martedì 12 giugno 2018

408-410

~408~
bianchi telomeri

adulto pollice
timidi vettori
risate valvole
occhi indagatori

-Quando arrivò al doposcuola Veronica (“ve/ttori”: il suo
colore preferito era il rosso, “tori” in “vettori”) era ancora
schiava del pollice in bocca a mo' di ciuccio; al contrario la
sorella Valentina (“va/lvole”) era più grandicella, a giudicare
dalla differenza di età, almeno cinque anni. In effetti
sembravano le figlie di Homer (in “telomeri”) Simpson !
Valentina aveva, come insegnante, la maestra Bianchi che
istruiva gli allievi più grandi: in una cosa avrei giurato che
fossero sorelle, la notevole timidezza nello stringere nuove
conoscenze. Complice il fatto di essere arrivate solo gli ultimi
anni, per parecchio tempo si limitarono a scrutare con occhi
indagatori il doposcuola, andando in coppia come per
sostenersi a vicenda. Altro particolare era la loro continua
risata senza motivo, a volte sommessa, altre volte più veemente.
Quest'ultima caratteristica trovava un altro fervido seguace in
Stefano (il “te” di “risate” e “telomeri”: infatti al “re ” viene
dato del “tu”, nicknameri “amidi tuberi”) la cui risata
fungeva da valvola di sfogo...-

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~409~
panda albogaleri

cicago ninive
bulli americani
svettanti stitici
giovani indiani

-La vacanza in montagna (“svettanti”) annoverò, oltre agli
influenzati, tanti (“tanti” in “svettanti”) stitici. Ne seppe
qualcosa il fratello minore di Timoty, Nicol (“ni/nive”).
Entrambi facevano credere di essere delle promesse del
basket NBA (“NBA” nelle iniziali di “ninive”, “bulli” e
americani”; il “cica” dell'errato, ma che scrivevamo così,
cicago” indica il tormentone del “cica cica ”, da “ciccare”,
ossia “sbagliare”, impiegato nei tiri liberi di basket) ed erano
anche tifosissimi della squadra dei Chicago Bulls (“bulli”:
questo nickname si rifà alle scarpe “Bull Boys”, qui richiamate
dai cani, in “americani”, in virtù dei loro ricordini !)... Sempre
in tema di “Cicago”, la cuoca Giovanna (“giovani”) faceva il
temutissimo giro delle supposte durante la vacanza in montagna.
Al letto di Nicol dovette trattenersi un bel po' dal momento che
quel bambino faceva l'indiano negando la necessità della
supposta. Antonio (“panda”) si improvvisò cameriere d'albergo
(o di galera,“albogaleri”: infatti erano organizzate piccole
punizioni) la volta in cui mi portò in camera il ghiaccio per
placare la febbre...-

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~410~
poeti condottieri

costa scialle
pira anguille
tetanica serena
titanica altalena

-L'anno del film “Titanic” fu l'ultimo che mi vide al doposcuola:
alle Medie erano previsti rientri in giorni diversi da quelli delle
altre classi; pertanto contrastavo la solitudine del cortile
deserto scrivendo poesie sulla pace per i concorsi della scuola...
Alle Medie era consentito solo alle femmine frequentare il
doposcuola (infatti Stefano,“re” in “serena”, dovette lasciarlo):
le Suore erano preoccupate per la condotta (“condottieri”)
che i maschi avrebbero tenuto nei riguardi dei più piccoli,
ma anche la crescente difficoltà dei compiti insidiava
parecchio...Un pomeriggio Serena (“serena”) accusò febbre
(per fortuna non febbre “tetanica”: questa parola ha il magico
scopo di rimare con “titanica”) e saltò il rientro: rimanemmo a
chiacchierare sedute sulla maxi altalena del cortile. Era vestita,
come tutte le ragazze in quel periodo, con la t-shirt di Leonardo
Di Caprio, raffigurato sulla prua del Titanic. I suoi compagni
di classe erano Costantino (“costa”), Alain (“scialle”), un
altro Riccardo (“anguille”) e un certo “Piras” (“pira”)
di cognome.-

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