~21~
dolci
penitenzieri
pigre
sillabe
ciechi
colori
gulliver
mentos
ingordo
golia
-Sia
Mariella (“pigre”) che Suor Lucia (“ciechi”) avevano la
“dolce”
abitudine di viziare i bambini a suon di caramelle...
Elargivano
coloratissimi mentini zuccherati per propiziare
il
riposino pomeridiano oppure in occasione di feste e giochi
collettivi...
Ingordo di caramelle e dolciumi al punto da dovere
spesso
organizzare vere e proprie penitenze, digiuni assoluti
in
risposta all'acetone, era Stefano (“re” in “pigre”). Esperto
conoscitore
di quasi tutte le tipologie di caramelle esistenti,
impazziva
per le golia alla liquirizia, anche per le tabù (se si
è
“tabù” su di un argomento non si riesce a dire nulla riguardo
ad
esso, perciò “pigre sillabe” è una perifrasi magica a
indicare
quelle caramelle) e per particolari mentini racchiusi
in
omini contenitori (io li collezionavo e davo le mentos
a
Stefano dopo averli acquistati al supermercato Gulliver,
nicknameri
“triti silliveri”). Sapendo che ero munita solo
di
caramelle per il mal di gola (“golia” contiene “gola”),
le
uniche cui cedevo per necessità, Stefano era perfino capace
di
fingersi afono !-
~22~
triangoli
stranieri
signora
anguilla
spettro
fast food
sigari
griffe
remolo
foglie
-Riccardo,
ovvero “Ricky” (“anguilla”), aveva un debole per
la
Juve. Oltre a tifare la “Vecchia Signora ” e a sfoggiare le
casacche
ufficiali della squadra bianconera, aveva la più ricca
collezione
di schede telefoniche (“triangoli”), molte delle quali
provviste
del triangolare sigillo che ne assicurava la presenza
di
credito; solo lui intendeva addirittura raccogliere quelle
straniere
! E, in fatto di collezioni, sbalordiva tutti la sua
rapidità
(“fast”) nel finire le serie di sorprese (“foglie”;
remolo
significa “raffica”) kinder. Una volta, tuttavia, portai
al
suo compleanno, che ebbe come teatro il fast food da poco
arrivato
in città, l'ultimo pezzo mancante della serie dei
fantasmi
(“spettro”: questa parola, ad esempio nel nicknameri
“stracci
rangeri”, rievocherà un curioso aneddoto su mia
nonna.
In questo caso, unita a “signora”, rimanda al fatto che,
andandola
a trovare all'ospedale e non avendola riconosciuta
a
causa del luogo tetro e della mia puerile condizione, ero
arrivata
a chiamarla “signora” ! Il mio errore era rimasto così
impresso
in mia nonna che, anni dopo, me lo raccontò…).
Oh,
dimenticavo di parlare del fratello di Ricky, solo di un
anno
più grande, ma ancora di più se si pensa alle sigarette
finte
con tanto di fumo ostentate a Carnevale ! Griffatissimi in
scarpe
e tute, era come se i due fratelli, a mo' di Romolo
e
Remo
(“remolo”) avessero fondato un “doposcuola
all'americana”
cui tutti, Stefano (“re ” in “remolo”) compreso,
desideravano
appartenere...-
~23~
perle
bicchieri
storto
faggio
turco
guanto
panda
siringhe
mondane
tragiche
amori
pizze
pronunce
erre
-Retorto
(“storto”), una cascina in aperta campagna, aveva
ospitato
una specie di centro estivo organizzato dalle Suore.
Papà
(“faggio”) mi ci accompagnava la mattina (ha l’oro
in
bocca, “ori” in “amori”) presto e veniva a riprendermi al
tramonto.
Fra le varie attività l'immancabile calcetto, praticato
con
pallone di cuoio, esaltò le prodezze da portiere di Stefano
(un
altro Stefano,“turco” di cognome), un vero martire visto
l'inutilizzo
dei guanti ! In fondo al cortile era presente
un
divisorio delimitante la zona dei proprietari, due anziani
coniugi
invalidi e scorbutici. Il ritrovamento di siringhe
derivanti
dalle loro cure era stato un formidabile pretesto per
giocare
ai detective (“re” in “erre” esprime le indagini
investigative
che Stefano organizzava...). Nelle ore più calde
erano
previste lezioni di perline (“perle”) cui aderivano pure
i
maschi. Davide (“tragiche”) e Antonio (“panda”) scelsero di
realizzare
collane e bracciali per le loro madri: in certi casi
si
udivano le imprecazioni di chi, in un secondo, vedeva cadere
tutte
le perline per terra avendo dimenticato di fare un nodo
al
filo… Merende a base di nutella (“mondane”) e, qualche
volta,
di pizza (gentilmente offerta dalla famiglia Amato,
rinomati
pizzaioli), introducevano piccole escursioni
pomeridiane.
Era stata ridicolizzata una bambina per la sua
erre
mal pronunciata fino a farla piangere; durante i pasti
chi
trovava il bicchiere (del tutto simile a quelli contenenti la
nutella,“mondane”)
col numero più alto vinceva, associando
il
numero all'età (ad esempio, trovando il numero trentasette,
si
doveva dire:“ho trentasette anni”)…-