~328~
orridi
desideri
scheletro
teschio
cieco
reclamo
ratte
foglie
doppio
ottavo
-Ho
rivisto uno dei primissimi giocattoli di Stefano (“re” in
“reclamo
”) reclamizzato su “Topolino” (“ratte”), un vecchio
(“avo”
in “ottavo”) Topolino del 1988 (“doppio ottavo”).
“Ratte
foglie” esprime le consuete pubblicità delle sorprese
kinder
che il fumetto pubblicava, allegando un personaggio
della
serie come incentivo. Ritornando all'eroe di cui Stefano
ostentava
la riproduzione in plastica (a stento riusciva a
impugnarla
considerata l'esigua dimensione della sua mano !),
si
trattava di “Skeletor”, uno scheletro di colore azzurro e dal
teschio
giallo che manovra un'arma blu scuro come i calzari e
il
copricapo...“Orridi desideri” intende la frequente smania di
ridere
(“orridi”) del “re” e le sue risatine sommesse (e a stento
trattenute)
durante le sfuriate di Suor (“pio” in “doppio”)
Lucia
(“cieco”).“Reclamo” (“re/cl/amo”) si rifà agli
incantesimi
d'amore (la metamorfosi di “cieco ” per il famoso
detto
“l'amore è cieco ”.“Teschio” contiene “io” e “te ”;
“desi”,
in “desideri”, indica l'inglese “daisy”, la margherita
i
cui petali ispirano il noto “m'ama, non m'ama....”), ambito
in
cui non sono specializzato...-
~329~
spari
alcoveri
scurrili
frassini
fugaci
faggi
vera
acustica
fumante
enfasi
-La
mia predilezione per i balocchi maschili indusse mio zio
(“frassini”)
a regalarmi una pistola da cowboy con tanto
di
cinturone e munizioni a salve. Era, dunque, possibile
simulare
gli spari riproducendone l'acustica ed
enfatizzandone
i colpi con l'uscita del fumo... Nonostante la
mia
agguerrita grinta avevo una paura folle di quella pistola
credendo
che gli spari fossero veri ! Allora mi davo alla fuga
andando
a nascondermi sotto il letto (alcova, “alcoveri”) di
mia
cugina. Anche lei mi seguiva a ruota, ma sospettavo
fingesse
di aver paura per non screditarmi troppo. “Scurrili”
sta
per il “correre” (“curro” in pozione latina) e per il
frasario
scurrile
di mia zia; il noto “va' a cagare” era uno dei suoi
intercalari
più frequenti (nicknameri “tivù visteri”). Mio padre
(“faggi”)
e mio zio deridevano la mia paura ,
arrivando perfino
a
bussare con la pistola alla porta, per fortuna tenuta ben
chiusa
da mia cugina. Ancora una volta la mia sete di verità
viene
placata con l’acqua Vera (“vera”) in un dosaggio
massiccio,
a mo’
di anestetico: infatti le vertigini derivanti
da
spasmodica attesa di verità accelerano i battiti cardiaci
impedendo
l’ipnotica
decodifica.
A somministrazione effettuata,
riprende
la sfida…-
~330~
peli
caroviveri
gialli
rossi
soffici
porti
bussole
trucchi
reset
pinoli
-Sotto
il fresco, ombroso porticato del doposcuola, “soffici
porti”
sta per “soffi portici”, Jose (“bussole”) esibiva tutto
il
suo fiero repertorio di trucchi in fatto di gameboy. Questi
ultimi
andavano a pile e la spesa di questo tipo di alimentazione
gravava
non poco sulle tasche dei genitori (“pile” in “peli
caroviveri”).
Il mio gameboy era rosso, quello di Stefano (“re”
in
“reset”) giallo: le cartucce di gioco, qualche volta,
presentavano
delle anomalie e, per essere visualizzate sullo
schermo,
occorreva soffiare (“soffici” intende pure i surgelati
Sofficini,
in particolare il personaggio “Pino”, da “pino/li”,
impegnato
con i videogames…)
all'estremità.
Quelle consolle
riscossero
strepitoso successo dal momento che erano portatili;
ci
giocavo perfino a Noli (“Noli” in “pinoli”) ,
una nota località
balneare
(estiva ubicazione di un luna park che proponeva
l’attrazione
del nicknameri “faggi roveri”,“rovi” in
“caroviveri”;
inoltre lo stesso diversivo, ma
virtuale, si
praticava
alla fine di certi videoludici livelli: il famoso
idraulico
della Nintendo, manovrando una mano metallica,
cercava
di aggiudicarsi
bonus, armi e vite extra…)
e
i calli alle dita avevano, come sempre, la meglio ! “Porti”
intende
pure la piratesca ambientazione del gioco in cui Jose
eccelleva,
“Warioland”, che si svolgeva a bordo di una nave
(nicknameri
“reset viraferi”)…-