~236~
mesti
terrazzieri
querce
cunicoli
socchiusi
complici
mille
pericoli
subiti
termini
-Mia
mamma aveva scoperto un'utile scorciatoia (“querce
cunicoli”)
che non solo faceva risparmiare del tempo, ma
evitava
anche di percorrere un tratto piuttosto pericoloso.
“Mille
pericoli”, in effetti, indica una svolta ad angolo ove
erano
affissi i millesimi, i manifesti funebri. Peccato che,
nel
leggere con attenzione questi ultimi, si poteva finire fra i
prossimi
annunci, investiti dalle macchine ! Complice una porta
socchiusa,
mia madre mi spingeva ad attraversare un buio
cunicolo
che dava direttamente sulla via opposta evitando la
terribile
svolta. Tuttavia quel passaggio non rimase a lungo
segreto
e gli abitanti dello stabile i cui terrazzi davano proprio
sul
fastidioso andirivieni, decisero di interromperlo quasi subito.
La
tristezza (“mesti”) ci pervase non appena scoprimmo un bel
lucchetto
luccicante in corrispondenza della porta. “Subiti
termini”
indica
anche il subire quel termine senza il quale
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biade
cimmeri
questue
capitoli
suspence
di ruggini
chiavi
grovigli
pigiami
istmi
-Nei
pressi della Questura (“questue”) era situato un negozio
di
ferramenta e duplicazione chiavi. Il gestore era un accanito
lettore
di gialli: infatti, ogniqualvolta si entrava nel suo
negozio,
un groviglio (“rovi” in “grovigli” indica l’attrazione
delle
giostre, nicknameri “faggi roveri”, in cui delle mani
metalliche
vengono calate fra oggetti sparsi alla rinfusa…)
di
merce esposta senza logici criteri, il titolare, un uomo ormai
piuttosto
anziano, si alzava dalla sedia su cui stava
rannicchiato
a leggere il suo buon libro giallo... Tradiva spesso
la
spasmodica voglia di congedare i clienti; in certi casi
rinunciava
apposta a dilungarsi in lunghe ricerche troncandole
(“istmi”)
subito, come se non avesse alcuna voglia di
scandagliare
tutti gli oggetti pigiati (“pigiami”) nel caotico,
polveroso
guazzabuglio. Del resto non era affatto piacevole
interrompere
il capitolo di un libro giallo sulla suspence più
accesa...
“Biade cimmeri” intende, unendo le rispettive sillabe
iniziali,
la bici tutta arrugginita che il proprietario del tetro
(“Ade”
in “biade”) negozio posteggiava
di fronte
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pigri
ureteri
serpi
passaggi
sforzi
biliardi
tabelle
ulcere
giunte
d’industrie
-Il
compleanno di Giorgia Sforzin (“sforzi”) radunò, fra gli
invitati,
molti bambini che non frequentavano, proprio come lei,
il
doposcuola,
a cominciare da Matteo (“serpi”) che passò
tutto
il pomeriggio a giocare a calcio (le saracinesche dei
garage
sonorizzavano le reti, “rete” in “ureteri”) con suo
padre
(fumava la pipa, “ser/pi pa/ssaggi” contiene “pipa”),
andando
a dissuadere, con passaggi troppo lunghi, chiunque
osasse
interferire. “Sforzi biliardi” indica il tavolo da biliardo
che
occupava quasi l'intera cameretta di Giorgia anche se
quest'ultima,
non sapendoci giocare, lo usava per farci
i
compiti...“Pigri ureteri” intende l'ossessiva
prevenzione
contro
la cistite che la maestra della scuola materna, Mariella,
adottava
portando i bambini in bagno più del dovuto !
Giorgia
aveva sofferto di cistite, malessere che illustrava
ai
bambini più curiosi.“Tabelle” esprime le
gare di tabelline
che
qualcuno organizzò il giorno del suo compleanno.
Una
bambina di nome Giulia (“giunte”), della sezione accanto
alla
nostra, che giocava nella squadra di basket della scuola,
bofonchiò
qualche risultato un po' titubante... Era uno scandalo
non
saperle ! Inoltre Giulia mi riferì di un elogio della
sottoscritta
che la maestra Michela (“ulcere”) aveva tessuto
nella
loro classe. Ero stata elogiata per una curiosa domanda
sulla
rivoluzione industriale e Giulia, durante un allenamento
di
basket, mi confessò di avere pensato anche lei la stessa cosa
senza
osare esprimerla. “Re” in “ulcere” e “ureteri” indica la