~334~
feste
musichieri
fossi
pettini
fuochi
americani
faggi
frassini
ratti
melograni
-“Feste
musichieri” indica le “musiche” (le fisime ) che la
mia
famiglia aveva al sopraggiungere delle feste. Queste ultime
non
si limitavano al Natale e altre simili ricorrenze, bensì
intendevano
la festa patronale del paese. Essa veniva
annunciata
dai classici fuochi d'artificio; “fuochi americani”
rievoca
un triste episodio di cui fu testimone mia nonna: un
cane
(“cani” in “americani”), cieco per la vecchiaia, aveva
scambiato
i fuochi d'artificio per spari, tirando la corda alla
quale
era legato fino a strangolarsi ! La nonna teneva
puntualmente
il muso (“musi” da “musichieri”) durante
tutte le
festività:
era convinta che portasse sfortuna vedere gente
a
Natale e alla festa patronale del paese andava a dormire
prestissimo
senza nemmeno aspettare i fuochi ! In questo era un
po'
come se fosse il calendario a imporre le feste e pure i suoi
figli
(“faggi”, “frassini”, “melograni”) seguivano le stesse
usanze
(“usi” in “musichieri”)...“Ratti” indica i sospettosi
traffici
intrattenuti da mio zio con alcuni camionisti: infatti
comprava
prodotti di marca a prezzi troppo bassi (il famoso
“ratto
delle Sabine” esprime il furto).“Fossi pettini” intende
la
volta in cui mio zio (“melograni” con “americani”:
infatti
il suo nickname, la pianta del melograno o melagrana,
si
rifà alla “Grande Mela” per simboleggiare la sua
megalomania
all'americana.“Grani”, invece, esprime le sue
grane
finanziarie e la scelta professionale di rinunciare al
grano,
ovvero all'agricoltura, attività cui si dedicarono i fratelli)
finì
nel fosso con la macchina poiché era intento a pettinarsi !-
~335~
polsi
deleteri
tragici
regali
calibri
bracciali
accuse
fruste
caviglie
lame
-Anche
se la loro moda venne stroncata sul nascere erano
davvero
particolari i bracciali a riccio. La loro caratteristica
saliente
era data dalla chiusura a scatto. Prima di metterli
occorreva
allungarli in modo da ottenere una specie di
bastoncino
(cavetto, “caviglie” contiene “cavi”); s cagliando
quest'ultimo
sul braccio, il bracciale era in grado di
autoregolare
la sua chiusura adattandosi a qualsiasi polso.
Per
permettere al bracciale di compiere tale manovra,
bisognava
assestare una frustata decisa e calibrata. Certe
bambine
escogitarono perfino di usare quei braccialetti come
cavigliere:
erano caratterizzati da rivestimenti di stoffa a pois.
Il
fatto che venissero azionati spesso, logorava, a lungo andare,
la
sottile pellicola di stoffa... A Stefano venne addirittura l'idea
di
rimuoverla, forse su consiglio di Davide (“tragici regali”) e
allora
la terribile scoperta della tagliente lamina di acciaio che,
a
forza di deleteri graffi sui polsi, provocò, dopo varie accuse,
il
ritiro dal commercio di quei braccialetti.-
~336~
banchi
peritteri
stagni
tragici
asciutti
involucri
solo
pollice
medio
indice
-Gli
involucri di carta stagnola adoperati per avvolgere la
merenda
da portare a scuola avevano suggerito un utilizzo
ludico
oltre a quello gastronomico. Davide (“tragici”) e
Giuseppe
(“asciutti”), infatti, li appallottolavano in modo da
ottenere
sfere tipo subbuteo. Il perimetro dei banchi (“banchi
peritteri”)
scolastici individuava
la superficie del campo: in
certi
casi si sfruttavano le lunghe file di banchi già uniti e,
voilà,
gli intervalli si trasformavano in accesi tornei di
subbuteo
! Lo scopo del calcistico diversivo era assestare alla
pallina
argentata una traiettoria tale da oltrepassare la linea
di
porta dell'altro giocatore. Risultava goal nullo il tiro che
faceva
uscire dal campo la pallina alle estremità laterali.
Il
corpo del giocatore, inoltre, non poteva parare la pallina,
altrimenti
Giuseppe,
essendo un “armadio”, risultava
avvantaggiato
! Per tirare si dovevano adoperare due dita,
nella
fattispecie “pollice medio” o “pollice indice ” (“medio
indice”
è “medio o indice ”). Dalle Suore (“dio” in “medio”
per
il religioso contesto), ovviamente, era meno praticato tale
diversivo:
tutta colpa del biliardino !-