martedì 12 giugno 2018

200-202

~200~
avi calimeri

vedova bianca
visiera gialla
melograni faggi
di lumache occhi

-Questo nicknameri si rifà al giorno in cui mio padre (“faggi”)
ed io andammo ad acquistare una coppia (“bi” in “bianca”)
di canarini. Il negozio era gestito da un vecchio compagno di
classe di mio zio (“melograni”): in virtù di questa simpatica
circostanza riuscimmo a ottenere un po' di sconto. Il negoziante
mi propose l'acquisto di due canarini dal piumaggio bianco,
ma preferii il classico colore giallo. Mentre eravamo in quel
negozio entrò una giovane donna a portare la sua canarina,
rimasta da poco vedova, per farla dormire all'interno
dell'affollatissima voliera: non voleva che si sentisse sola !
A uno dei miei due canarini facevano paura i cappelli,
soprattutto se muniti di visiera (andavano in auge le visiere
con linguetta porta-occhiali,“occhi”;“ali” in “calimeri”).
Al momento di vederli indossati iniziava a dimenarsi in preda
alla follia...“Di lumache occhi” indica il tipico oculare
comportamento delle lumache: era così divertente toccar loro
le antenne... Esprime pure lo scrutare del canarino attraverso
i fori della scatola al momento di dirigersi verso casa e il gioco
oculare consistente nell'esibire solo la parte bianca dell'occhio...
Bleah ! “Avi calimeri” intende il pulcino Calimero, celebre
mascotte del detersivo Ava (nicknameri “maglie ceneri”).-


~201~
suole poderi

ferro di rondini
ragno di frassini
melograni saggi
di pantere crauti

-“Ferro di rondini” intende quelle in ferro battuto che regalai
a mia nonna; gliele avevo comprate durante una vacanza in
montagna e lei le aveva attaccate nel punto esatto in cui
andavano a nidificare (“nido” da “nodi” in “rag/no di/
frassini”). “Ferro” indica pure il materiale delle tipiche
sporgenze ubicate prima di entrare nelle case di campagna:
al mio pronto quesito a riguardo mio padre mi spiegò che
servivano a pulirsi le suole (“suole poderi” in cui “poderi”
intende, per effetti greci, i piedi). “Ragno di frassini” indica la
cassetta dell'uomo ragno, praticamente l'unica che mia cugina
utilizzò durante tutto il suo iter videoludico dal momento che
era inclusa nella confezione della consolle (che anche Stefano,
re” in “pantere”, si fece comprare) ! “Pantere” va con
melograni” intendendo la sigla della pantera rosa, quella che
viene cantata mentre lei, in punta di piedi (“poderi”), indaga:
faceva così ridere mio cugino che spesso gliela cantavo
tentando di enfatizzarne il ritmo...“Saggi” sta pure per “faggi”
in quanto contrappone mio papà, assennato, al fratello
(“melograni”), più giovane di circa tre lustri e, forse proprio
per questo, ben poco saggio. “Crauti” indica la “Cucaracia ”,
un altro tormentone che faceva impazzire mio cugino: lo
cantava (il famoso cantante Ron in “rondini”)
a squarciagola in sella alla sua biciclettina...-


~202~
scimmie boleri

tirchi riti
quattro cibi
genova panda
tragica banda

-L'alternativa al cortile del doposcuola, qualora questo fosse
chiuso, era piazza Genova: si giocava a palla (“boleri” intende
il “ball” inglese e le enormi bolle di sapone), ma occorreva
moderare, un po' come i Genovesi il denaro (“tirchi”), la
potenza di tiro (“riti” indica i “tiri”). In effetti la palla poteva
finire sulla strada costringendo gli automobilisti (in particolare
i “tir”, in “tirchi”) a brusche manovre e i bambini a recuperi
pericolosissimi. Inoltre le partite si svolgevano in un campo
improvvisato, spesso oggetto di fastidiose intrusioni, come ad
esempio, le biciclettine a quattro ruote, le due classiche più due
rotelline (“quattro cibi”), guidate da bambini molto piccoli.
Due veterani del doposcuola frequentavano spesso piazza
Genova: Antonio (“panda”) e un certo Enrico De Bandi
(“banda”).“Tragica” va con “scimmie” indicando un
videogioco a schermo fisso di Davide che, come
protagonista, aveva una scimmia; quest'ultima è pure riferita
a un altro ludico diversivo in voga in piazza Genova:
le arrampicate sui poveri alberi tutti sbrindellati. Salire era
abbastanza facile, ma scendere (le discese sono richiamate
dallo “sci” di “scimmie”) era prerogativa dei più audaci:
infatti alcuni erano costretti a chiamare i genitori promettendo
loro di non spingersi più così in alto... Certi bambini
mostravano un'abilità da vere scimmie !-