~59~
fiati
deuteri
tipo
tornanti
rotule
volanti
faggi
notturni
paesaggi
curvi
-La
prima macchina, a dire il vero la seconda (“due” in
“deuteri”;
inoltre le cambiava ogni due anni) che mio padre
(“faggi”)
possedette da quando nacqui fu la Fiat (“fiati”) Tipo.
In
questo nicknameri si narra l'abitudine di mio padre di
guidare,
nei percorsi rettilinei, con la rotula (il ginocchio,
infatti,
impediva allo sterzo di andare per conto suo), ovvero
“volanti”
non è da intendere come aggettivo:
infatti indica il
complemento
della macchina. Alla sottoscritta piaceva anche
collaborare
appoggiando una mano allo sterzo per
immedesimarmi
nella guida. Durante i viaggi più lunghi, in
corrispondenza
di curve e tornanti, il sedile veniva abbassato
a
mo' di letto e, sebbene non avessi sonno, mio padre mi
obbligava
a dormire (“notturni”) per evitare che sentissi le
curve
e accusassi nausea...“Ti chiamo quando stiamo per
arrivare”:
esclamava se mi s copriva a sbirciare il paesaggio
nonostante
i suoi
saggi (“saggi” in “paesaggi”) consigli...-
~60~
nodi
butteri
zoccole
paste
coccarde
accorte
ladri
paonazzi
succulenti
nastri
-La
foga animalesca dello scartare i regali veniva decisamente
biasimata
da mia madre e me lo dimostrò con qualsiasi genere
di
pacchetto o involucro, persino quelli che avvolgevano le
paste
della rinomata pasticceria “Zoccola” (“zoccole paste”).
A
volte, se il pacchetto meritava, conservava pure i nastri,
le
coccarde e la carta che ovviamente era integra a
spacchettamento
concluso.“Succulenti”
intende la lenta,
lentissima
fase di apertura dei pacchetti in cui erano avvolte
le
succulente paste: era il caso di conservare pure i nastri
giallini
?! Per lei sì: biasimava il comportamento della sua
figlioccia,
Paola (“Paola” in “la/dri pao/nazzi”: “ladri” si rifà
al
nicknameri “ciechi pasticceri” intendendo il “rubare”
i
trucchi del mestiere da parte di un'apprendista pasticcera),
che
scartava avidamente i suoi regali dagli involucri pazienti
e
certosini. Quell'esempio negativo era spesso volto a
redarguire
il mio istinto poco accorto, soprattutto nel districare
i
nodi. “Nodi butteri” intende poi il suo categorico imperativo
di
non buttare nulla.-
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miti
salutiferi
olio
di landa
femore
canzoni
rotta
minestra
gamba
d’abluzioni
-Una
signora anziana, che da piccola avevo soprannominato
“Gamba
Rotta” per la sua sbilenca andatura coadiuvata dal
bastone,
era un vero e proprio mito per mia mamma. Aveva
dimostrato,
in tutta la vita, a cominciare dalla giovinezza, un
gran
olio di gomito dal momento che era solita lavorare tutta
l'estate:
si divertiva di più a rifare le stanze degli alberghi al
mare
che a godersi le vacanze facendo dei bagni (“abluzioni”) !
In
seguito alla frattura del femore (“re” in “femore” esprime
qualcosa
che la mia magia non riesce a discernere...) era stata
costretta
a farsi ricoverare; andavamo a salutarla in una clinica
dall'inconfondibile
odore di minestrina (“minestra”)... Andando
a
trovarla a casa, si univa alla nostra visita anche la sua
amica
Iolanda (“Iolanda” in “olio di landa”): per vivacizzare
le
loro chiacchierate, ero spesso chiamata a cantare i canti del
doposcuola
usando la stampella di “Gamba Rotta” a mo' di
microfono
!-