martedì 12 giugno 2018

226-228

~226~
fatti bombardieri

tennis gomme
tragici rugby
vette d’arenghi
di nuvole querce

-Si narrano tre episodi diversissimi fra loro: “nuvole querce”
esprime l'espressione “una nuvola di piccioni” che mia mamma
(“querce”) aveva formulato non appena arrivate nel
condominio cittadino. La massiccia presenza dei piccioni era
stata favorita dal vizio di alcuni condomini di nutrirli.
In seguito il palazzo si divise in due fazioni, a mo' di guelfi e
ghibellini: infatti l'anziana signora Malfatti (“fatti”) si ostinava
ad alimentarli, magari agendo all'alba o in piena notte per non
dare troppo nell'occhio. La signora Arlenghi (“arenghi”),
invece, si ostinava a colpire i poveri piccioni con bombe
d'acqua adducendo la convinzione di soffrire d'asma a causa
della loro presenza. Al ritorno dalla vacanza in montagna
(“vette”: “vole”, da “nuvole”, esprime il “volé di godzilla”
del nicknameri “prestiti crateri”), anche Davide (“tragici”),
passando a trovarmi, era venuto a conoscenza di quei feroci
battibecchi.“Rugby” intende la lite che era scoppiata con
una Suora a causa della mia pallina da rugby dal momento
che Davide era stato scoperto a giocarci invece di dormire.
Di tennis gomme” esprime le gommine decorative da
incastrare nella rete delle racchette: erano pure utili a
mantenere saldo il telaio. Quella di Stefano (“re” in
d'arenghi”) aveva la forma di pallina da tennis...-


~227~
zampe formichieri

zoccole negre
sette di gole
corsari culle
brividi file

-La pasticceria Zoccola (“zoccole”) era sempre gremita la
domenica (“sette” esprime il settimo giorno della settimana).
All'uscita da Messa mia madre lanciava il proposito di un
piccolo cabaret di paste e, voilà, bisognava commettere subito
un peccato, quello di gola ! Erano così tanti i peccatori che
escogitavo di ritirare il biglietto con il numero della
prenotazione e di tornare a casa a leggere qualche capitolo
di un “Piccoli Brividi” prima di scendere in quel vero e
proprio formicaio ! I clienti giunti in macchina fermavano le
proprie vetture in doppia e terza fila, la rassegnazione (“rese”
in “neg/re se/tte”: stessa circostanza si verificava durante le
lezioni di Roselline, “rosa” da “orsa” in “corsari”) stampata
sui loro volti...“Negre” e “culle” esprimono dei simpatici
bambolotti dalla pelle scura che elargivano in quella
pasticceria ai bambini. “Zampe” indica quelle del cane
dei miei zii, immortalato nell'atto di darmi la zampa: quella
foto venne stampata sulla mia torta di compleanno… “Negre”
contiene “re” esprimendo pure i lego (“lego” in “gole”)
di Stefano, nicknameri “ferri forieri”.“Corsari” indica le
rumorose corse dei pasticceri, infervorati nelle consegne, che
udivo da casa in virtù del fatto che comunicava con il loro
laboratorio...-


~228~
lourdes elicotteri

di russi faggi
figure calci
lische nausee
fiumi mandrie

-L'introduzione dei parcheggi a lisca di pesce ridusse i posteggi
in centro così da costringere mio papà (“faggi”) a lunghe
ricerche fra brontolii vari... In effetti mio padre era
abituato ai comodi, innumerevoli parcheggi in campagna,
altro che le mandrie di automobili in fila nelle località urbane !
Era una specie di roulette russa la ricerca del parcheggio: la
cosa divertente era che quasi sempre premiava l'ultimo arrivato
costringendo l'automobilista a incredibili, insopportabili
beffe. “Bisognerebbe avere un elicottero per riuscire a
parcheggiare”, “anche un viaggio a Lourdes potrebbe essere
d'aiuto”: borbottava a furia di percorrere infinite volte via
Piave (“fiumi” indica il fiume Piave da cui il nome di quella
via). A forza di girare in quel fazzoletto di città, mi veniva anche
nausea; perciò mi limitavo ad annuire. Come le “introvabili”
figurine di calcio (“figure calci”: “re” esprime il fatto che solo
Stefano non ne facesse la raccolta preferendo le figurine degli
animali, “alci” in “calci”) anche i parcheggi si facevano
desiderare a lungo prima di poterli indicare con
soddisfatto stupore…-