~278~
mele
peri
funghi
frassini
verdi
lumi di
grappa
candele
proba
prigione
-Mia
cugina (“frassini”) aveva un debole per Monopoli e
spesso
ci giocavamo insieme. “Mele peri” indica, almeno
fonicamente,
la parola “monopoli”: infatti il numero delle
lettere
e le iniziali del famoso gioco di società risultano le
stesse.
“Funghi”, “lumi”,“candele” e “grappa” rimandano
alle
pedine lignee che, nella versione di mia cugina, adottavano
questa
simbologia: alla candela, al fungo, al lume e al
fiaschetto
di grappa si aggiungevano i segnaposti a forma di
pera,
mela e piantina (“frassini” intende pure la pianta e quindi
quest'ultima
pedina).“Verdi” (la classe della maestra Sperandio,
verde
è il colore della speranza, alloggiava diversi giochi
in
scatola, nicknameri “frassini diamantiferi”) indica, in
contrapposizione
al rosso, il colore delle case e degli alberghi.
agli
imprevisti, del gioco da tavolo più noto dopo la dama e gli
scacchi...“Prigione”
esprime l'invisa casella del tabellone che
imponeva
al giocatore di rimanere fermo un turno. Trattandosi
di
un diversivo strutturato in modo da durare parecchio tempo
prima
di decretare il vincitore, stabilivamo un orario in cui
sospendere
il gioco e vinceva chi aveva accumulato più soldi
e
proprietà (“roba” in “proba”)...-
~279~
vini
scioperi
frizzanti
frassini
marini
faggi di
querce
di panda
nature
d’acqua
-A
differenza
di Stefano (“re” in “nature”) ero una vera
schiappa
in fatto di bibite: ai compleanni, infatti, mi trovavo
nell'imbarazzante
posizione di chiedere l'acqua, per giunta
quella
naturale ! Era una tortura dover fare lo sciopero della
sete,
ma divenne un'inevitabile prassi: in effetti solo la madre
di
Antonio (“querce di panda”) aveva l'accortezza di introdurla
nella
consueta gamma di bibite. Al compleanno di Nicolò
(“marini
faggi di”) non mi ero opposta alle persuasive e
incalzanti
sollecitazioni di suo padre che mi mise in mano un
bicchiere
di Coca Cola senza troppi proseliti... Quel pomeriggio
segnò
il mio irreversibile divorzio con il capitolo “bibite”: ero
stata
male al primo sorso trascinandomi un senso di vertigine
anche
dovuto all'ubicazione della festa, undicesimo piano.
A
Nicolò cadde perfino un giocattolo dal balcone e suo padre
lo
andò a recuperare, ormai sfracellato ! I miei zii (“frassini”)
mi
fecero capire che anche l'acqua frizzante non faceva per me
e,
infatti, iniziavo subito a tossire, effetto delle bollicine in
gola...
Allora
continuavano a scherzare dicendomi: “Vuoi mica
un po' di vino ?!”.-
un po' di vino ?!”.-
~280~
polsi
refrigeri
ratte
rotelle
pigre
gazzelle
supposte
febbri
di
pipistrelli
-Anche
febbricitante e influenzata, avevo giocato al gameboy,
esattamente
con la cassetta di Batman (“pipistrelli”).
Quest'ultima
parola contiene pure la parola “pipì”: in virtù di
questo
fatto viene citata la maestra Mariella (“pigre”) essendo
quest'ultima
ossessionata dalla paura della cistite, paura che la
portava
a spedire (“poste” in “supposte”) tutti i bambini nei
bagni
dell'asilo ! Ero costretta a entrare per finta nella toilette
dal
momento che non ne sentivo la necessità come avrebbe
voluto
la maestra. “Gazzelle” esprime la volta in cui le gemelle
(“gazzelle”)
contagiarono la classe di parotite: essendo state
a
turno ammalate, la gemella in convalescenza aveva agevolato
il
contagio. Anche in quell'occasione ero stata capace
di
intrattenere una vera e propria “maratona
videoludica”
arrivando
fino al nevrotico livello degli orologi impazziti:
il
protagonista, Topolino, doveva attraversare un livello
intricatissimo
senza rimanere schiacciato dalle rotelle degli
orologi
in pezzi (“ratte rotelle”).“Supposte” esprime sia il
nome
sia l'aggettivo considerando le
“prove febbre” che i miei
sollecitavano
cercando di profetizzarne l'esito.“Polsi refrigeri”
intende
gli impacchi gelati ai polsi per placare le febbri più
elevate:
era uno stratagemma abbastanza efficace.“Re” in
“refrigeri”,“pigre”
e “pipistrelli” intende
l'orologio che
Stefano
ruppe in modo da studiarne gli ingranaggi interni
(nicknameri
“dollari archi-batteri”).“Tre”
in “pipistrelli”
esprime,
con “rotelle”, il famoso “dare i numeri”, detto
di chi ha le rotelle fuori posto…-
di chi ha le rotelle fuori posto…-