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ozi
mobilieri
smeraldo
gambo
urbani
gnomi
deserto
cranio
liquami
nuovi
-La
città (“urbani”) di Smeraldo fa da sfondo al famoso “Mago
(“mago”
in “gambo”) di Oz ” (“ozi”). Il film disneyano
(“Ritorno
ad Oz”: si tratta perciò di un secondo film, “ambo”
da
“gambo”, continuazione del celebre nastro in cui recita la
Garland)
risale al 1985, anno in cui i nascituri dell'86 erano
allo
stadio embrionale (“liquami nuovi”). Il film, infatti, uscì
nelle
sale a dicembre; pertanto i primi a nascere l'anno
seguente
erano già stati concepiti (“gambo” si rifà alle piante e,
quindi,
ai genitori in generale). “Nuovi”
sta anche per le uova
che,
essendo veleno per gli gnomi, giocano un ruolo decisivo
nel
film. Quest'ultimo venne proiettato un pomeriggio estivo
(“ozi”
intende il tipico oziare delle vacanze) al doposcuola:
avevamo
una decina d'anni, in ogni caso non rimanemmo
indifferenti
al “Deserto della morte” che trasformava in sabbia
tutto
ciò che vi entrava in contatto oppure all'impressionante
collezione
di teste (“cranio”) umane custodite in preziose e
inquietanti
vetrine... Altrettanto intrigante il finale dal momento
che
i protagonisti erano stati trasformati in soprammobili
(“mobilieri”)
e toccava a Dorothy il compito di indovinarli,
spezzando
l'incantesimo...-
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coni
paltonieri
lepri
rincorse
rughe
minuzie
carminia
franca
giuliva
lingua
-In
questo
nicknameri si susseguono quattro episodi: “lepri
rincorse”
esprime sia le gare di corsa alla fine delle lezioni
di tennis
(si assegnavano i ruoli di lepre e di cacciatore per
correre
fino a bordo campo cercando o di non farsi
acchiappare
o di acciuffare l'altro)
sia le celebri sfide “lepre vs
tartaruga”
(“rughe”), minuziosamente raffigurate (a mo’ di
Roselline,“orse”
per “rose” in “rincorse”) sui libri illustrati...
Avevo
l'abitudine di sfogliare quei libri sul balcone (“coni”
intende
i “balconi” e “palto/nieri” indica i cappotti invernali,
in
realtà leggevo sul balcone d'estate: alcuni nicknameri, per
confondere
le idee e allontanarci dal vero, si divertono a dire
il
contrario delle cose...) di casa. In “carminia franca” si cela
il
cognome della maestra
Franca,“Ferrari” che è inteso come
macchina
(il “car” inglese) rossa (rosso carminio) più
famosa...“Giuliva
lingua” ha un significato più facile da
mimare
che da spiegare: mio zio (“giulivo” ovvero “ulivo”
se
si considera che i parenti sono tutti piante
perché “fa albero
genealogico”),
il fratello di mia madre (quelli di mio padre,
con
le rispettive famiglie, sono espressi dalle seguenti piante:
melograni,
frassini), si era accorto di un particolare vizio
diffuso
sia nella nonna che in mia mamma. Avevano l'abitudine
di
sollevare e spingere all'esterno un piccolo lembo di lingua
e
questa buffa manovra avveniva in corrispondenza di gesti
faticosi
o mentalmente impegnativi.-
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tagli
laceri
zanne
gazzelle
invano
achille
immuni
scivoli
cinque
dieci quindici
-“Zanne
(da cui il celebre “Zanna bianca”) gazzelle” esprime
la
scrupolosa precauzione delle gemelle (“gazzelle”) Chiara e
Silvia
di lavarsi i denti dopo pranzo per prevenire le carie.
“Invano”
è Ivano, un bambino che, da figlio unico, era
diventato
fratello di due gemelline (“gazzelle” è perciò usato
anche
in generale). Sfidando le gemelle nella corsa, avevo
notato
che, nonostante fossero davvero imbattibili nello scatto,
il
loro tallone d'Achille era la resistenza. Avendo una rapidità
da
gazzelle,
le gemelle erano bravissime nel gioco “rialzo”,
una
sorta di corsa a ostacoli in quanto solo una superficie
rialzata
come uno scivolo o una panchina garantiva l'immunità,
condizione
in cui non si era costretti a correre per non farsi
prendere.
“Cinque dieci quindici” indica i tagli in lire delle
tessere
telefoniche (erano diffuse parecchie serie puzzle:“sci”
di
“scivoli”, infatti, intende la memorabile serie degli sciatori:
solo
i fortunati possessori delle tre schede potevano assemblare
il
paesaggio innevato completo); il credito di cinque, dieci,
quindicimila
lire era attestato dalla presenza di un apposito
sigillo
triangolare che, una volta lacerato, dava il via al
consumo
del credito. Oppure si collezionavano piene e il sigillo
rimaneva,
anche dopo la scadenza, a testimoniare la totale
presenza
di credito...-