martedì 12 giugno 2018

128-130

~128~
sani balenieri

gravidi giovani
tivù foruncoli
ulcere bugie
panda anatomie

-“Panda anatomie” esprime le lezioni di nuoto cui aderivano
Antonio (“panda”) e un certo Giovanni (“giovani”), un vispo
allievo della sezione A che interveniva, con domandine sagaci,
nei dibattiti collettivi durante la proiezione delle cassette sul
corpo umano. Quest’ultimo aveva diffuso, durante le esuberanti
nuotate, una diceria riguardante la maestra Michela (“ulcere”).
Si trattava di una vecchia storia circa una gravidanza
(“gravidi”) che, da bambini, non potevamo certo capire.
Espressioni come “perdere il bambino” o “parto cesareo”
venivano interpretate con l’ausilio di fantasticherie varie.
Giovanni, tuttavia, si dimostrò poco attendibile anche su altri
fronti (faceva troppi scherzi: “bugie” esprime le tipiche
leccornie di Carnevale); “sani” indica sempre i “nasi”, in
questo caso davvero lunghissimi (“balenieri” intende la balena
presente nella storia di Pinocchio, emblema delle bugie). “Tivù
foruncoli” si rifà, oltre agli incontri televisivi di prima,
a un tasto magico di cui aveva parlato la maestra Tiziana
(“foruncoli”) che permetteva di visualizzare simultaneamente
le miniature di tutti i programmi in onda. A Stefano, invece,
piaceva scurire il colore fino a ustionare le facce di attori e
giornalisti ! Il “re ” di “ulcere” esprime le numerose epistassi
(“sani”) di cui soffriva.-


~129~
pazzi cocomeri

sedia asciutta
mare stuoia
scogli abachi
fiamme triangoli

-Giuseppe Sciuto (“asciutta”) aveva la mania di fare i dispetti:
infatti, non solo sottraeva alla sottoscritta la sedia a mensa, ma
faceva anche impazzire le cocorite (“pazzi cocomeri”) del
doposcuola infilando un dito fra le fessure della voliera nel
tentativo di strappar loro la coda.“Mare” esprime, in questa
occasione, i pitagorici dubbi di Nicolò (“s cogli abachi” intende
la difficoltà di calcolo magicamente resa con l'impiego della
parola “scogli” in un contesto marino , sfruttando la valenza
di “scoglio” come ostacolo). Se, ad esempio, la maestra ci dava
la misura della base di un quadrato, Nicolò alzava prontamente
la mano per sapere pure quella dell'altezza ! “Fiamme
triangoli” intende una gaffe aritmetica della sottoscritta: avevo
sbagliato la sottrazione “un milione meno uno” dal momento
che i gemelli (“fiamme ”) ipotizzavano di distruggere 999.999
schede telefoniche per ottenere l'ambitissima tiratura uno !
Stuoia” sta per le domande stupide di Nicolò (“mare”),
ma anche per le risate stupide e senza motivo di Stefano
(“mare” contiene “re”).-


~130~
liquidi sperperi

pertugi d’angeli
igiene diametri
odore acre
re odoacre

-“Pertugi d'angeli” indica l'abitudine di Angela di farsi tenere
la porta del bagno e l'accusa che mi rivolgeva di spiarla dalla
serratura. A giudicare dalle numerosissime (e interminabili, che
duravano ore, “ore” in “odore”) volte che necessitava del
bagno, devo dedurre fosse un modo per ingannare il tempo...
In Prima Media, ad esempio, avevamo ogni giorno una
ventina di minuti d'attesa in portineria prima di accedere al
doposcuola. “Igiene diametri” indica lo strategico impiego dei
tubi di carta igienica per contenere i po (“diametri”), dischetti
cartonati dello stesso diametro del cilindro di cartone.
Era consigliabile decorare quest'ultimo con figurine e adesivi
in modo da camuffarne il più possibile l'origine. “Odore acre”
esprime, con “re Odoacre”, le ludiche escursioni in bagno di
Stefano (“re ”) e della sottoscritta: lo usavamo più per farci
i tatuaggi d'estate e rincorrerci in varie gare che per
bisogni fisici. Il fatto di dover contribuire tutti in egual
misura al rifornimento di carta igienica e sapone liquido
(“liquidi sperperi”) spinse mia mamma a produrre
questa protesta: “Dovrebbero comprare il necessario
solo quelli che utilizzano davvero il bagno”. Invece quelli
che lo sfruttavano di più erano i meno puntuali a comprare
(a sperperare i “liquidi”, nel senso di “denaro”) l'occorrente !-