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gravidi
quacqueri
cieche
botte
pigre
sante
nano
falco
torre
zorro
-Si
narra la trasferta a Pisa (“torre” esprime
quella della
famosa
città toscana) di Suor Lucia (“cieche”): questa avvenne
quando
ormai eravamo in procinto di fare il nostro ingresso
al
doposcuola. Suor Lucia, a questo proposito, compilò dei
serissimi
diplomi di promozione in Prima Elementare !
“Botte”
va con “sante”: “botte sante” era il motto di Suor
Lucia
dal momento che, a suo dire, risultava efficace, ai fini
del
processo educativo, assestare convinti sculaccioni ai
disobbedienti...
“Pigre” è collegato a “gravidi” dal momento
che
Mariella aspettava sua figlia in quel frangente e Loredana
(“falco”)
dovette sostituirla. “Quacqueri” intende il famoso,
coreografico
“Ballo del Qua Qua” che spesso ballavamo:
il
“re” in “pigre” cita Stefano impegnato in quel ballo
collettivo.
“Nano” è il coniglietto
nano di Suor Lucia che aveva
un
debole per gli animaletti domestici: infatti l'ingresso
dell'asilo
era dominato dalla gabbietta di Zorro, il suo canarino.
“Re
” in “torre” richiama anche il travestimento
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guasti
lattieri
aprirlo
posso
aprilo
faggio
rettili
risme
d’angeli
grinfie
-“Aprirlo
posso”, o meglio, il “posso aprirlo ?” fungeva
da
formula magica a mo ' di “apriti sesamo”, finalizzata
all'apertura
dell'ovetto kinder. Solo al cenno positivo operato
da
mia madre ero autorizzata a procedere con la fase di
apertura.
Una sera, tuttavia, si fermò a cena anche mio padre
(“faggio”)
e, all'esordire del mio “posso aprirlo ?”, rispose
con
un secco “aprilo”. La formula, però, prevedeva che
dovesse
essere mamma a rispondere. Pertanto continuai
a
riformulare (“risme ”), con
risoluta insistenza, la stessa
domanda.
Mio padre era furioso, non sopportava l'idea che
la
sua parola non avesse effetto: alla fine mia mamma scoppiò
a
ridere e mi permise di aprire l'ovetto.
“Rettili risme” esprime
le
rime (“rime ” da “risme”) che identificavano più facilmente
i
nomi dei coccodrilli (“rettili” contiene “re” per il
nicknameri
“colli
capelveneri”) kinder, del tipo “Lallo Intervallo”,“Giotto
Panciotto”,“Lina
Tabellina”… Ad Angela piacevano (“d'angeli
grinfie”)
e si fece regalare qualche doppione...“Guasti lattieri”
intende
il periodo in cui passai dalla colazione a base di latte
a
quella a base di tè trovando il primo liquido poco digeribile:
ero
anche messa a dura prova dalle pellicole guastafeste che
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zombi
bracieri
triade
vocale
tese
di giulive
leoni
algidi
corone
frassini
-“Triade
vocale” esprime una catena di Supermercati,
l'“A&O”:
per promuovere i gelati Algida avevano regalato
ai
bambini piccoli leoni di plastica che si trovavano in
aggiunta
a quei ricoperti, famosi per le barzellette sovrimpresse:
era
spesso un'impresa riuscire a leggerle perché, a causa
del
caldo (“bracieri”), il testo cominciava a sbiadire
(“zombi”
indica
la putrefazione) subito. Mia cugina
(“frassini”)
comprava quei gelati perché, avendo
il
freezer, poteva conservarli. Inoltre mi regalava i leoni
che
trovava in allegato.“Corone”
esprime Stefano
dal
momento che, nel nicknameri “giulivi sestieri”,
è
citato
Leo (“leoni”), il suo cane. Oltre a ciò, il fatto
che
Stefano consumasse quei gelati al centro estivo
“Borsalino”:
quest'ultimo, essendo chiamato come
una
rinomata fabbrica locale di cappelli, viene espresso
con
il
nickname “tese”. La tesa è, infatti,
una parte
del
cappello: i famosi cappelli, il cui marchio identificava
la
famiglia Borsalino, piacevano moltissimo a mio