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carpe
mammiferi
sfarzi
faggi
lacci
valli
verdi
usci
al
verde esci
-Mio
padre (“faggi”) era solito portarmi con sé quando doveva
affrontare
l'acquisto di un paio di costose scarpe (“carpe”
esprime
sia il locale negozio “Scarpe diem !”, sia l'abissale
differenza
fra mia madre e mio padre in abilità decisionale:
la
prima riusciva a cogliere l'attimo, il secondo, invece, era un
eterno
indeciso, proprio come me e, infatti,“faggio” contiene
“io”).
“Valli” indica, con “verde” e “verdi”, il noto marchio
“Valleverde”:
si trattava di scarpe piuttosto costose da cui
l'ironico
“al verde esci”. Mio papà aveva l'abitudine di farsi
consigliare
dalle commesse e questo per il fatto di rinvigorire
la
sua titubante autorità decisionale. Quindi provava
tantissimi
modelli sperando
(fin dall’ingresso nel
negozio,“verdi
usci” indica il colore della speranza,
nicknameri
“pubblici zenzeri”) di non sbagliare in quella vera
e
propria impresa... A proposito di impresa, allacciare le
scarpe
era ancora un “gesto mammifero”, ovvero di forte
dipendenza,
per lo più materna. Allontanandosi (l'inglese “far”
in
“sfarzi”) con le sfarzose scarpe nuove era solito esternare
commenti
del tipo “chissà se ho fatto bene” sull'acquisto
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stracci
lanigeri
profumi
fossili
gioviali
martiri
fughe
grosse
querce
stoffe
-Prima
(“fossili”)
della
libreria che sarebbe in seguito stata
sostituita
da
una profumeria (“profumi”), si trovava un negozio
di
stoffe nel tratto di via (“via” in “gioviali”) dei Martiri
che
mia madre (“querce”) ed io eravamo solite percorrere.
“Fossili”
indica anche la collezione di fossili che Nicolò
(“mar”
in “martiri”) aveva assemblato grazie alle rituali
(“riti”
da
“tiri”
in “martiri”), istruttive proposte dell'edicola.
La
signora che gestiva la libreria, obesa (“grosse”) e gioviale,
presto
si trasferì (“fughe grosse”) fuori città a vendere
giornali
e libri nel neonato centro commerciale
“I Giovi”
(“gioviali”).
In
riferimento alla libreria,“stracci
lanigeri”
indica
la cocciuta abitudine di una signora (“stracci”: infatti
soleva
spesso dire che la sua vita era uno straccio...), amica
della
mamma, di abbondare con le fotocopie (“lanigeri”
indica
la “tosatura” delle pagine
paragonando la carta
bianca
alla lana) della biblioteca civica ove lavorava.
“Tanto
non le paga lei”: borbottava mamma,
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squali
iugeri
sigle
sterili
pane
calcoli
d’autunno
purghe
settembre
foglie
-“Sigle
sterili” intende quelle sui sacchetti del pane; dal
momento
che mia nonna se lo faceva tenere da parte,
la
bottegaia del paesino (Lobbi) di campagna in cui
abitava
anche Stefano (“re” in “settembre”), per
ricordarsi
dell'impegno assunto, siglava i sacchetti del pane
con
la
sigla “Sterina” per “Esterina”, mia nonna, appunto.
“Calcoli”
indica quelli che la bottegaia faceva a mano senza
l'ausilio
di calcolatrice. Le volte in cui andavo a trovare
la
nonna in campagna, durante l'estate, era solita andare
a
fare un po' di spesa; perciò sceglievo di accompagnarla.
Mi
diceva che quella bottega aveva di tutto, dai giornali
agli
alimentari, dai casalinghi ai giocattoli...
Ne
approfittavo facendomi comprare qualcosa,
anche
la loquace bottegaia caldeggiava
acquisti (“iugeri”
indica
la nostra coalizione per soggiogare la nonna !)
dal
momento che mi vedeva assai raramente, appena due
volte
in tutta l'estate... Questo nicknameri si svolse verso
la
fine delle vacanze estive (“d'autunno purghe”),
la
scuola era alle porte e a settembre, con la strategica
ripartenza
scolastica, usciva una nuova serie di sorprese
(“foglie”)
kinder. Quella
volta trovai lo squalo