martedì 12 giugno 2018

284-286

~284~
rombi iducheri

fedeli foglie
sciarada autunnale
soldo mancante
querce verande

-“Fedeli foglie” esprime un tipo di sorpresa kinder provvista
di ventosa; anche se veicolavano nelle merendine erano riferite
alle serie diffuse negli ovetti. “Fedeli” indica il rimanere fedeli
e quindi attaccate agli alberi delle foglie, assai precario nel
periodo autunnale e così pure di quelle ventose che, almeno
nel mio caso, perdevano quasi subito l'ancoraggio al vetro.
Sciarada” è la pozione utile a sciogliere l'enigma di “soldo”,
ovvero l'unione di due note musicali: infatti il personaggio
di cui mi mancava la ventosa si chiamava Mi/mì Sol/do,
l'insegnante di musica della scuola dei coccodrilli kinder
(nicknameri “rettili insigniferi”). Quando ne scorsi la ventosa
proprio sotto la mia veranda, al culmine della gioia, lo dissi
subito alla mamma (“querce”) che cominciò ad architettare un
modo per tirarla su. “Rombi iducheri” intende la lezione di
geometria sui rombi (nicknameri “cieli portafiammiferi”) in
parte anticipata a casa per stupire la maestra (che mi aveva
soprannominato “spugna”, nicknameri “estri liberi”; l'“u c”
in “iducheri” sta per l'inglese “hook”, Capitan Uncino
richiamando Spugna, il suo marinaio di fiducia) a scuola.
Stupore che colse anche me nel vedere mamma agguantare la
ventosa con l'aspirapolvere !-

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~285~
corde origlieri

mare pulito
i love dinos
vitale dubbio
pasquale guscio

lugubre cara
ruga testarda

-Un rumoroso meccanismo a corda (“corde origlieri”)
azionava, all'apertura di appositi gusci, i movimenti
articolari di una tartaruga e di un dinosauro. Nel primo caso,
il guscio riportava la dicitura “mare pulito”, nel secondo
I love dinos”: un pomeriggio avevo ingannato Stefano (“re ”
in “mare” e “lugubre”) facendogli credere che la tartaruga
(“ruga”) fosse viva ! Sopraffatto dal dubbio (“vitale dubbio”)
riguardo la possibile vita della tartaruga, per un bel po'
di tempo mi aveva creduto nonostante si udisse (“origlieri”)
un rumore esagerato ! “Pasquale guscio” si rifà a un
inganno, quello di un uovo di Pasqua sponsorizzato da una
locale giocheria, meno costoso (“cara”) di quello originale
(nicknameri “acari magazzinieri”). Prima di rincasare
(“uscio” in “guscio ”), passai, come al solito, dal guardaroba
(“lugubre”) a vestirmi: in quel frangente notai che la
testardaggine di Stefano si era concretizzata nella spavalda
rottura del guscio per poter toccare la piccola tartaruga... finta !
Nicolò (“mare”) era in possesso del guscio preistorico:
testa” in “testarda” è il nickname delle gemelle Testa,
simboleggiando i due gusci, identici all’esterno.-

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~286~
mais irbiferi

fiamme orbite
premi cattedre
cristo cassetto
sebo sequestro

-“Orbite” esprime quelle tecnologiche a sensore luminoso di un
piccolo dracula di plastica (i gemelli, “fiamme ”, esibivano la
versione più economica di quel dracula, a orbite fisse e opache)
che Stefano (“re” in “premi” e “cattedre”) si fece sequestrare
da Suor Lorenzina. Aveva trasgredito la regola di non giocarci
durante l'orario dei compiti; in questo modo il suo dracula
aveva popolato il “cassetto dei balocchi” della scrivania
(“cattedre”) di Suor Lorenzina. A giudicare dai numerosi
sequestri, quel cassetto doveva contenerne un bel po' ! Alcuni,
tuttavia, facevano ritorno ai proprietari dopo un periodo di
buona condotta che ne decretava la valenza di premio. Nel caso
di dracula, l'amnesia di Suor Lorenzina fece sì che Stefano
non riuscisse a ottenerlo indietro e mai (“mais irbiferi” in
cui “irbiferi” indica l'“erba voglio”) si sarebbe permesso di
chiamarlo in causa... Quella categoria di giochi indebitamente
smarriti era appannaggio di due bambini in difficoltà
economiche, Christian (“cristo”) e Sebastian (“sebo”) che
avrebbero ricevuto in dono quei giochi ormai “dimenticati”
dai veri proprietari…-

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