martedì 12 giugno 2018

140-142

~140~
getti giocolieri

rubini cibi
satiri spruzzi
ludiche labbra
giraffe panda

-In cortile, nella fetta riservata alla scuola materna, ma
accessibile anche al doposcuola al ritorno da mensa, era
ubicato un piccolo rubinetto (“rubini”). La sua esatta
collocazione era a destra delle due biciclettine (“bici” da
cibi”, nicknameri “doppi ceri”) da corsa. I giochi, soprattutto
quelli movimentati che facevano sudare parecchio, ci
spingevano a rifocillarci, ma anche quel rubinetto offriva
momenti ludici. Infatti era munito di una manopola a pressione:
era necessario, per azionare il getto dell'acqua, girare
(“giraffe”) quest'ultima senza staccare la mano perché, così
facendo, l'acqua sarebbe indietreggiata bruscamente. Era uno
spassoso rito (“satiri” contiene “riti”, “riti” da “tir i” come
bici” da “cibi”) spruzzare il malcapitato bambino o cercare di
non farlo bere smorzando l'acqua a fior di labbra... A proposito
di labbra, Antonio ovvero il “panda” aveva voluto baciarmi !-


~141~
graffi platiniferi

dieci lati
giovani conati
ebbra savana
serena carovana

-La maxi altalena del doposcuola arrivava a contenere circa
dieci bambini alloggiati sui sedili laterali. Tuttavia alcuni, i più
spregiudicati (fra cui Stefano, “re ” in “serena”), si collocavano
perfino nei vani centrali, accontentandosi di rimanere in piedi
in quella affollatissima (“ebbra”) “carovana schiamazzante”.
Era anche compromessa la sicurezza dal momento che alcune
bambine, Serena (“serena”) e Gianna (“platiniferi” richiama
Platti”, il suo cognome), ad esempio, si offrivano di spingerla
disponendosi alle due estremità laterali (vana, in “savana”,
la raccomandazione di spingerla dal centro ove era meno
rischioso poiché, da quella posizione, risultava impossibile
raggiungere l'ambita velocità). Per spingere la pesante e
superaffollata altalena, si piegavano fin quasi a toccare terra
andando, per un delicatissimo frangente, sotto l'altalena in
movimento ! Una scena adrenalinica che causò a Gianna Platti
(le iniziali in “graffi platiniferi”) il prevedibile esito di perdere
l'equilibrio proprio nel più delicato frangente e di rovinare
sull'asfalto: alla fine, per fortuna, riportò solo qualche
graffio...“Giovani conati” intende la volta in cui rigettai
il pranzo a causa della vertiginosa altalena: meglio non salirci
subito dopo aver mangiato, provare per credere ! La cuoca
Giovanna (“giovani”), tuttavia, attribuì il fatto a
un'intolleranza alimentare.-


~142~
tragicomici portieri

cinquanta lire
di rulli galline
acqua pasta
piove uova

-“Cinquanta lire” esprime il costo di una partita di calcetto,
ovvero, delle “galline” (erano due i biliardini regolamentari)
in quanto, escogitando un piccolo trucco consistente nel
frapporre una moneta fra il tiraggio e la sponda del calcetto,
quest'ultimo, a ogni goal, erogava gratuitamente le palline
(erano bianche) e sembrava una gallina nell'atto di fare le
uova... A questo proposito, il nicknameri cita la seguente
filastrocca:“Piove piove, la gallina fa le uova, fa le uova per
Gesù e domani non pioverà più !”. Il contesto logistico era
religioso: quel trucco, se scoperto, veniva subito contrastato
dalle Suore (“pio” in “piove”: ne sapeva qualcosa
Stefano,“re” in “lire”) che adducevano, come pretesto, la
rottura del calcetto; in realtà biasimavano la gratuità di quelle
infinite partite ! “Rulli” indica il “rullare” che di solito non
valeva: “tragicomici portieri” intende sia il comico giocare con
più palline a tempo nelle partite con Davide (“tragi/comici”),
sia la mia speciale mossa con cui riuscivo a fare goal tirando
con il portiere. Scagliavo un vero e proprio missile da porta
a porta che raramente veniva intercettato o parato.
Acqua pasta” ha un rimando alle partitelle domestiche
intrattenute appena prima di scolare la pasta (nicknameri
rutti rancieri”)...-