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pranzi
parolieri
enigma
d’orse
condanne
rose
serpenti
rebus
valenti
ribes
-“Pranzi
parolieri” intende gli alfabeti scritti a caratteri
cubitali
che corredavano ogni momento della giornata, persino
le
cene e i pranzi ! In cucina, invece della televisione, era
appeso
un cartellone; a ogni lettera corrispondeva un esempio
con
illustrazione. La lettera “r” era accompagnata dalla parola
“ribes”
e relativa vignetta. “Serpenti rebus”, invece, va con
“enigma
d'orse” e si riferisce ai cruciverba realizzati da
Matteo
per le maestre. Ad esempio la maestra Anna
(“condanne”)
riceveva una sorta di enigmistica aritmetica da
risolvere
la domenica. Al lunedì chiedeva a Matteo le soluzioni
che
lui sadicamente non allegava e si complimentava con
il
valente cervellone della classe che, oltre ai compiti, aveva
ancora
voglia di elaborare quei quiz ! “Condanne rose”
esprime
i minuziosi disegni di Roselline
(“orse” da
“rose”
e
“rose” per “orse” esprime la maestra Orsini, patita di
enigmistica)
e le varie, precise grechette, una vera ossessione
della
maestra Anna ! “Rebus” contiene “re” e “bus”, ma
questa
scissione esula dalla mia magia e rimane pertanto
un
autentico “rebus”...-
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colli
capelveneri
rettile
faggio
bianca
ringhiera
costosa
cruna
aurea
chimera
-La
ringhiera in ferro battuto che introduceva al cortile del
doposcuola
era di colore nero: “ringhiere tragiche”, infatti,
nel
nicknameri “smalti dossieri”, simboleggia il lutto
dal
momento che era morto il nonno di Davide.
La
“bianca ringhiera”, quindi, ha cercato di ingannarmi:
non
era la ringhiera a essere bianca, bensì la polo di Stefano
(“rettile”
è,
al tempo stesso, sia
il “re” sia il
famoso rettile,
mascotte
della “Lacoste”) a “imbiancarla” quando,
dal
cortile, lo avvistavo al mattino durante l'estate
(e
si diradava subito tutto il nero, da “capelve/neri”) !
Il
coccodrillino cucito in rilievo (“costosa cruna”)
aveva
contagiato la sottoscritta a tal punto da architettare
di
introdurmi di soppiatto nella stanza di mio padre
(“faggio”)
per strappare i “co ccodrillini” dalle sue costose
“La
coste” ! “Chimera” assume l'utopica valenza del
mio
proposito... “Aurea”
va collegato
a
“colli” per
formare
il cognome “Collodoro”:“capelveneri” intende
descrivere
una bellissima (una “venere”, da “capelveneri”)
ragazza
(“tosa” in “costosa”) dai capelli lunghi che si
chiamava,
appunto,“Collodoro” di cognome. Era venuta
di
sfuggita al doposcuola un'estate; dal momento che ormai
superava
il limite di età, la sua permanenza durò pochissimo,
a
dispetto di quella del fratello più piccolo. Stefano (“re” in
“aurea”)
si prese una cotta per quella ragazza più grande che
tra
l'altro conosceva già, abitando nel suo stesso paesino
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torte
metameri
antenati
sigari
melograni
prestiti
foglie
ratti
droghe
faggi
-All'inizio
si susseguono aneddoti familiari: infatti “antenati
sigari”
si rifà alla prematura scomparsa, avvenuta
in un
incendio,
di un lontano antenato. La nonna, foto alla mano,
mi
raccontò che fu lui a causare la catastrofe dal momento
che
accese una sigaretta in una fabbrica di combustibili !
“Melograni
prestiti” intende quelli (in denaro, circa dieci,
l’inglese
“ten” in “antenati”, milioni di lire) chiesti dalla
famiglia
di mio zio a mio padre e le successive polemiche
connesse
alla mancata restituzione.“Foglie ratti” interrompe
la
saga familiare per citare i dépliant pubblicitari delle
sorprese
kinder allegati al fumetto Topolino che Stefano (“re ”
in
“prestiti”) leggeva. “Droghe” esprime la diceria secondo cui
la
figlia di un noto imprenditore del paese di mia nonna si
drogasse...
Avendola vista passare dal cancello, mia nonna
mi
aveva reso partecipe
di quella rivelazione. “Torte metameri”
indica
l'invito, con tanto di torta appena sfornata, ad opera
di
alcuni vicini di casa di mio padre (“faggi”): infatti il loro
giardino
iniziava appena dopo (ovvero “meta”, di “metameri”,