~408~
bianchi
telomeri
adulto
pollice
timidi
vettori
risate
valvole
occhi
indagatori
-Quando
arrivò al doposcuola Veronica (“ve/ttori”: il suo
colore
preferito era il rosso, “tori” in “vettori”) era ancora
schiava
del pollice in bocca a mo' di ciuccio; al contrario la
sorella
Valentina (“va/lvole”) era più grandicella, a giudicare
dalla
differenza di età, almeno cinque anni. In effetti
sembravano
le figlie di Homer (in “telomeri”) Simpson !
Valentina
aveva, come insegnante, la maestra Bianchi che
istruiva
gli allievi più grandi: in una cosa avrei giurato che
fossero
sorelle, la notevole timidezza nello stringere nuove
conoscenze.
Complice il fatto di essere arrivate solo gli ultimi
anni,
per parecchio tempo si limitarono a scrutare con occhi
indagatori
il doposcuola, andando in coppia come per
sostenersi
a vicenda. Altro particolare era la loro continua
risata
senza motivo, a volte sommessa, altre volte più veemente.
Quest'ultima
caratteristica trovava un altro fervido seguace in
Stefano
(il “te” di “risate” e “telomeri”: infatti al “re ”
viene
dato
del “tu”, nicknameri “amidi tuberi”) la cui risata
fungeva
da valvola di sfogo...-
~409~
panda
albogaleri
cicago
ninive
bulli
americani
svettanti
stitici
giovani
indiani
-La
vacanza in montagna (“svettanti”) annoverò,
oltre agli
influenzati,
tanti (“tanti” in “svettanti”) stitici. Ne seppe
qualcosa
il fratello minore di Timoty, Nicol (“ni/nive”).
Entrambi
facevano credere di essere delle promesse del
basket
NBA (“NBA” nelle iniziali di “ninive”, “bulli” e
“americani”;
il “cica” dell'errato, ma che scrivevamo così,
“cicago”
indica il tormentone del “cica cica ”, da “ciccare”,
ossia
“sbagliare”, impiegato nei tiri liberi di basket) ed erano
anche
tifosissimi della squadra dei Chicago Bulls (“bulli”:
questo
nickname
si rifà alle scarpe “Bull Boys”, qui richiamate
dai
cani, in “americani”, in
virtù dei loro ricordini !)... Sempre
in
tema di “Cicago”, la cuoca Giovanna (“giovani”) faceva il
temutissimo
giro delle supposte durante la vacanza in montagna.
Al
letto di Nicol dovette trattenersi un bel po' dal momento che
quel
bambino faceva l'indiano negando la necessità della
supposta.
Antonio (“panda”) si improvvisò cameriere d'albergo
(o
di galera,“albogaleri”: infatti erano organizzate piccole
punizioni)
la volta in cui mi portò in camera il ghiaccio per
placare
la febbre...-
~410~
poeti
condottieri
costa
scialle
pira
anguille
tetanica
serena
titanica
altalena
-L'anno
del film “Titanic” fu l'ultimo che mi vide al doposcuola:
alle
Medie erano previsti rientri in giorni diversi da quelli delle
altre
classi; pertanto contrastavo la solitudine del cortile
deserto
scrivendo poesie sulla pace per i concorsi della scuola...
Alle
Medie era consentito solo alle femmine frequentare il
doposcuola
(infatti Stefano,“re” in “serena”, dovette lasciarlo):
le
Suore erano preoccupate per la condotta (“condottieri”)
che
i maschi avrebbero tenuto nei riguardi dei più piccoli,
ma
anche la crescente difficoltà dei compiti insidiava
parecchio...Un
pomeriggio Serena (“serena”)
accusò febbre
(per
fortuna non febbre “tetanica”: questa parola ha il magico
scopo
di rimare con “titanica”) e saltò il rientro: rimanemmo a
chiacchierare
sedute sulla maxi altalena del cortile. Era vestita,
come
tutte le ragazze in quel periodo, con la t-shirt di Leonardo
Di
Caprio, raffigurato sulla prua del Titanic. I suoi compagni
di
classe erano Costantino (“costa”), Alain (“scialle”), un
altro
Riccardo (“anguille”) e un certo “Piras” (“pira”)
di
cognome.-