martedì 12 giugno 2018

134-136

~134~
stoppie spaventapasseri

le mie granitiche
spighe pannocchie
franca maieutica
auree cianotiche

-La maestra Franca (“franca”) conosceva bene, proprio come
Stefano (“re ” in “auree”, il colore delle spighe), la vita di
campagna: aveva una cascina che suo padre gestiva a mo' (“nei
panni di”, “panno” in “pannocchie”) di agricoltore, lo stesso
mestiere del mio. Analizzando testi, poesie e altri riferimenti
alla routine campestre, era solita dare per scontato il fatto che
fossi avvantaggiata: in realtà, a parte le pannocchie che mi
divertivo a sgranare e a decorare (con i miei cugini, “grani”
per “melograni” in “granitiche”), non sapevo proprio nulla dal
momento che mio padre era solito fare solo brevi accenni sulla
sua attività. A volte era arrabbiato se non pioveva a sufficienza,
altre volte se pioveva troppo ! Frequentando il doposcuola
delle Suore (“pie” in “stoppie”), era più comodo fermarsi
(“stop” in “stoppie”) in città tutta la settimana; di conseguenza
la campagna aveva molti, moltissimi lati sconosciuti. Tuttavia,
al sopraggiungere delle temutissime (“spaventapasseri”)
domande del tipo “cosa sono le stoppie ?”, ero chiamata in
causa dalla maestra Franca con il preambolo “Mara le vede
(“occhi” in “pannocchie”) per forza, abitando in campagna...”:
allora, arrossendo (“cianotiche”) per il silenzio imbarazzante
che per un attimo infinito si veniva a creare, farfugliavo
qualcosa aspettando altri utili indizi (“maieutica”) 
da parte sua...-


~135~
gnocchi baveri

biella verbania
grolla ghirlanda
querce fotografi
serpe sassofoni

-All'esame di Quinta Elementare era necessario, per geografia,
scegliere una regione d'Italia da argomentare. Dal momento
che, a differenza di Matteo (“serpe”) che era un asso (“asso”
in “sassofoni”) nel ricordare tutte le province (soprattutto
quelle introdotte da poco, Verbania, ad esempio), ero solita
compiere geografiche gaffe, decisi di scegliere una regione
senza troppe province. La scelta ricadde sulla Val d'Aosta,
regione che conoscevo anche personalmente grazie alle vacanze
estive... Mia mamma (“querce ”) allegò alla ricerca d'esame
numerose fotografie che documentavano la mia presenza: sul la
copertina attaccò un sasso (“sassofoni” intende, perciò, il
parlare attorno a un sasso”, ma anche il clamoroso fatto per
cui Matteo, la “serpe”, avendo parlato proprio durante l'esame,
era stato segnato sulla lavagna fra i cattivi: inaudito !).
Grolla” ha un riferimento alla Val d'Aosta: è, infatti, un tipico
utensile di quella regione. “Ghirlanda” va con “biella” dal
momento che Stefano (il suo nome di battesimo, oltre a
corona”, ha il significato greco di “ghirlanda”) si re cava
spesso là a trovare degli amici.“Gnocchi baveri” indica sia
la portata degli “gnocchi alla bava” già, solo per il nome,
pretesto di risate, sia i corsi di aggiornamento svolti nella città
di Baveno, che mia madre doveva frequentare...-


~136~
fiocchi spifferi

flussi di riccioli
negri quadrupedi
mannara anguilla
serpe favilla

-“Flussi di riccioli” indica, con “negri quadrupedi”,
i protagonisti del libro d'inglese utilizzato a scuola: una
detective di colore con una ricciuta e folta chioma, aiutata nelle
indagini da un cagnolone a pelo lungo, bianco e grigio, della
stessa razza di quello di Ricky (“anguilla”: il suo cane era nato
senza vista, “occhi” in “fiocchi”). La maestra d'inglese ci
faceva anche ascoltare la cassetta con i dialoghi della detective
e ci propose di registrarcela sulle cassette vuote. Chi era
interessato le doveva portare a scuola e lei, dopo averle incise,
le riconsegnava ai corrispondenti proprietari attaccando piccoli
fiocchetti (“fiocchi”) adesivi sulla custodia. Era un vero
lusso (“flussi”) possedere un registratore a doppia entrata per
duplicare le cassette... A proposito di diavolerie elettroniche,
era in voga un piccolo registratore portatile che contribuì a
infervorare le nostre indagini da detective: nonostante
registrasse solo per una manciata di secondi alla volta, era
allettante l'idea di incidere scottanti verità... Anche diffuso in
versione penna e orologio, quel giochino ci soggiogò per diversi
anni... La maestra d'inglese simpatizzava per Lupo Alberto
(“mannara”) di cui erano diffusi molti accessori scolastici.
Matteo (“serpe”) era il più bravo (faceva faville) sia in italiano
(“favilla” sta per la maestra Villa) che in inglese.
Si era preparato in anticipo per non sfigurare di fronte
all'insegnante cui, tra l'altro, era legato da una parentela
(“parenti serpenti”). Aveva spifferato la cosa solo 
a scuola finita !-