martedì 12 giugno 2018

65-67

~65~
muti racemiferi

ovvia mano
facile esempio
piede ciclope
ira godzilla

-Durante i compiti, Suor Lorenzina (“godzilla”) cercava di
aiutare le classi in difficoltà, in particolare i nuovi arrivati (il
ciclo”, da “ciclope”, era di cinque anni scolastici)... Infatti un
pomeriggio dedicò la sua attenzione al compito delle Prime:
esso consisteva nella compilazione di una piantina muta (“muti
racemiferi”: l'inglese “race” in “racemiferi” per i tracciati
labirintici da individuare con la matita) in corrispondenza delle
dita del piede. La cosa che fece imbestialire Suor Lorenzina
(“ira godzilla”) fu notare l'esempio della piantina “dita della
mano”: in effetti era troppo facile, per la maestra, assegnare il
piede a casa e spiegare la mano a scuola ! A Suor Lorenzina
non rimase che consultare un volumone tutto complicato,
l'enciclopedia (“piede ciclope”): ovviamente la parola
enciclopedia” ha ben altro significato;“piede” esprime
l'esercitazione scolastica. “Esempio” contiene “empio” dal
momento che “godzilla”, anche se di “pia (“pio ” in “esempio”)
professione” (era una Suora), aveva pure guizzi di empietà !-
 
 
~66~
albe guerriglieri

noia di culla
bravura franca
piselli imberbi
sguaiati cocchi

-I miei cugini, da piccoli, erano due guerrafondai
(“guerriglieri”). Per attirare l'attenzione, continuavano
farsi dispetti l'un l'altro; una figura adulta doveva intervenire
per dividerli. Inoltre escogitavano varie moine per suscitare
le risate di genitori e parenti in genere. In cortile, proprio
davanti a uno dei due albicocchi (“albe”; “co cchi”),
risuonavano le sguaiate risa dei miei zii nel sentire la cuginetta
imitare alla perfezione il “Che barba che noia, che noia che
barba” (altro che “imberbi”...) della Mondaini: infatti,
durante l'estate, era proiettata la serie televisiva “Casa
Vianello”. Oppure ridevano perché mio cugino raccontava con
sarcasmo un aneddoto sulla sua nascita (“culla”): avevano
detto che si trattava di una bambina, tanto da aver già
stabilito il nome “Arianna”... “Non avevano visto (“occhi” in
cocchi”) il pisello ?”: sbottava lui, simpaticamente chiamato
Pisellino”...“Bravura franca” rievoca i cubitali “Brava” che
la maestra Franca (“franca ”) assegnava alla fine dei miei temi
in classe: uno di questi parlava, appunto, dei miei cugini.-
 
 

~67~
petti armigeri

di pelle querce
di pollo cosce
quinta bugia
tricomachia

-In questo nicknameri intervengono diversi episodi: “di pelle
querce” è la simpatica filastrocca della palla di pelle e di pollo,
fatta da Apelle, figlio d'Apollo. Me la cantava sempre mamma
(“querce”) con lo scopo di farmi imparare quello scioglilingua.
Di pollo cosce ” esprime l'ironico diversivo che un'amica di
mia madre soleva intrattenere con la sottoscritta: a cavalcioni
sulla sedia, aveva escogitato di mimare la culinaria
preparazione delle “coscette di pollo” usando le mie e, per
insaporire le cosce con le spezie, era necessaria una buona dose
di solletico ! “Quinta bugia” ha un collegamento con l'esame
di Quinta: avevo preparato una letterina per le maestre con
dediche varie e foto ricordo; avendo il timore di creare
imbarazzanti controversie nella classe, ero stata costretta a
inventarmi la bugia di una ricerca... “Tricoma chia” avrebbe,
come significato letterale, “battaglia di capelli”: in effetti
ripercorre la volta in cui mamma usò un pettine a mo' di arma
(“petti armigeri”); con un colpo di spada avevo subito rotto
alcuni denti del pettine (il “ne” di “pettine” esprime la rottura:
anche la parola, avendo perso una sillaba, si è rotta…)!-