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biberon
belligeri
giganti
marche
cani
di torte
regale
morte
tavole
tresche
-“Giganti
marche ” esprime il marchio “Gig”, molto noto nel
comparto
giocattoli (e videogiochi: in effetti era in auge la
linea
“Gig Tiger”, voluminose e sgargianti consolle tascabili):
Nicolò
(“mar” da “marche ”) possedeva un bellissimo (“belli”
in
“belligeri”) skate-board
prodotto da quella ditta; anche e
soprattutto
il fatto di contemplare la presenza di un velocissimo
skate-board
(“tavole” esprime pure la velocità se si considera
la
sigla “tav”) rendeva gli “Skatenati” (“Skate/nati”)
originali
già
di per sé. Furono poi i bizzarri e orripilanti soggetti
a
incrementarne
la diffusione...“Biberon belligeri” indica, ad
esempio,
il bellicoso neonato con il biberon a forma di pistola;
altri
esempi, il tosaerba impazzito, il metallaro, il cavaliere
senza
testa, la morte con tipica falce... Addirittura tre (“tre”
in
“tresche”) soggetti erano stati battezzati da Stefano
(“regale”,
con “cani”, intende il suo cane, nicknameri
“giulivi
sestieri”) con particolari
nomignoli in modo da
agevolarne
i riferimenti: il “punk”, il “piedone” e “le mani”.
Il
primo consisteva in una testa con le tipiche creste, il secondo
e
il terzo ostentavano una parte, per la precisione l'arto
inferiore
e superiore, ingigantita che apportava loro una
visibile
sproporzione. “Cani di torte” esprime la rivoluzionaria
tecnica
di stampa delle foto sulle torte; per il mio compleanno
era
stato immortalato il cane dei miei zii nell'atto di
darmi la zampa...-
darmi la zampa...-
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scilla
acciughieri
faggi
tuffi
orrid’occhi
spaghi
burri
delfin’orbi
-I
miei primi tuffi (“a
delfino”) risalgono
a quando avevo
cinque,
sei anni in una piscina che organizzava corsi di
nuoto
in collaborazione con le Suore (“scilla” a richiamare
“godzilla”;
“sci” di “scilla” per il nicknameri “dorsi meri”).
Mio
papà (“faggi”) veniva a prendermi nei pomeriggi autunnali
e
mi faceva trovare, sul sedile della macchina, un barattolo di
Paciocchini.
Si trattava di piccoli bebè di plastica pigiati
come
acciughe (“acciughieri”)
in barattoli colorati. In effetti
era
prevista una serie di almeno sessanta pezzi, divisi in coppie,
per
un totale di circa trenta coppie: a seconda del sesso erano
previsti
mansioni e ruoli diversi. “Spaghi burri” intende
richiamare
gli spaghetti al burro di papà, allo stesso tempo
il
paciocchino che mangia gli spaghetti (il soggetto più difficile
da
trovare, “aghi” in “spaghi” indica il detto “come un ago in
un
pagliaio”, era quello di colore).“Orrid'occhi” intende
il
fatto che mi divertissi
(“orridi” intende il “ridere”) a
indovinarli
toccandoli a occhi (li aprivo per verificare la mia
profezia)
chiusi (“orbi”): infatti “delfin'orbi” sta per Delfi,
il
famoso oracolo di Delfi, indicando il notevole ruolo che la
sorte
ricopriva nell'assegnare i paciocchini in bustine
e
barattoli vari...-
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rami
triggeri
lepide
scale
tuoni
d’attese
guance
pugili
faggi
identici
-Andare
dal dentista (“denti” in “identici”) aveva dei
considerevoli
vantaggi: infatti era previsto un premio per la
sopportazione
che mio papà (“faggi”) acquistava lo stesso
giorno
della seduta dentistica. Anche se quella sera pioveva a
dirotto
(“triggeri” indica, per pozione d'onomatopea,
il
martellare insistente della pioggia) e i tuoni non si contavano,
costrinsi
mio
padre a mantenere l'impegno. “Lepide scale”
esprime
quelle mobili del grande magazzino: per andare più in
fretta,
mio papà aggiungeva la faticosa (“lepide”, nicknameri
“nodi
carpentieri”) salita fisica a quella automatica. La cosa
assurda
è che quel gesto non era motivato da un ritardo,
la
fretta era dettata da un suo congenito modo di fare. Perfino
l'attesa
prodotta dalla mia indecisione nello scegliere il premio
veniva
redarguita da mio padre (“rami” indica i prolungamenti
delle
piante e, quindi, la prole: esprime pure il tipico
spazientirsi
dei bambini quando tirano i genitori durante le
soste,
nonostante, in questo nicknameri, il fenomeno risulti
invertito
!). Quella sera scelsi in fretta il celebre Action Man,
un
muscoloso eroe alto quanto la Barbie, in versione pugile
(era
presente pure il tennista, richiamato dal “tese” di “attese”,
essendo
il centro sportivo “Borsalino” a ospitare la scuola di
tennis).
L'effetto dell'anestesia non era ancora del tutto svanito,
la
mia guancia felpata e indolenzita a mo' di pugile…-