~24~
novanta
vessilliferi
tacco
danzante
caio
referendum
tuta
mancante
cieco
maxischermo
-In
occasione dei Mondiali “Italia '90 ”, un 'intrepida Suor
Lucia
(“cie
co”) aveva fatto installare un poderoso maxischermo ove
sarebbero
state proiettate le partite per attirarvi i papà mentre
ci
venivano a prendere... Era davvero una rarità disporre di uno
schermo
simile a quello dei cinema ! Anche una coreografica
recita
contribuì a immortalare quei Mondiali: infatti i bambini
più
piccoli (fra cui Stefano, “re ” in “referendum”)
sventolavano
delle bandierine (“vessilliferi”) tricolore e le
bambine,
fra cui Roberta (“tacco ”: il cognome Bari, infatti,
rimanda
alla
Puglia, il “tacco” d'Italia), allestirono una
tumultuosa
danza agitando vivacissimi pon pon. Durante quella
calcistica
rassegna che vide proprio l'Italia ospitare l'evento,
era
impossibile non imbattersi nella simpatica mascotte, l'omino
tricolore
con la testa a mo' di pallone... Era stato indetto un
referendum
nazionale per stabilirne il nome e alla fine si scelse
“Ciao”
(“ciao” in “caio”). “Tuta” sta per “Tatu”, un cane di
grossa
taglia che era venuto a mancare proprio in quel periodo.
La
sua padrona abitava nella stessa scala
del mio stabile…-
~25~
laconici
corsieri
gialla
saetta
tegole
sassi
fiamme
cristalli
ventole
orecchi
foglie
cappotti
sciarpe
biscotti
-Il pulmino delle Suore sfrecciava come una saetta facendo la
spola
“istituto scolastico-doposcuola”,
anche “doposcuolaistituto
scolastico”:
nei giorni di rientro bissava (“bis” in
“biscotti”)
la corsa. Prima che una tegola del tetto della scuola
sfasciasse
il tettuccio dello scuolabus, il colore di quest'ultimo
era
il classico giallo, solo in seguito al pauroso (come le
punture,
“sieri” in “corsieri”) incidente che, per poco, non
falcidiò
una Suora, cambiò in rosso e bianco. Gli autisti, nel
corso
del nostro iter scolastico, furono il signor Sassi (“sassi”),
il
papà di un bambino con le orecchie a sventola (aveva un
mucchio
di lego, da “gole” in “tegole”) e un certo Nicola
(“laconici”),
un signore che abitava nello stesso paesino di
Stefano
(“re ” in “orecchi”). Una mattina avevo aperto un
ovetto
kinder sul pulmino ostentando una sorpresa (“f oglie”)
molto
ambita dai gemelli (“fiamme ”): essendo in due, erano
inclini
a fare due collezioni ! Il raro giochino in questione era
una
chiromante con tanto di sfera di cristallo... Com'eravamo
pigiati
d'inverno con sciarpe e guanti che spuntavano
ovunque dai
cappotti !-
~26~
egregi
consiglieri
franca
accademia
tragica
rima
igiene
eletta
fascia
marina
-Studiando i Comuni in educazione civica, avevamo organizzato
la
classe allo stesso modo: le elezioni del Sindaco erano state
contrassegnate
da slogan di propaganda in rima (ad esempio
“non
votare questo o quello, ma rifletti col cervello” oppure “se
mi
voterete tante caramelle avrete !”), da programmi indirizzati
ai
consiglieri (Stefano, “re” in “egregi”, aveva stilato una
lista
dei
requisiti indispensabili
per “uscire dal gregge” e ricoprire
tale
carica) e da votazioni con tanto di cabina... Anche le
maestre
esprimevano i loro pronostici in vista delle elezioni:
la
maestra Franca (“franca ”), ad esempio, profetizzò il mio
mandato
da Sindaco. L'anno prima era stato eletto Davide
(“tragica”)
e quest'ultimo mi aveva nominato vice -Sindaco:
Nicolò
(“marina” per il cognome “Marino”) era così
desideroso
di ricoprire quella carica da farsi comprare in
anticipo
la fascia tricolore ! L’anno seguente gli servì in qualità
di
vice e la sottoscritta aveva ironizzato sull'utilizzo della carta
igienica
a mo' di fascia ! Davide era subito stato propositivo
con
l'appellativo “sindacessa”... “Accademia” sta per i dettati
in
cui veniva ancora pronunciata l'acca.-