martedì 12 giugno 2018

50-52

~50~
strappi sciaveri

ciondoli germogli
di formiche bulbi
sigle d’angeli
steli candidi

-“Germogli” indica, come “linfa” altrove, il nutrimento delle
piante: essendo queste ultime figure adulte e quindi, in molti
casi, pure genitori (la cui unione è rappresentata dalla parola
mogli” in “germogli”), i figli sono definiti “steli”.“Ciondoli”
intende il fatto che le gambe erano così corte da ciondolare nel
vuoto da seduti. Inoltre si menzionano pure i sandali
bucherellati in pelle che erano i calzari estivi più frequenti,
spesso indossati con le famigerate calzine bianche (“candidi”).
Essi erano venduti in un famoso negozio locale, “Formica ”
(“di formiche bulbi”). “Bulbi” (il nickname sarebbe “bulli”,
ma il mago in questione, essendo affetto da miopia, ha preso
bulli” per “bulbi”), invece, è riferito alle “Bull Boys”, un noto
marchio di scarpe da ginnastica: avrei continuato a portarle
pure in piena estate, ma mia madre non sopportava di vedere
il piede sudare a più non posso invece di respirare
comodamente nei sandali.“Strappi sciaveri” identifica
l'immagine del velcro tutto consunto delle scarpe da ginnastica
di Stefano che, a forza di quotidiani agganci (simili a quelli
impiegati per chiudere bene gli scarponi degli sci, “s ci” in
sciaveri”), insidiava la resistente efficacia dello strappo.
Sigle d'angeli” indica le volgari chiazze di mercurio cromo
(come erroneamente lo si chiamava, al posto del corretto
mercuro cromo ”) che sovente decoravano le ginocchia di
Stefano: “angeli” si rifà al mercurio, quello disperso dal
termometro rotto da Angela (nicknameri “blu saettieri ”). Invece
il “re” è da rintracciare nel “te” di “steli” (infatti a Stefano
viene dato del “tu”, nicknameri “amidi tuberi”), con una magia
azzardata, anche nello “Ste”...-
 
 
~51~
asciutti frigoriferi

ottimi storici
quiz napoleonici
boreali deliri
piramidi contagiri

-La maestra Michela (“napoleonici”) assegnava, come
verifiche, i neonati quiz a risposta multipla, accusati dai più
scettici di essere poco educativi. Era capitato, durante una
verifica di storia, che avesse ottenuto la massima valutazione
(era stato un evento storico !), l'“ottimo”, uno che riusciva a
stento a conseguire la sufficienza. Allora, dal momento che quel
bambino (uno dei tanti “figli”, “rami” in “piramidi”, spirituali
di Lucignolo o, meglio, fervido seguace del “Paese dei
balocchi”) era riuscito a superare persino gli allievi più
studiosi, il sospetto che potesse aver copiato crollò
improvvisamente. Giuseppe (“asciutti”: il suo fisico poco
asciutto e il cognome “Sciuto” produssero l'epiteto “Sciuto
prosciutto”, forse inventato da Stefano, “re” in “boreali”)
confessò che, per spuntare le risposte, aveva fatto la conta
(“contagiri”) ! Invece Debora (“Debora” in “boreali deliri”)
aveva barrato l'ipotesi dei frigoriferi, la più delirante (che
nemmeno Leo, “leoni” da “napoleonici”, il cane di Stefano,
nicknameri “giulivi sestieri”, avrebbe crocettato) in merito 
alla sepoltura delle mummie ! Le piramidi andavano 
svecchiate un po '...-
 
 
~52~
fanti strozzieri

racchetta palle
labbra di scarpe
giulivi scafi
di coste chiavi

-Questo nicknameri accosta argomenti diversissimi: “racchetta
palle” è riferito al fratello maggiore del nostro compagno di
classe, Enrico; di domenica, al centro estivo “Borsalino”,
ricopriva la mansione di raccattapalle e questo ruolo gli
consentiva di stringere amicizia con tennisti adulti. “Labbra
di scarpe” esprime il curioso impiego di una bomboniera, un
paio di scarpette battesimali in ceramica. La loro apertura si
prestava all'inserimento del burrocacao per le labbra il cui
minuscolo contenitore era di forma cilindrica. Addirittura il
colore blu della confezione si armonizzava con quello delle
scarpe...“Giulivi scafi” intende un rocambolesco allevamento
di pesci finti: infatti, per far credere allo zio (“giulivi”) il fatto
che fossero veri, impiegai il motore di un motoscafo giocattolo
facendo agitare l'acqua... Alla fine ci era cascato ! “Di coste
chiavi” indica un piccolo portachiavi a forma di pallina da
tennis su cui era impresso il logo della marca “Lacoste”:
era di Enrico, ma suppongo fosse uno dei tanti gadgets
rimediati dal fratello la domenica al centro estivo. I due fratelli
impressionarono la maestra (“strozzieri” in virtù del cognome
Strozzi) illustrandole un loro ludico passatempo: prima di
dormire, facevano la gara di apnea sotto le lenzuola (“fanti”
per “fantasmi”) e vinceva chi riusciva a trattenere
il respiro più a lungo !-