~226~
fatti
bombardieri
tennis
gomme
tragici
rugby
vette
d’arenghi
di
nuvole querce
-Si
narrano tre episodi diversissimi fra loro: “nuvole querce”
esprime
l'espressione “una nuvola di piccioni” che mia mamma
(“querce”)
aveva formulato non appena arrivate nel
condominio
cittadino. La massiccia presenza dei piccioni era
stata
favorita dal vizio di alcuni condomini di nutrirli.
In
seguito il palazzo si divise in due fazioni, a mo' di guelfi e
ghibellini:
infatti l'anziana signora Malfatti (“fatti”) si ostinava
ad
alimentarli, magari agendo all'alba o in piena notte per non
dare
troppo nell'occhio. La signora Arlenghi (“arenghi”),
invece,
si ostinava a colpire i poveri piccioni con bombe
d'acqua
adducendo la convinzione di soffrire d'asma a causa
della
loro presenza. Al ritorno dalla vacanza in montagna
(“vette”:
“vole”, da “nuvole”, esprime il “volé di godzilla”
del
nicknameri “prestiti crateri”), anche Davide (“tragici”),
passando
a trovarmi, era venuto a conoscenza di quei feroci
battibecchi.“Rugby”
intende la lite che era scoppiata con
una
Suora a causa della mia pallina da rugby dal momento
che
Davide era stato scoperto a giocarci invece di dormire.
“Di
tennis gomme” esprime le gommine decorative da
incastrare
nella rete delle racchette: erano pure utili a
mantenere
saldo il telaio. Quella di
Stefano (“re” in
~227~
zampe
formichieri
zoccole
negre
sette
di gole
corsari
culle
brividi
file
-La
pasticceria Zoccola (“zoccole”) era sempre gremita la
domenica
(“sette” esprime il settimo giorno
della settimana).
All'uscita
da Messa mia madre lanciava il proposito di un
piccolo
cabaret di paste e, voilà, bisognava commettere subito
un
peccato, quello di gola ! Erano così tanti i peccatori che
escogitavo
di ritirare il biglietto con il numero della
prenotazione
e di tornare a casa a leggere qualche capitolo
di
un “Piccoli Brividi” prima di scendere in quel vero e
proprio
formicaio ! I clienti giunti in macchina fermavano le
proprie
vetture in doppia e terza fila, la rassegnazione (“rese”
in
“neg/re se/tte”: stessa circostanza si verificava durante le
lezioni
di Roselline, “rosa” da “orsa” in “corsari”) stampata
sui
loro volti...“Negre” e “culle” esprimono dei simpatici
bambolotti
dalla pelle scura che elargivano in quella
pasticceria
ai bambini. “Zampe”
indica quelle del cane
dei
miei zii, immortalato nell'atto di darmi la zampa: quella
foto
venne stampata sulla mia torta di compleanno… “Negre”
contiene
“re” esprimendo pure i lego (“lego” in “gole”)
di
Stefano, nicknameri “ferri forieri”.“Corsari” indica le
rumorose
corse dei pasticceri, infervorati nelle consegne, che
udivo
da casa in virtù del fatto che comunicava con il loro
~228~
lourdes
elicotteri
di
russi faggi
figure
calci
lische
nausee
fiumi
mandrie
-L'introduzione
dei parcheggi a lisca di pesce ridusse i posteggi
in
centro così da costringere mio papà (“faggi”) a lunghe
ricerche
fra brontolii vari... In effetti mio padre era
abituato
ai comodi, innumerevoli parcheggi in campagna,
altro
che le mandrie di automobili in fila nelle località urbane !
Era
una specie di roulette russa la ricerca del parcheggio: la
cosa
divertente era che quasi sempre premiava l'ultimo arrivato
costringendo
l'automobilista a incredibili, insopportabili
beffe.
“Bisognerebbe
avere un elicottero per riuscire a
parcheggiare”,
“anche un viaggio a Lourdes potrebbe essere
d'aiuto”:
borbottava a furia di percorrere infinite volte via
Piave
(“fiumi”
indica il fiume Piave da cui il nome di quella
via).
A forza di girare in quel fazzoletto di città, mi veniva anche
nausea;
perciò mi limitavo ad annuire. Come le “introvabili”
figurine
di calcio (“figure calci”: “re” esprime il fatto che solo
Stefano
non ne facesse la raccolta preferendo le figurine degli
animali,
“alci” in “calci”) anche i parcheggi si facevano