martedì 12 giugno 2018

239-241

~239~
patti cadmiferi

giulivi gemiti
guerre pontefici
fritte foglie
beffe mosche

-Il portico della casa di campagna, abitata dallo zio (“giulivi”)
con i nonni, era tutto tappezzato di foto ricordo ormai ingiallite
dal tempo...“Guerre pontefici”, infatti, indica la fotografia del
Papa che mio zio era andato a vedere con la scuola negli anni
Sessanta e, più lontane nel tempo, quella di mio nonno in veste
di reduce di guerra. Al cospetto di miti (“miti” in “gemiti”)
così importanti storicamente, i balocchi del “re” (“re” in
guerre”) e della sottoscritta tradivano un certo timore
reverenziale. Eppure erano i nostri miti: “fritte foglie” esprime,
ad esempio, la sorpresa kinder che tiene fra le mani un
sacchetto di patatine fritte e che mia nonna, dopo avermelo
chiesto, regalò a un bambino che era passato di lì in
compagnia di una zingara. “Beffe” esprime l'ironico
appellativo di mio nonno che chiamava la moglie “Genoveffa”;
mosche” l'accanita guerra alle mosche condotta dalla nonna
(nicknameri “strepto batteri”). A proposito di guerra,
intrattenni un battibecco con la maestra di storia durante
la lezione sui rapporti fra Stato e Chiesa: a calmare
(“cadmiferi” per “calmiferi”; tale svista, cecità, ha lo scopo
di evocare la famosa “mosca cieca ”, da “mosche”) i miei
ostinati dubbi furono i “Patti Lateranensi”…-


~240~
rughe d’eteri

corde frane
uova banane
faggi islamici
calci tragici

-“Corde frane” esprime “Denise e Francesca ” (“de” in
corde”, “fra” in “frane”), due inseparabili amiche, brave
nel salto (“frane” contiene “rane”) con la corda (mentre la
bambina al centro saltava le due laterali, impugnando le lignee
estremità della corda, intonavano la cantilena dei frutti,
banane”; essa serviva a individuare il frutto, ovvero la
bambina associata a questo, che avrebbe saltato al primo
errore commesso), che spesso sfidavano Davide e la sottoscritta
a calcetto (“calci tragici”): erano due frane e perdevano
sempre ! “Uova banane” esprime la “mossa della banana”
realizzata ponendo la bianca pallina (“uova”: i calcetti sono
le galline) nella cunetta prodotta dalle gambe unite dei plastici
centrocampisti e scagliandola direttamente in porta. A volte la
pallina percorreva il cordolo del calcetto ritornando da sola
all'interno della superficie di gioco oppure usciva all'esterno o
ancora finiva sul mio naso (che male mi aveva fatto !)...“Faggi
islamici” intende il mestiere del papà di Francesca, sindacalista
della “Cisl” (“cisl” in “i/sl/ami/ci”). “Rughe d'eteri” indica le
tartarughe che popolavano il giardino di Denise; quest'ultima,
a giugno (il francese “été” in “eteri” per esprimere la stagione
estiva), mi invitò al suo compleanno: abitava in un sobborgo
della città in aperta campagna.-


~241~
quattro brontoteri

macine frassini
figure bestie
rumore persona
panda alla bell’ora

-“Macine” equivale a “cinema ”: in occasione del lancio
cinematografico del cartone “La Bella e la Bestia” di cui uscì
pure l'album di figurine (“figure bestie”: Stefano, “re” in
figure”, lo ricevette in regalo davanti alla scuola), invitai mia
cugina (“frassini”) a vederlo. “Quattro brontoteri” indica, con
rumore persona”, il divieto assoluto di fare rumore in cortile
durante l'estate fino alle quattro di pomeriggio e il conseguente
brontolare dei bambini in contrasto con quel divieto. Le Suore
addussero, come motivazione, il fatto che, nella pensione
accanto al doposcuola, vi fossero persone anziane che
desideravano riposarsi... Di qui le collettive visioni
cinematografiche richiamate, per associazione logica, dal
cinema.“Panda alla bell'ora” gioca su una magica coincidenza
fra il proverbio “alla bell'ora” (anche espresso con la formula
alla buon'ora”) e la protagonista femminile del cartone “La
Bella e la Bestia”. Antonio (“panda”) mi scambiò un orologio
che proiettava controluce la luminosa sagoma di Belle da
cui alla bell'ora”.-

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