~232~
marte
sumeri
lustra
buccia
caio
danza
anguille
tacchi di
valute
pattini
-Il
teatro del doposcuola aveva ospitato parecchie recite,
memorabile
la danza di Roberta (“tacchi”) in occasione dei
Mondiali
“Italia '90 ” (“caio” si riferisce all'omino “Ciao”,
mascotte
di “Italia Novanta”). “Marte” esprime, a questo
riguardo,
la maestra di danza classica e moderna, la
giovanissima
Marzia, le cui superlative spaccate strabiliavano
tutti.
Dal momento che “marte” contiene pure “mar”, quindi
Nicolò,
come tralasciare la grottesca performance di suo padre
che
esibì delle pelosissime gambe in un inedito can can ?
D'estate
(“sumeri” per il “summer ” inglese) il cortile del teatro
veniva
adibito a pista per i roller: “pattini”
intende quelli a
rotelle,
diffusi in due versioni, in merito alla disposizione delle
ruote;
erano in maggioranza quelli con quattro rotelle
raggruppate
a due a due... A proposito di coppie, “valute”
esprime
Valeria e Luca, quest'ultimo fratello della prima.
Valeria
era davvero brava a pattinare, al contrario Luca
(“lustra”
richiama il nicknameri “lustre carceri”) rimediò
subito
un bel ginocchio sbucciato...“Anguille” sta per uno
scambio
di giochi fra Ricky e la sottoscritta avvenuto proprio
su
quella pista.-
~233~
lumi
infermieri
turca
aureola
aquila
acuta
magi
defunti
mani
di ceppi
-Sul
retro della chiesa era presente un cortiletto che, solo in
solenni
appuntamenti religiosi, veniva aperto ai fedeli. “Lumi
infermieri”
indica una di quelle occasioni:
i fedeli acquistavano
da
una Suora che, invece del tipico saio nero, ne sfoggiava uno
tutto
bianco a mo' di infermiera, dei lumini accesi da disporre
intorno
al simulacro della Madonna (che, nella cittadina di
Tortona,
era tutto d’oro, “aureo/la”). “Mani di ceppi” intende
sia
quelle cadaveriche di Stefano (“re ” in “aureola”: era stata
Suor
Graziella
a chiamarlo “mani da morto”, “mani”,“defunti”)
sia
quelle, sempre ghiacciate, di mia nonna (“ceppi”, in
riferimento
alle piante, esprime l’origine della
stirpe) che era
solita
presenziare a tutte le processioni.“Turca” va con
“aureola”
per indicare un altro Stefano, Stefano Turco che, con
due
bambini, aveva ricoperto il ruolo dei Re Magi (“magi” in
terza
posizione per indicarne il numero). Era stato vestito con
minuziosa
attenzione da Suor Graziella (“acuta”) che
collaborava
anche nel canto:
“aquila” si riferisce al canto
religioso
“Su ali d'aquila”. L'acuto di Suor Graziella aveva la
meglio
su tutti gli altri sia per intensità che per durata...-
~234~
storti
monasteri
fetidi
cibi
vandali
scritti
divina
pasta
mobile
quercia
-Al
ritorno da Messa (“monasteri”), mia madre (“quercia”)
ed
io imboccavamo una stretta viuzza con foce in via Dante
(“divina”):
eravamo costrette, a causa dell'intenso odore di
fogna,
a percorrere quel tratto in apnea ! “Fetidi cibi” intende
riferirsi
al periodo estivo in virtù del quale era ancora
più
fetido l'odore di quella via che, per fortuna,
attraversavamo
in bicicletta
(“cibi” per “bici”)...
Al
sopraggiungere di un immobile (“mobile” è un magico
inganno)
mia mamma aveva l'abitudine di rievocare il mancato
acquisto
di un appartamento con la finestra proprio su quella
via
! “Per fortuna alla fine ho rinunciato”: diceva ,
tirando un
sospiro
di sollievo dal momento che la via in questione era
anche
costellata di fastidiose scritte vandaliche (“vandali”
intende
pure “Vanda”, un'amica di mia mamma, che abitava
in
via Dante e che mi aveva visto nascere, “feti” in
“fetidi”).“Divina
pasta” ha un collegamento con “storti”:
infatti
in via Dante mio padre era solito, ogni sabato, comprare
la
pasta fresca a una signora anziana, molto di chiesa
(“monasteri”),
che abitava in un paesino vicino al suo, Molino
~235~
savi
damieri
rudi
scacchi
gabbie
gatti
intimi
negativi
kappa
di juventini
-Una
tabaccheria, che esponeva in vetrina un vasto
assortimento
di peluche Trudi e prestigiose scacchiere (“rudi
scacchi”),
introduceva in una tenebrosa galleria. A pochi metri
dall'ingresso
un cinema al cui interno era stato proiettato il
cartone
“La Gabbianella e il gatto” (“gabbie gatti”) che avevo
visto.
Sempre procedendo in avanti si incontrava, da un lato, un
negozio
di biancheria intima, su quello opposto un fotografo
(“negativi”
intende
quelli delle foto). Nei pressi dell'ultimo
tratto
di galleria, arrivando dall'uscita, si stagliava un negozio
di
abbigliamento sportivo. Dal momento che lo sponsor della
Juve
era la “Kappa”, marchio cui era dedicato quell'esercizio,
la
vetrina esponeva
maglie e tute della Juve (che l' “anguilla”
aveva
di certo !). “Damieri” intende i baci di dama di una
rinomata
pasticceria situata dopo il fotografo. “Savi”, invece,
sta
per un'altra assidua merenda, la farinata di Savino, un vero