martedì 12 giugno 2018

21-23

~21~
dolci penitenzieri

pigre sillabe
ciechi colori
gulliver mentos
ingordo golia

-Sia Mariella (“pigre”) che Suor Lucia (“ciechi”) avevano la
dolce” abitudine di viziare i bambini a suon di caramelle...
Elargivano coloratissimi mentini zuccherati per propiziare
il riposino pomeridiano oppure in occasione di feste e giochi
collettivi... Ingordo di caramelle e dolciumi al punto da dovere
spesso organizzare vere e proprie penitenze, digiuni assoluti
in risposta all'acetone, era Stefano (“re” in “pigre”). Esperto
conoscitore di quasi tutte le tipologie di caramelle esistenti,
impazziva per le golia alla liquirizia, anche per le tabù (se si
è “tabù” su di un argomento non si riesce a dire nulla riguardo
ad esso, perciò “pigre sillabe” è una perifrasi magica a
indicare quelle caramelle) e per particolari mentini racchiusi
in omini contenitori (io li collezionavo e davo le mentos
a Stefano dopo averli acquistati al supermercato Gulliver,
nicknameri “triti silliveri”). Sapendo che ero munita solo
di caramelle per il mal di gola (“golia” contiene “gola”),
le uniche cui cedevo per necessità, Stefano era perfino capace
di fingersi afono !-
 
 

~22~
triangoli stranieri

signora anguilla
spettro fast food
sigari griffe
remolo foglie

-Riccardo, ovvero “Ricky” (“anguilla”), aveva un debole per
la Juve. Oltre a tifare la “Vecchia Signora ” e a sfoggiare le
casacche ufficiali della squadra bianconera, aveva la più ricca
collezione di schede telefoniche (“triangoli”), molte delle quali
provviste del triangolare sigillo che ne assicurava la presenza
di credito; solo lui intendeva addirittura raccogliere quelle
straniere ! E, in fatto di collezioni, sbalordiva tutti la sua
rapidità (“fast”) nel finire le serie di sorprese (“foglie”;
remolo significa “raffica”) kinder. Una volta, tuttavia, portai
al suo compleanno, che ebbe come teatro il fast food da poco
arrivato in città, l'ultimo pezzo mancante della serie dei
fantasmi (“spettro”: questa parola, ad esempio nel nicknameri
stracci rangeri”, rievocherà un curioso aneddoto su mia
nonna. In questo caso, unita a “signora”, rimanda al fatto che,
andandola a trovare all'ospedale e non avendola riconosciuta
a causa del luogo tetro e della mia puerile condizione, ero
arrivata a chiamarla “signora” ! Il mio errore era rimasto così
impresso in mia nonna che, anni dopo, me lo raccontò…).
Oh, dimenticavo di parlare del fratello di Ricky, solo di un
anno più grande, ma ancora di più se si pensa alle sigarette
finte con tanto di fumo ostentate a Carnevale ! Griffatissimi in
scarpe e tute, era come se i due fratelli, a mo' di Romolo
e Remo (“remolo”) avessero fondato un “doposcuola
all'americana” cui tutti, Stefano (“re ” in “remolo”) compreso,
desideravano appartenere...-
 
 
~23~
perle bicchieri

storto faggio
turco guanto
panda siringhe
mondane tragiche

amori pizze
pronunce erre

-Retorto (“storto”), una cascina in aperta campagna, aveva
ospitato una specie di centro estivo organizzato dalle Suore.
Papà (“faggio”) mi ci accompagnava la mattina (ha l’oro
in bocca, “ori” in “amori”) presto e veniva a riprendermi al
tramonto. Fra le varie attività l'immancabile calcetto, praticato
con pallone di cuoio, esaltò le prodezze da portiere di Stefano
(un altro Stefano,“turco” di cognome), un vero martire visto
l'inutilizzo dei guanti ! In fondo al cortile era presente
un divisorio delimitante la zona dei proprietari, due anziani
coniugi invalidi e scorbutici. Il ritrovamento di siringhe
derivanti dalle loro cure era stato un formidabile pretesto per
giocare ai detective (“re” in “erre” esprime le indagini
investigative che Stefano organizzava...). Nelle ore più calde
erano previste lezioni di perline (“perle”) cui aderivano pure
i maschi. Davide (“tragiche”) e Antonio (“panda”) scelsero di
realizzare collane e bracciali per le loro madri: in certi casi
si udivano le imprecazioni di chi, in un secondo, vedeva cadere
tutte le perline per terra avendo dimenticato di fare un nodo
al filo… Merende a base di nutella (“mondane”) e, qualche
volta, di pizza (gentilmente offerta dalla famiglia Amato,
rinomati pizzaioli), introducevano piccole escursioni
pomeridiane. Era stata ridicolizzata una bambina per la sua
erre mal pronunciata fino a farla piangere; durante i pasti
chi trovava il bicchiere (del tutto simile a quelli contenenti la
nutella,“mondane”) col numero più alto vinceva, associando
il numero all'età (ad esempio, trovando il numero trentasette,
si doveva dire:“ho trentasette anni”)…-