martedì 12 giugno 2018

281-283

~281~
mazzi celiferi

ligia barba
tragico mento
indice pollice
di mare frottole

-Per far capire che si credeva poco o proprio per niente a ciò
che qualcuno andava dicendo c'era un simpatico sfottò,
inventato da Nicolò (“mare” contiene “re”: Stefano non
sapeva proprio mentire !) o Davide (“tragico ”). Si trattava di
un gesto coreografico dal momento che bisognava accostare
l'indice e il pollice al mento come a voler tracciare una barba
immaginaria; a quel punto si ripeteva più volte e sempre più
velocemente quella manovra, anche pronunciando la magica
formula “Gialì” (“gialì” da “ligia”).“Gialì, gialì, gialì”:
si ripeteva, enfatizzando la pronuncia a mo di sfottò.
Quando, al contrario, non si voleva mettere al corrente
il presunto bugiardo (“frottole”) del fondato sospetto,
occorreva accarezzare il mento in modo meno palese,
evitando di dire “gialì, gialì”...“Mazzi celiferi” intende
quelli di figurine e il classico “cèlo cèlo” nello scorrerli,
pollice” esprime anche la celebre fiaba “Pollicino” e “polli”
in “pollice” l’intercalare “conosco i miei polli !”.-


Risultati immagini per pollicino

~282~
pigne sifonatteri

zaini vitrei
chiavi angeli
cupido lotto
cannule brodo

-“Pigne” esprime quelle da raccogliere e decorare per
il laboratorio scolastico, ma anche i quaderni pigna.
Chiavi angeli” intende il fatto che la mia baby-sitter (Angela,
angeli”) mi mettesse ogni mattina le chiavi di casa in una
tasca dello zaino: una volta, addirittura, le chiavi erano state
scambiate a mo' di figurine e questo la dice lunga su come
sottovalutassimo le conseguenze che uno scambio (“re ” in
vitrei” sta per i numerosi scambi di giochi con Stefano) simile
poteva comportare essendo le chiavi oggetti che incuriosivano,
ma di cui ancora non potevamo disporre, se non passivamente,
come nel mio caso...“Cupido” è la scheda telefonica con quella
raffigurazione e, unendo la prima sillaba a “lotto”, si ricava
il familiare “culotto”: “fare il culotto” era il corrispettivo di
fare il bidè” e a tre (“tre ” in “vitrei”) anni quell'azione era
ancora pilotata (“pigne sifonatteri” intende pure la mia
abitudine di appoggiare un piede al termosifone durante la fase
bidè; mia mamma, accorgendosene, esclamava:“La pignotta
al caldo !”). Per farmi bere il brodo più in fretta (la francese
pronuncia “vit” di “vitrei”) mia mamma aveva escogitato
di impiegare la cannuccia (“cannule”) evitando il cucchiaio
che, tra l'altro, me lo faceva anche rovesciare. L'idea aveva
riscosso successo anche a casa della mia pediatra !-




~283~
ninja ombrelliferi

buia porta
ogni volta
bacio scarafaggio
linfa della sera

-Dopo cena mio padre era solito trattenersi qualche minuto nel
buio ingresso ove, ogni volta, prima di aprire la porta e
andarsene, mi metteva in mano una banconota da diecimila lire.
Era appunto raffigurato, sulla destra di quest'ultima, il noto
scienziato A.Volta (ogni sera ricevevo un “volta”). Nel darmi
quella specie di paghetta, papà mi baciava sulla guancia;
per “scarafaggio” occorre spiegare che sta sempre per
faggio”, ma con maggiore enfasi: infatti il magico prefisso
scara” richiama lo “scarrafone” e l'affettuoso detto “ogni
scarrafone è bello a mamma sua”, anche se è stato invertito
il genitore.“Linfa”, avendo la funzione di ossigeno per le piante,
esprime i soldi che mio padre chiamava scherzosamente
ossigeno”...“Ninja ombrelliferi” intende i ludici ombrellini
con il faccione delle tartarughe ninja a mo' di impugnatura:
Stefano (“re ” in “ombrelliferi”) ne aveva uno.-