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spessi
cucinieri
animali
cuccioli
melograni
adulti
anguille
fiamme
figure
foglie
-Fra
i nostri balocchi, immancabili gli animali con le rispettive
famigliole.
Erano molto in voga, ad esempio, quelli muniti di
pannolino
bianco da bagnare con cubetto di ghiaccio per
determinare
il sesso dei vari cuccioli: avevo eseguito quella
manovra
in cucina (“sessi” in “spessi cucinieri”).“Cuccioli”
e
“adulti” intendono il fatto che perfino le uova kinder
proponessero,
fra le sorprese (“foglie”) più ambite dopo i
dipinti
a mano, l'accoppiata “adulto e cucciolo”,
annoverando
specie
domestiche (gallina/pulcino, gatta/gattino,
“re” in
“figure”
richiama il cane, nicknameri “giulivi sestieri”...), ma
anche
koala, scimmie , elefanti... Riccardo, ovvero “l'anguilla”,
aveva
i maiali (“maiali” in “animali”);“fiamme”
va unito
a
“melograni”
in
quanto i gemelli portarono i frutti di quella
pianta
a scuola durante la giornata del gusto (nicknameri
“mele
bucanieri”). Inoltre “melograni” si collega alla raccolta
di
figurine (“figure”: erano molto apprezzate quelle olografiche
o
cangianti che, a seconda della direzione con cui si
mostravano,
offrivano le tappe esistenziali dell'animale in
questione,
dalla nascita all'età adulta) sugli animali che
proponeva
accurate riproduzioni in plastica; mia cugina
(“melograni”)
aveva tutta la serie. “Cucinieri” intende
anche
la cucina giocattolo di quest'ultima, un ludico sfarzo
che
la nonna le rimproverava spesso... -
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calvi
agglomeri
squadre
facce
trucide
smanie
fucsia
anguilla
doppia
pupilla
-“Trucide
smanie” esprime la dilagante mania dei
“Truciolones”,
ovvero agglomerati di trucioli di forma
sferica,
diffusi in vari soggetti. Per gli adulti, i soggetti sportivi
delle
squadre (“squadre” contiene “re” e Stefano, infatti,
possedeva
quello milanista) calcistiche erano i più indicati:
prevedevano
il colore dei trucioli in corrispondenza delle
squadre
e un utile portachiavi. I modelli più infantili, invece,
erano
antropomorfi (l'inglese “man” in “smanie”) e basati
su
facce e varie espressioni; il mio truciolones preferito era
quello
con gli occhiali (“doppia pupilla”) da sole. In una cosa
adulti
e bambini non si diversificavano, nella smania di tirare
i
trucioli fino a staccarli provocando orrende calvizie (“alla
Homer
Simpson”,“aggl/omer/i”) deturpanti ai poveri
truciolones
! Ricky (“anguilla”) aveva portato al doposcuola
un
truciolones minuscolo di colore fucsia: a primo acchito
sembrava
un truciolones, solo in seguito capimmo che era una
semplice
pallina antistress per cani e gatti, di provenienza assai
certa
dal momento che i suoi genitori gestivano il negozio
“Animali
Amici”,
situato nei paraggi del doposcuola
(delle
Suore, “pia” in “doppia”)...-
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fritti
imenotteri
regi
vetri
sporchi
umani
corse
fruste
blu
achille
-Le
patatine fritte incrementavano le vendite elargendo omaggi
all'interno.
Fra questi le mani (“mani” in “umani”) gommose
erano
le sorprese più in voga. Appese a un filo, a mo' di yo-yo,
si
attaccavano a quasi tutte le superfici, in particolare a quelle
vetrose.
Erano, tuttavia, molto delicate e si sporcavano
facilmente
dal momento che assorbivano, per via della colla,
tutti
i generi di residui... Il “re” (“regi”) le usava nel
movimentato
gioco “Ce l'hai !” in cui bisognava correre a più
non
posso per non farsi prendere: infatti le mani, impiegate a
mo'
di frusta, agevolavano la corsa allungandosi a dismisura.
Nonostante
le molteplici versioni cromatiche, trovavo sempre
quella
blu...“Blu Achille” esprime il fatto che non si potessero
lavare:
effettivamente l'acqua fungeva da tallone d'Achille
(come
i disegni
di Roselline, “rose” da “orse” in “corse”, per
i
negati a disegnare, nicknameri “querce puntungheri”) dal
momento
che indeboliva l'efficacia della colla. Oltre alle mani,
esistevano
pure degli omini (“umani”, l'inglese “men” in
“imenotteri”:
di
notte brillavano) con palline di gomma
al
posto degli arti. Protagonisti di spericolate acrobazie, era
assai
divertente vederli in azione sui vetri... Infine elargisco
la
mia energia propiziatoria a Imene, mitologico (da
“achille”)
protettore delle
nozze.-