martedì 12 giugno 2018

1-3

~1~
sorpassi fruttiferi

mirtilli
ciliegie lamponi
tetri sospiri
incastri di luce

dolci crampi
di un’estasi logica

-I mirtilli, le ciliegie e i lamponi identificano dei punteggi
videoludici: infatti, per dire quanti incastri logici si era riusciti
a totalizzare prima del game-over, si ricorreva alla formula
“sono arrivato… alle ciliegie”, esprimendo l’ultimo frutto
(“dolci” indica la frutta dolce) conseguito. Scoprire un nuovo
frutto significava diventare il miglior giocatore di tetris di tutto
il doposcuola !“Tetri sospiri”, unendo “tetri” all'iniziale di
“sospiri”, indica appunto il “Tetris” le cui sospiratissime
partite avvenivano nei dopopranzo (dopo le classiche gare di
rutti,“rutti” in “fruttiferi”) estivi (“estate” si ottiene da “estasi”,
passando per “estati”). “Ciliegie” esprime pure il periodo degli
alfabetieri e delle eccezioni (ciliegie-ciliege) grammaticali in cui
è ambientata la vicenda: avevamo da poco smesso di
frequentare l’asilo (“asilo” in “est/asi lo/gica”) e iniziato (“est”
in “estasi”) le scuole Elementari... I banchi dell'ultima fila
avevano il vantaggio di farci giocare a tetris in tranquillità (con
la suoneria al minimo che a volte eruttava per sbaglio la
cacofonica musichetta “Ta-ra ta-ra ta-ra ta-ra ta-ra ta-ra ta-ra
ta-ra ta-ra…ta ta ta !”,“do” in “dolci”, “la ” in “lamponi,“mi”
in “mirtilli”, “si” in “sorpassi”, intendono le note musicali.
Gli altri, che stavano guardando un film o un cartone, si
giravano di scatto mentre noi, rossi in volto, cercavamo di
camuffare le ingombranti consolle senza ridere, “riso” in “tet/ri
so/spiri”, troppo…), ma lo svantaggio di essere quasi del tutto al
buio (“tetri”): a stento le nostre pupille riuscivano a sfruttare
la sottile striscia di luce passante (“passi” in “sorpassi”)
per una finestrella... Alla fine erano i puntuali crampi alle
dita a farci spegnere le consolle ! Oltre al Tetris era
apprezzato il gioco dei sorpassi: esso consisteva nel
percorrere un tracciato automobilistico senza urtare gli altri
veicoli, incamerando frutti a raffica ai lati del rudimentale
(i preistorici “Incas” in “incastri”) schermo a cristalli liquidi...
Il bello (“estasi”) di quel videogioco era percorrere i tracciati
senza staccare le dita dal pulsante dell’acceleratore: solo i veri
assi (“assi” in “sorpassi”) dei videogame riuscivano a tenerlo
premuto anche nei circuiti più insidiosi…-


~2~
amidi tuberi

pasta di gatto
d’ombra baratto
lugubre missile
re sommergibile

-Il doposcuola aveva a disposizione una stanza adibita a

guardaroba (“lugubre”: era, infatti, in ombra) e costellata da
lunghe file di armadietti in cui riporre le pantofole. La posizione
degli armadietti, in linea con il pavimento, suggeriva l'azione
del “gattonare” e, per magica associazione, il felino domestico
viene menzionato nel tipico gesto di “fare la pasta”.“Baratto”
sta a indicare sia lo scambio di giocattoli che regolarmente
avveniva in quel locale, sia il “ratto” e quindi un altro tipico
gesto, la caccia ai topi, che il gatto suole compiere per natura.
Stefano (“re”) era solito custodire nel suo armadietto dei fumetti
(Topolino, “ratto” in “baratto”) e diversi balocchi;
in particolare un pomeriggio mi mostrò, fiero, un voluminoso
sommergibile che sbalordiva per il fatto di poter scagliare
piccoli razzi... In quell'occasione m'insegnò a sganciarli
dal sommergibile: Stefano era all'interno della stanza
guardaroba (“re” in “lugubre”), il missile all'interno del
sommergibile...“Amidi” indica il barattolo di amido ormai vuoto
che Stefano impiegava per riporre le sue costruzioni col risultato
di inzaccherarle tutte ! Il “tu” di “tuberi” profetizza che
qualche nicknameri darà del “tu” al “re ”, in forza della magica
amicizia che ci univa allora: ad esempio, il nicknameri “diari
cambusieri”.-

  

~3~
baci alpieri

lontano
sempre più lontano

humus caporale
onta stratega
speranze vette
bussole russe

-Si lanciavano le tessere telefoniche contro il muro e chi riusciva
a lanciarle più lontano vinceva tutte quelle in gioco, il che
poteva significare anche otto o nove dal momento che quelle
gare erano molto affollate... Enzo (“caporale” poiché la sua
fertile, “humus”, vivacità ci regalava collettive punizioni di
“mani sul capo”…) arrivava al mattino ostentando una decina
di tessere e alla sera rincasava con un bel mazzone da cento !
Nonostante ciò l'ambita tessera dedicata a Pocahontas (da
assemblare con “h/umus”, “capo/rale”,“onta”, “s/tratega”)
finì, per pochi centimetri, nel mio album ! Quella scheda era
stata puntata da Jose (“bussole”) che non era spigliato come
Enzo, lo stratega dell'azzardo (“russe” per le roulette russe) !
Le gare (cui solo Stefano, “re” in “sempre”, non aderiva)
avvenivano o nella classe della maestra Sperandio (“speranze”)
o in particolari contesti, il soggiorno estivo (organizzato dalle
Suore, “pie” in “alpieri”) in montagna (“vette”), ad esempio.
Quest'ultima sede era anche l'ideale per i “bacini della buona
notte” (“baci alpieri” in cui “alpieri” si rifà alla tessera del K2:
ero arrivata a sacrificare un mucchio di schede per riuscire a
vincerla !) ed Enzo fu uno dei pochi a non arrossire per la
vergogna (“onta”)...-