martedì 12 giugno 2018

263-265

~263~
cachi icteri

bulli godzilla
giovani panda
intrusi vette
yogurt di lingue

-Durante la vacanza in montagna (“vette”), organizzata
dalle Suore, la cuoca (Giovanna, “giovani”) era ricorsa alle
temutissime supposte. Uno dei due fratelli impallinati del basket
NBA (“bulli” indica, per metamorfosi, i “Chicago Bulls”,
nicknameri “panda albogaleri”) soffriva di stitichezza: “cachi
icteri” intende i colpi (“ictus” in pozione latina) ovvero le
ironiche, classiche scorregge e il propizio “Chicago”! Antonio
(“panda”) mi aveva portato del ghiaccio da mettere sulla fronte
per abbassare il livello della febbre. “Intrusi vette” esprime i
cambiamenti d'abitudine (degli usi) che quella vacanza aveva
inevitabilmente prodotto. Fra questi il fatto che Suor Lorenzina
(“godzilla”) mi facesse leccare il coperchio di carta argentata
dello yogurt, cosa che a casa non avrei mai fatto oppure
l’utilizzo delle scarpe “Bull Boys” (“bulli”) in piena estate ,
evitando di esibire gli odiosi sandali...-


~264~
enti ropaloceri

sabato faggio
querce sequenze
tacco condanna
d'orse promesse

-Un sabato mattina, al sopraggiungere del suono della
campanella d'uscita, la maestra Anna (“condanna”) assegnò,
come al solito, una pagina di sequenze tratte dal libro
Roselline” (“rose” in “orse”). Roberta (“tacco ”) aveva
promesso di farne addirittura dieci pagine ! Ecco che la sfida
era stata lanciata: arrivata a casa riferii tutto a mamma
(“querce”), un 'appassionata di quelle sequenze e lei, mentre
uscivo con papà (“faggio”) per andare in campagna, si mise
all'opera tutto il pomeriggio... Ci volle pure l'intera domenica
(al posto della Messa, “messe” in “promesse”) per raggiungere
la decima pagina. Arrivata a scuola, curiosa di vedere le dieci
pagine di Roberta, ricevetti gli elogi della maestra e le
sommesse repliche di chi aveva lanciato la sfida a parole
(“enti ropaloceri” intende l'abitudine, tipica degli enti pubblici,
di fermarsi alle parole senza arrivare ai fatti) invece di
concretizzarla. “Avevo detto così, tanto per dire…”:
alla fine Roby se l'era cavata con questa risposta...-


~265~
dolci acroteri

franca fortuna
colla maratona
sensuali frassini
di regni igienici

-“Dolci acroteri” intende, collegato a “regni”, il vastissimo
universo di dolciumi che Stefano, in forza della sua
irrefrenabile golosità (che, nei casi estremi, “acroteri”, lo
portava all'acetone), conosceva benissimo. Fra le caramelle
si diffuse un tipo di dolciume portatile a tubetto, il “push up”.
Nel vederlo appoggiato sul mio banco, la maestra Franca
(“franca”) lo aveva scambiato per una colla ! “Fortuna” ha,
come riferimento, l'emblema per eccellenza della fortuna,
la coccinella, quella porta-scotch che la maestra Franca si
portava dietro passando, banco per banco, ad attaccare
le fotocopie di approfondimento. Quanti chilometri di scotch
consumava sebbene razionalizzasse allo spasimo la singola
dose e attaccasse la fotocopia (ad aletta, “ali” in “sensuali”)
in modo da girarla per lasciare il foglio da scrivere ! Ad ogni
banco esternava pure un commento; arrivando al banco di
Mara (“Mara” in “maratona”), quindi dalla sottoscritta (ahh,
che fatale errore ho appena commesso !), si fece spiegare il
meccanismo di quel rivoluzionario dolciume: tramite un
tiraggio interno, era possibile tirare su e giù il cilindro
caramelloso. Il fatto di chiuderlo e riaprirlo infinite volte era
indice di scarsa igiene. “Sensuali frassini” intende la mia
gaffe nell'usare “sensuale” per “sensibile”: mia cugina aveva
prontamente evidenziato e corretto tale “eresia lessicale”...-