~322~
nidi
poriferi
sparse
chiome
calve
querce
acciacchi
pochi
sapienti
occhi
-“Acciacchi
pochi” indica i “Pociacchi”, strampalati
personaggi
in regalo con le merendine di cui ho solo ricordi
vaghissimi.
Cominciavo appena a camminare (“nidi”,
infatti,
intende
il metaforico primo volo dei nidiacei che lo hanno
appena
lasciato), non avevo di certo già maturato l'accortezza
di
non rovinare quei giochini... In particolare ero riuscita a
perdere
i minuscoli adesivi che costituivano gli occhi dei
Pociacchi;
inoltre li avevo resi quasi tutti calvi, privandoli delle
loro
capigliature (“sparse chiome”) removibili. “Calve querce”
è
anche il cognome “Calvo” del Sindaco (donna e mamma,
“querce”)
che riuscì a bissare (da “occhi”) il proprio mandato .
La
famiglia dei Pociacchi era assortita: infatti c'era quello
grasso
(“poriferi”: “ori” in “poriferi” indica le religiose
cianfrusaglie
dorate che le Suore, “pie” in “sapienti”,
ci
regalavano
in occasioni solenni…), quello calvo e
la
personalità
femminile con chioma bionda, a mo' di puffetta.
“Sapienti”
indica le voluminose scatole dei “Sapientini”
che
puntualmente ricevevo durante le festività, annoverando
~323~
acini
schiccheri
cuore
di ragazzo
sconosciuto
fiore
taglio
di capelli
naturale
errore
-Per
la mia natura di maschiaccio ho preferito evitare, nel mio
percorso
ludico, bambole e bambolotti vari assecondando (“va'
dove
ti porta il cuore”...e il “re”) i balocchi maschili (“re”
in
“cuore”, “fiore” ed “errore” esprime la “categoria
azzurra”,
a dispetto di quella rosa, dei giocattoli).
In
ogni caso occorre fare le dovute eccezioni: il bambolotto
a
grandezza naturale, regalo della promozione in Seconda
Elementare,
era stato battezzato “Fiorello”. In quel periodo,
infatti,
imperversava un ragazzo con il codino, ancora
semi-sconosciuto,
ma sovrano indiscusso del karaoke, Fiorello
(“sconosciuto
fiore”). L'altra bambola, che sul suo vestito
aveva
impresso il nome “Camilla”, subì
le mie angherie
avendo
scelto, come canone estetico, il mio corto caschetto di
capelli...
Impugnai le forbici in modo tale da privarla di tutta la
sua
folta chioma blu; praticamente la rasai (“taglio di capelli”)
in
ossequio
ai canoni dei punk ! “Naturale errore” esprime i
frequenti
equivoci che portavano i più ritenermi un maschio e
le
puntuali correzioni in simili, imbarazzanti (così imbarazzanti
da
eguagliare un accanito consumatore d’aglio, “aglio” in
“taglio”)
frangenti.“Acini s chiccheri” intende le strofe del
seguente
canto religioso:“Un chicco, da solo, che fa ? Non fa
un
campo di grano né un pane... Un acino, solo, che fa ?
Non è uva che matura sui colli...”.-
Non è uva che matura sui colli...”.-
~324~
trotti
progeneri
fucsia
ciuffi
nudi
aguzzi
copule
parrucche
matite
carezze
-“Trotti
progeneri” indica i progenitori dei Trolls, portafortuna
a
guisa di gnomi bitorzoluti, in genere diffusi nelle località
di
montagna. Avevamo pure noi una versione analoga
caratterizzata
da sgargianti parrucche e ciuffi aguzzi dai colori
accesi,
come il fucsia, ad esempio. Non credo si chiamassero
“Trolls”:
si trattava o di imitazioni o di validi precedenti dal
momento
che i costosissimi Trolls diedero vita a una fortunosa
progenie...
Stefano (“re ” in “carezze”) era
solito trovarli in
omaggio
con le patatine. Erano orrendi nell'aspetto, ma
simpatici
nelle espressioni del viso: si potevano trovare in
diverse
forme, dal portachiavi alla calamita, passando per
spilla
e coprimatita (“copule”). Quest'ultima era anche molto
comoda
perché permetteva di sfruttare il ciuffo dello gnomo per
accarezzare
il mento scrivendo ! “Nudi” intende il fatto che,
a
differenza dei Trolls, i nostri gnomi fossero del tutto
sprovvisti
di indumenti.-