~254~
fiamme
guerrieri
figura
cieca
rimorsa
ratta
panda
d’orefici
malvagi
riccioli
-Oltre
ai guerrieri blasonati di cui si conosceva benissimo
la
storia, avevamo pure dei personaggi meno famosi (come
i
disegni di Roselline, “rosa” da “orsa” in “rimorsa”:
accanto
ai
motivi più noti, impiegava molti altri soggetti…) che
battezzavamo
nel modo più insolito. Stefano (“r e” in “orefici”),
ad
esempio, era in possesso di una coppia di robot fisicamente
identici,
ma dall'armatura di colore diverso, una d'oro, l'altra
d'argento:
li aveva chiamati i “Gemelli (“fiamme ” esprime
pure
i gemelli in generale) orefici”.“Malvagi riccio li”, invece, è
un
personaggio femminile con la peculiarità di avere la chioma
a
scatto: tirandola verso destra, veniva mostrata una parte
di
faccia tutta mostruosa,“alla
Dottor Jekyll e Mr. Hyde”,
per
intenderci. Solo con la ricciuta chioma chiusa aveva
un'espressione
gentile: era stata soprannominata “Ricciolo
malvagio”
! Antonio (“panda”) mi aveva scambiato un
Robocop
gigante: erano in voga anche dei topi (“ratta”, per
nulla
simili al protagonista del celebre fumetto) robot di cui era
stato
proposto un album
di figurine (“figura”) che la
sottoscritta
possedeva. Suor Lucia (“cieca ”), nell'accogliere
un
nuovo ospite che faceva quella raccolta, aveva rivolto un
appello
di scambi al quale, con successivi rimorsi, non aderii...
In
fondo ero l'unica femmina a trovare irresistibili quei ratti
in
motocicletta !-
~255~
sani
columniferi
faggi
d’ossigeno
custode
d’angelo
lacrima
presunta
spunto
di lussuria
-La
mia baby-sitter
Angela (“d 'angelo”) aveva stretto amicizia
con
un gruppetto di mamme che si riunivano puntualmente
a
chiacchierare un po' prima che il portone della scuola
venisse
aperto. “Sani columniferi” intende i moccoli al naso
(“sani”,
infatti, sta per “nasi”) indicando il periodo invernale
che
favoriva raffreddori in genere. La mamma di una certa
Alice
(nonostante non frequentasse il doposcuola, la conobbi
in
virtù di quelle mattiniere frequentazioni) chiese un fazzoletto
ad
Angela. Dopo averlo sfilato dal pacchetto, volle dare
una
moneta alla mia baby-sitter che prontamente rifiutò.
Ostinatamente
la madre di Alice rifiutò il suo rifiuto dal
momento
che addusse questa valida motivazione: a suo dire
(“presunta”)
i fazzoletti portavano lacrime e così pure le
spille
(“spunto”) erano nefaste. Non
la pensavano così gli
innumerevoli
compagni di classe (fra i quali Stefano,“re”
in
“presunta”) cui prestavo valanghe di fazzoletti: infatti,
se
così fosse stato, sarei diventata
ricca (“lussuria”)!
“Ossigeno”
è l'ironico vocabolo che mio padre (“faggi”)
usava
per riferirsi ai soldi. “Custode d'angelo” si rifà
~256~
frutti
lanieri
smarriti
gialli
giri
cavalli
pecore
falchi
fagiani
lupi
-Si
rievocano le lezioni di ginnastica tenute da Loredana
Falcone
(“falchi”) in una piccola palestra al piano di sopra
presso
la scuola materna. Fra le varie discipline sportive erano
previste
gare di hula hop: a questo proposito si chiama in causa
la
sorpresa kinder che maneggia un hula hop, per la precisione
un
ippopotamo. “Cavalli”, in particolare quelli di fiume,
esprime
proprio gli ippopotami. Inoltre quella sorpresa, a causa
del
fragile cerchio inseribile, perdeva puntualmente l'hula hop
giallo
(“smarriti gialli”). Quanti giri riuscivano a far compiere
al
cerchio certe bambine ! Erano così abili in quel gioco...
Un
altro diversivo molto praticato (oltre alle famigerate
“gare
di rutti”, “rutti” in “frutti”) era il “Lupo
Mangiafrutta”
(“frutti”,“lupi”)
in cui bisognava non farsi prendere dal
bambino
che interpretava il lupo. “Smarriti” contiene “mar ”:
in
effetti Nicolò (“mar”) tirava (“riti” per “tiri” in
“smarriti”)
fuori
il celebre anti-sfiga
di Lupo Alberto (“lupi”) in cui
riponeva
l'auspicio di non essere interrogato...“Pecore” (il cui
frutto
è la lana, “lanieri”; durante le recite collettive era
richiesta
una maglia di lana bianca), se associato a “smarriti”,
indica
la “pecorella smarrita” per evocare il religioso contesto
che
l'istituto delle Suore esprimeva.“Fagiani” intende la
magica
formula “fa Giani” di cognome,
esprimendo quello
da
nubile di mia nonna paterna. “Re ” in “pecore”, unito
a
“cavalli”, sta per la sua mania di salire in groppa ai