazione di mio papà al momento
di quelle escursioni nell'orto che mia nonna amava mostrarmi
in tutto il suo sudicchiato zelo... Mio padre mi spronava a
sbrigarmi perché, prima di raggiungere casa, era necessario
un bel quarto d'ora di macchina (l'inglese “car ” in “carote”);
intanto il campanile suonava, con i suoi precisi rintocchi
(“don” in “dondoli”), già le sei di sera…-