martedì 12 giugno 2018

322-324

~322~
nidi poriferi

sparse chiome
calve querce
acciacchi pochi
sapienti occhi

-“Acciacchi pochi” indica i “Pociacchi”, strampalati
personaggi in regalo con le merendine di cui ho solo ricordi
vaghissimi. Cominciavo appena a camminare (“nidi”, infatti,
intende il metaforico primo volo dei nidiacei che lo hanno
appena lasciato), non avevo di certo già maturato l'accortezza
di non rovinare quei giochini... In particolare ero riuscita a
perdere i minuscoli adesivi che costituivano gli occhi dei
Pociacchi; inoltre li avevo resi quasi tutti calvi, privandoli delle
loro capigliature (“sparse chiome”) removibili. “Calve querce”
è anche il cognome “Calvo” del Sindaco (donna e mamma,
querce”) che riuscì a bissare (da “occhi”) il proprio mandato .
La famiglia dei Pociacchi era assortita: infatti c'era quello
grasso (“poriferi”: “ori” in “poriferi” indica le religiose
cianfrusaglie dorate che le Suore, “pie” in “sapienti”,
ci regalavano in occasioni solenni…), quello calvo e la
personalità femminile con chioma bionda, a mo' di puffetta.
Sapienti” indica le voluminose scatole dei “Sapientini”
che puntualmente ricevevo durante le festività, annoverando
dei doppi che, per fortuna, la giocheria mi cambiava...-



~323~
acini schiccheri

cuore di ragazzo
sconosciuto fiore
taglio di capelli
naturale errore

-Per la mia natura di maschiaccio ho preferito evitare, nel mio
percorso ludico, bambole e bambolotti vari assecondando (“va'
dove ti porta il cuore”...e il “re”) i balocchi maschili (“re”
in “cuore”, “fiore” ed “errore” esprime la “categoria
azzurra”, a dispetto di quella rosa, dei giocattoli).
In ogni caso occorre fare le dovute eccezioni: il bambolotto
a grandezza naturale, regalo della promozione in Seconda
Elementare, era stato battezzato “Fiorello”. In quel periodo,
infatti, imperversava un ragazzo con il codino, ancora
semi-sconosciuto, ma sovrano indiscusso del karaoke, Fiorello
(“sconosciuto fiore”). L'altra bambola, che sul suo vestito
aveva impresso il nome “Camilla”, subì le mie angherie
avendo scelto, come canone estetico, il mio corto caschetto di
capelli... Impugnai le forbici in modo tale da privarla di tutta la
sua folta chioma blu; praticamente la rasai (“taglio di capelli”)
in ossequio ai canoni dei punk ! “Naturale errore” esprime i
frequenti equivoci che portavano i più ritenermi un maschio e
le puntuali correzioni in simili, imbarazzanti (così imbarazzanti
da eguagliare un accanito consumatore d’aglio, “aglio” in
taglio”) frangenti.“Acini s chiccheri” intende le strofe del
seguente canto religioso:“Un chicco, da solo, che fa ? Non fa
un campo di grano né un pane... Un acino, solo, che fa ?
Non è uva che matura sui colli...”.-

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~324~
trotti progeneri

fucsia ciuffi
nudi aguzzi
copule parrucche
matite carezze

-“Trotti progeneri” indica i progenitori dei Trolls, portafortuna
a guisa di gnomi bitorzoluti, in genere diffusi nelle località
di montagna. Avevamo pure noi una versione analoga
caratterizzata da sgargianti parrucche e ciuffi aguzzi dai colori
accesi, come il fucsia, ad esempio. Non credo si chiamassero
Trolls”: si trattava o di imitazioni o di validi precedenti dal
momento che i costosissimi Trolls diedero vita a una fortunosa
progenie... Stefano (“re ” in “carezze”) era solito trovarli in
omaggio con le patatine. Erano orrendi nell'aspetto, ma
simpatici nelle espressioni del viso: si potevano trovare in
diverse forme, dal portachiavi alla calamita, passando per
spilla e coprimatita (“copule”). Quest'ultima era anche molto
comoda perché permetteva di sfruttare il ciuffo dello gnomo per
accarezzare il mento scrivendo ! “Nudi” intende il fatto che,
a differenza dei Trolls, i nostri gnomi fossero del tutto
sprovvisti di indumenti.-

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