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rughe
d’ alberi
marsupi
d’acqua
soltanto
lastra
magici
tornei
yogurt
di trofei
-Questo
nicknameri riassume le attività praticate al centro
estivo.
“Rughe d'alberi” indica la simpatica abitudine di un
bambino,
che si fermava solo al mattino, di farsi venire a
prendere
dai genitori in compagnia della sua tartaruga
(“rughe”)
di terra che aveva modo di trastullarsi in mezzo al
parco:
gli alberi secolari di quest'ultimo si rivelavano utili
in
vari giochi.“Acqua” sta a rievocare le battaglie a bombe
d'acqua
e gavettoni che trovavano, nei pomeriggi più afosi
(“soltanto”
cela un “tanto sole”), i momenti migliori: Nicolò
(“mar”
in “marsupi”; “marsupi” indica quello vinto alla
lotteria
promossa dal maestro di tennis) ostentava una pistola
d'acqua
dal getto
potentissimo. “Lastra” rievoca l'episodio di
una
visita medica di Stefano che, arrivando a giocare a calcio
in
ritardo per essersi fatto una lastra, appena riuscì a tirare,
segnò
un insolito (per lui) goal dalla distanza ! Qualcuno
ironizzò
sul fatto che gli alieni lo avessero clonato o qualcosa
del
genere...“Magici tornei” indica quelli organizzati da un
ragazzo
più grande, un patito delle carte Magic. “Yogurt”
esprime
una mia piccola indigestione estiva (nicknameri “treni
puberi”),“tornei”
intende pure quelli di tennis “maschi vs
femmine”,
con trofeo finale, che duravano anche
settimane intere...-
settimane intere...-
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lenti
sgomberi
giovani
liti
asciutti
piatti
premi
servigi
astucci
tacchi
-Ogni
anno la cuoca Giovanna (“giovani”), in collaborazione
con
le Suore
(“pia ” in “piatti”), individuava, all'interno del
doposcuola,
un gruppetto di bambini molto veloci a finire di
mangiare
affinché si occupassero del ritiro dei piatti vuoti.
“Liti”
indica le puntuali minacce del “chi rompe paga !” al
momento
di rompere un piatto. I bambini del servizio mensa
vantavano,
come privilegio, qualche gastronomico premio
offerto
dalla cuoca durante l'anno e, alla fine della scuola,
ricevevano
pure un regalo per il servizio prestato. Roberta
(“tacchi”),
ad esempio, ricevette un bellissimo
astuccio che
ostentò
subito fra i banchi di scuola... Alla sottoscritta sarebbe
piaciuto
far parte di quella stretta cerchia di bambini, ma,
l'unica
volta che ci provai, riuscii a malapena a portare in
cucina
il mio piatto ! In effetti ero quasi sempre l'ultima a finire
e
la mia lentezza nel mangiare mi faceva riporre (“sgomberi”)
il
tutto alla svelta così da arruffare la tovaglietta fra posate e
inevitabili
avanzi di pane (la cui distribuzione era affidata a
Stefano,
“re” in “premi”). Giuseppe (“asciutti”), al contrario,
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foglie
panettieri
d’oca
minestre
rally
tovaglie
giovani
baruffe
voraci
caraffe
-“Minestre”
esprime la volta in cui Giovanna (“giovani”),
la
cuoca del doposcuola, rovesciò un piatto di minestra rovente
sulle
ginocchia di Alessandra, una bambina con una
lunghissima
coda (“coda” in “d'oca”): per poco non la
ustionò
! “Oca ” va anche con “rally” indicando i “carrelli”
della
pietanza e della pasta: alle due estremità avevano
rispettivamente
la cuoca e Suor Rosangela. “Baruffe” esprime
le
raffiche di starnuti nervosi che a volte Suor Rosangela non
riusciva
a trattenere e che la cuoca cercava di sedare con
ironici
commenti del tipo “uffa, quando inizia, non la finisce
più
!”. “Voraci caraffe” esprime la mansione di addette alle
caraffe
della mensa ricoperta da Valeria e Roberta (“voraci”
contiene
le iniziali dei loro rispettivi nomi, “va ” e “ro”, ma
con
le vocali invertite per intendere la loro simbiotica amicizia).
“Foglie
panettieri” intende gli ovetti kinder acquistati (in
modalità
sfusa, al posto della confezione multipla, da tre, “tre”
in
“minestre”, ovetti) in panetteria (nicknameri “foglie
potamocheri”).
“Baruffe” esprime pure il “bar” che l'altra
cuoca
aprì dopo essere andata
in pensione e “minestre”
contiene
“re” per un videoludico “rally” con cui Stefano
giocava
a casa mia (nicknameri “big f uteri”). Infine, essendo
quasi
sempre l'ultima a finire di mangiare, ero solita riporre