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strappi
sciaveri
ciondoli
germogli
di
formiche bulbi
sigle
d’angeli
steli
candidi
-“Germogli”
indica, come “linfa” altrove, il nutrimento delle
piante:
essendo queste ultime figure adulte e quindi, in molti
casi,
pure genitori (la cui unione è rappresentata dalla parola
“mogli”
in “germogli”), i figli sono definiti “steli”.“Ciondoli”
intende
il fatto che le gambe erano così corte da ciondolare nel
vuoto
da seduti. Inoltre si menzionano pure i sandali
bucherellati
in pelle che erano i calzari estivi più frequenti,
spesso
indossati con le famigerate calzine bianche (“candidi”).
Essi
erano venduti in un famoso negozio locale, “Formica ”
(“di
formiche bulbi”). “Bulbi” (il nickname sarebbe “bulli”,
ma
il mago in questione, essendo affetto da miopia, ha preso
“bulli”
per “bulbi”), invece, è riferito alle “Bull Boys”, un noto
marchio
di scarpe da ginnastica: avrei continuato a portarle
pure
in piena estate, ma mia madre non sopportava di vedere
il
piede sudare a più non posso invece di respirare
comodamente
nei sandali.“Strappi sciaveri” identifica
l'immagine
del velcro tutto consunto delle scarpe da ginnastica
di
Stefano che, a forza di quotidiani agganci (simili a quelli
impiegati
per chiudere bene gli scarponi degli sci, “s ci” in
“sciaveri”),
insidiava la resistente efficacia dello strappo.
“Sigle
d'angeli” indica le volgari
chiazze di mercurio cromo
(come
erroneamente lo si chiamava, al posto del corretto
“mercuro
cromo ”) che
sovente decoravano le ginocchia di
Stefano:
“angeli” si rifà al mercurio, quello disperso dal
termometro
rotto da Angela (nicknameri “blu saettieri ”). Invece
il
“re” è da rintracciare nel “te” di “steli” (infatti a
Stefano
viene
dato del “tu”, nicknameri “amidi tuberi”), con una magia
azzardata,
anche nello “Ste”...-
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asciutti
frigoriferi
ottimi
storici
quiz
napoleonici
boreali
deliri
piramidi
contagiri
-La
maestra Michela (“napoleonici”) assegnava, come
verifiche,
i neonati quiz a risposta multipla, accusati dai più
scettici
di essere poco educativi. Era capitato, durante una
verifica
di storia, che avesse ottenuto la massima valutazione
(era
stato un evento storico !), l'“ottimo”, uno che riusciva a
stento
a conseguire la sufficienza. Allora, dal momento che quel
bambino
(uno dei tanti “figli”, “rami” in “piramidi”, spirituali
di
Lucignolo o, meglio, fervido seguace del “Paese dei
balocchi”)
era riuscito a superare persino gli allievi più
studiosi,
il sospetto che potesse aver copiato crollò
improvvisamente.
Giuseppe (“asciutti”: il suo fisico poco
asciutto
e il cognome “Sciuto” produssero l'epiteto “Sciuto
prosciutto”,
forse inventato da Stefano, “re” in “boreali”)
confessò
che, per spuntare le risposte, aveva fatto la conta
(“contagiri”)
! Invece Debora (“Debora” in “boreali deliri”)
aveva
barrato l'ipotesi dei frigoriferi, la più delirante (che
nemmeno
Leo, “leoni” da “napoleonici”,
il cane di Stefano,
nicknameri
“giulivi sestieri”, avrebbe crocettato) in merito
alla sepoltura
delle mummie ! Le piramidi andavano
svecchiate un
po '...-
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fanti
strozzieri
racchetta
palle
labbra
di scarpe
giulivi
scafi
di
coste chiavi
-Questo
nicknameri accosta argomenti diversissimi: “racchetta
palle”
è riferito al fratello maggiore del nostro compagno di
classe,
Enrico; di domenica, al centro estivo “Borsalino”,
ricopriva
la mansione di raccattapalle e questo ruolo gli
consentiva
di stringere amicizia con tennisti adulti. “Labbra
di
scarpe” esprime il curioso impiego di una bomboniera, un
paio
di scarpette battesimali in ceramica. La loro apertura si
prestava
all'inserimento del burrocacao per le labbra il cui
minuscolo
contenitore era di forma cilindrica. Addirittura il
colore
blu della confezione si armonizzava con quello delle
scarpe...“Giulivi
scafi” intende un rocambolesco allevamento
di
pesci finti: infatti, per far credere allo zio (“giulivi”) il
fatto
che
fossero veri, impiegai il motore di un motoscafo giocattolo
facendo
agitare l'acqua... Alla fine ci era cascato ! “Di coste
chiavi”
indica un piccolo portachiavi a forma di pallina da
tennis
su cui era impresso il logo della marca “Lacoste”:
era
di Enrico, ma suppongo fosse uno dei tanti gadgets
rimediati
dal fratello la domenica al centro estivo. I due fratelli
impressionarono
la maestra (“strozzieri” in virtù del cognome
Strozzi)
illustrandole un loro ludico passatempo: prima di
dormire,
facevano la
gara di apnea sotto le lenzuola (“fanti”
per
“fantasmi”) e vinceva chi riusciva a trattenere
il respiro più
a lungo !-