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getti
giocolieri
rubini
cibi
satiri
spruzzi
ludiche
labbra
giraffe
panda
-In
cortile, nella fetta riservata alla scuola materna, ma
accessibile
anche al doposcuola al ritorno da mensa, era
ubicato
un piccolo rubinetto (“rubini”). La sua esatta
collocazione
era a destra
delle due biciclettine (“bici” da
“cibi”,
nicknameri “doppi ceri”) da corsa. I giochi, soprattutto
quelli
movimentati che facevano sudare parecchio, ci
spingevano
a rifocillarci, ma anche quel rubinetto offriva
momenti
ludici. Infatti era munito di una manopola a pressione:
era
necessario, per azionare il getto dell'acqua, girare
(“giraffe”)
quest'ultima senza staccare la mano perché, così
facendo,
l'acqua sarebbe indietreggiata bruscamente. Era uno
spassoso
rito (“satiri” contiene “riti”, “riti” da “tir i”
come
“bici”
da “cibi”) spruzzare il malcapitato bambino o cercare di
non
farlo bere smorzando l'acqua a fior di labbra... A proposito
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graffi
platiniferi
dieci
lati
giovani
conati
ebbra
savana
serena
carovana
-La
maxi altalena del doposcuola arrivava a contenere circa
dieci
bambini alloggiati sui sedili laterali. Tuttavia alcuni, i più
spregiudicati
(fra cui Stefano, “re ” in “serena”), si collocavano
perfino
nei vani centrali, accontentandosi di rimanere in piedi
in
quella affollatissima (“ebbra”) “carovana schiamazzante”.
Era
anche compromessa la sicurezza dal momento che alcune
bambine,
Serena (“serena”) e Gianna (“platiniferi” richiama
“Platti”,
il suo cognome), ad esempio, si offrivano
di spingerla
disponendosi
alle due estremità laterali (vana, in “savana”,
la
raccomandazione di spingerla dal centro ove era meno
rischioso
poiché, da quella posizione, risultava impossibile
raggiungere
l'ambita velocità). Per spingere la pesante e
superaffollata
altalena, si piegavano fin quasi a toccare terra
andando,
per un delicatissimo frangente, sotto l'altalena in
movimento
! Una scena adrenalinica che causò a Gianna Platti
(le
iniziali in “graffi platiniferi”) il prevedibile esito di perdere
l'equilibrio
proprio nel più delicato frangente e di rovinare
sull'asfalto:
alla fine, per fortuna, riportò solo qualche
graffio...“Giovani
conati” intende la volta in cui rigettai
il
pranzo a causa della vertiginosa altalena: meglio non salirci
subito
dopo aver mangiato, provare per credere ! La cuoca
Giovanna
(“giovani”), tuttavia, attribuì il fatto a
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tragicomici
portieri
cinquanta
lire
di
rulli galline
acqua
pasta
piove
uova
-“Cinquanta
lire” esprime il costo di
una partita di calcetto,
ovvero,
delle “galline” (erano due i biliardini regolamentari)
in
quanto, escogitando un piccolo trucco consistente nel
frapporre
una moneta fra il tiraggio e la sponda del calcetto,
quest'ultimo,
a ogni goal, erogava gratuitamente le palline
(erano
bianche) e sembrava una gallina nell'atto di fare le
uova...
A questo proposito, il nicknameri cita la seguente
filastrocca:“Piove
piove, la gallina fa le uova, fa le uova per
Gesù
e domani non pioverà più !”. Il contesto logistico
era
religioso:
quel trucco, se scoperto, veniva subito contrastato
dalle
Suore (“pio” in “piove”: ne sapeva qualcosa
Stefano,“re”
in “lire”) che adducevano, come pretesto, la
rottura
del calcetto; in realtà biasimavano la gratuità di quelle
infinite
partite ! “Rulli” indica il “rullare” che di solito non
valeva:
“tragicomici portieri” intende sia il comico giocare con
più
palline a tempo nelle partite con Davide (“tragi/comici”),
sia
la mia speciale mossa con cui riuscivo a fare goal tirando
con
il portiere. Scagliavo un vero e proprio missile da porta
a
porta che raramente veniva intercettato o parato.
“Acqua
pasta” ha un rimando alle partitelle domestiche
intrattenute
appena prima di scolare la pasta (nicknameri