martedì 12 giugno 2018

24-26

~24~
novanta vessilliferi
 
tacco danzante
caio referendum
tuta mancante
cieco maxischermo
 
-In occasione dei Mondiali “Italia '90 ”, un 'intrepida Suor Lucia
(“cie co”) aveva fatto installare un poderoso maxischermo ove
sarebbero state proiettate le partite per attirarvi i papà mentre
ci venivano a prendere... Era davvero una rarità disporre di uno
schermo simile a quello dei cinema ! Anche una coreografica
recita contribuì a immortalare quei Mondiali: infatti i bambini
più piccoli (fra cui Stefano, “re ” in “referendum”)
sventolavano delle bandierine (“vessilliferi”) tricolore e le
bambine, fra cui Roberta (“tacco ”: il cognome Bari, infatti,
rimanda alla Puglia, il “tacco” d'Italia), allestirono una
tumultuosa danza agitando vivacissimi pon pon. Durante quella
calcistica rassegna che vide proprio l'Italia ospitare l'evento,
era impossibile non imbattersi nella simpatica mascotte, l'omino
tricolore con la testa a mo' di pallone... Era stato indetto un
referendum nazionale per stabilirne il nome e alla fine si scelse
Ciao” (“ciao” in “caio”). “Tuta” sta per “Tatu”, un cane di
grossa taglia che era venuto a mancare proprio in quel periodo.
La sua padrona abitava nella stessa scala del mio stabile…-
 
 
~25~
laconici corsieri
 
gialla saetta
tegole sassi
fiamme cristalli
ventole orecchi
 
foglie cappotti
sciarpe biscotti

-Il pulmino delle Suore sfrecciava come una saetta facendo la
spola “istituto scolastico-doposcuola”, anche “doposcuolaistituto
scolastico”: nei giorni di rientro bissava (“bis” in
biscotti”) la corsa. Prima che una tegola del tetto della scuola
sfasciasse il tettuccio dello scuolabus, il colore di quest'ultimo
era il classico giallo, solo in seguito al pauroso (come le
punture, “sieri” in “corsieri”) incidente che, per poco, non
falcidiò una Suora, cambiò in rosso e bianco. Gli autisti, nel
corso del nostro iter scolastico, furono il signor Sassi (“sassi”),
il papà di un bambino con le orecchie a sventola (aveva un
mucchio di lego, da “gole” in “tegole”) e un certo Nicola
(“laconici”), un signore che abitava nello stesso paesino di
Stefano (“re ” in “orecchi”). Una mattina avevo aperto un
ovetto kinder sul pulmino ostentando una sorpresa (“f oglie”)
molto ambita dai gemelli (“fiamme ”): essendo in due, erano
inclini a fare due collezioni ! Il raro giochino in questione era
una chiromante con tanto di sfera di cristallo... Com'eravamo
pigiati d'inverno con sciarpe e guanti che spuntavano 
ovunque dai cappotti !-
 
 
~26~
egregi consiglieri

franca accademia
tragica rima
igiene eletta
fascia marina

-Studiando i Comuni in educazione civica, avevamo organizzato
la classe allo stesso modo: le elezioni del Sindaco erano state
contrassegnate da slogan di propaganda in rima (ad esempio
non votare questo o quello, ma rifletti col cervello” oppure “se
mi voterete tante caramelle avrete !”), da programmi indirizzati
ai consiglieri (Stefano, “re” in “egregi”, aveva stilato una lista
dei requisiti indispensabili per “uscire dal gregge” e ricoprire
tale carica) e da votazioni con tanto di cabina... Anche le
maestre esprimevano i loro pronostici in vista delle elezioni:
la maestra Franca (“franca ”), ad esempio, profetizzò il mio
mandato da Sindaco. L'anno prima era stato eletto Davide
(“tragica”) e quest'ultimo mi aveva nominato vice -Sindaco:
Nicolò (“marina” per il cognome “Marino”) era così
desideroso di ricoprire quella carica da farsi comprare in
anticipo la fascia tricolore ! L’anno seguente gli servì in qualità
di vice e la sottoscritta aveva ironizzato sull'utilizzo della carta
igienica a mo' di fascia ! Davide era subito stato propositivo
con l'appellativo “sindacessa”... “Accademia” sta per i dettati
in cui veniva ancora pronunciata l'acca.-