martedì 12 giugno 2018

158-160

~158~
storti mulineri

spettro di pasta
futile clima
faggi sabati
divini diavoli

-In via Dante (“divini”) era ubicata una rivendita di pasta
fresca: “divini diavoli” indica, con magico ossimoro, via Dante
e i “diavoletti”, un tipo di pasta. “Spettro di pasta” ha due
riferimenti: in primo luogo indica una sorpresa kinder, il
fantasmino che fa la pasta (usando il corpo a mo’ di impasto),
in secondo luogo mia nonna materna (per il celebre “fantasma
formaggino”, un suo frequente intercalare che impiegava
quando ero piccola), assidua habitué di quel negozio.
La commessa era molto, forse anche troppo, loquace: veniva
costantemente aggiornata circa il mio rendimento scolastico e
altre vicende familiari. Mio padre (“faggi”) si limitava ai futili
discorsi sul tempo (“futile clima”): andava a comprare, ogni
sabato, un etto e mezzo di diavolini da portare a un'anziana
signora che abitava in un paesino nei dintorni di Mulineri,
Molino de' Torti (“storti mulineri”).-


~159~
faggi papaveri

dondoli pavoni biciclette
frassini lucertole lamette
dorate proibite montagne
girovaghe tennis di palle

-In questo nicknameri, attribuito al paese (agricolo: “dorate”
esprime il bar “Cannone d’oro”, simbolico punto di ritrovo…)
di mio padre (“faggi”) e dei miei zii (“frassini”), si
ripercorrono parecchie reminiscenze: la prima volta che
imparai ad andare in bicicletta (“biciclette” esprime pure la
ludica “cyclette umana” praticata da sola o in coppia,
bi/ciclette”), il dondolo scricchiolante, il pavone maschio dello
zio con la sua coreografica ruota, le lucertole catturate dai
gatti che sadicamente le usavano come giocattolo oppure
mangiavano (“cibi” da “bici” in “biciclette”) lasciando
la coda che, chissà come, continuava a muoversi...“Lamette”
esprime quelle “usa&getta” che mio padre disseminava qua
e là come faceva con le monete. “Dorate proibite montagne”
esprime quelle di grano, giallo come l'oro, che mio padre mi
proibiva di toccare, ma che riuscivo ugualmente a scalare con
la complicità di mia cugina più grande. Giocando a tennis
e calibrando male i lanci, succedeva di confinare sul tetto
qualche pallina che invecchiava là nonostante le promesse di
papà (“girovaghe” esprime pure una tela, appesa in soggiorno,
dal titolo “I Girovaghi”)... I campi di papaveri indicano la
soluzione del nickname “faggi = papà” (“papà veri” in
papaveri”: in effetti si dimenticava ancora di accentare
Papa”!), andando pure a esprimere la sua ossessiva fissazione
legata alla misurazione della mia altezza (anche il padre di
Stefano lo spronava a crescere e il fatto che la sua altezza non
insidiasse per niente la mia attizzava l’onta, “onta” in
montagna”, del “re”, eclissatosi dalla vergogna e dalle prese
in giro, da “girovaghe”). I papaveri non sono alti, alti in una
celebre canzone ?!-


 ~160~
o soli neri

gazze ronde galline
gambe corte piscine
orecchi gatti sull’amaca
zanzare spighe pianoforti

-“Gazze ronde galline” esprime le gazze (non le “gazzelle”)
ladre, le rondini e le galline (animali): i maghi più esperti
in metamorfosi le utilizzano senza passare dallo stadio
nickname”; “orecchi gatti sull'amaca ” un simpatico gatto con
le orecchie a sventola che, adagiato sull'amaca all'improvviso,
era subito saltato giù in preda al terrore...“Gambe corte”
esprime il soprannome di un altro gatto le cui zampe erano così
corte che pareva strisciasse: quel difetto, scoprimmo solo in
seguito, era prerogativa di una rarissima razza americana che
faceva di quel trovatello un gatto molto ambito. “Piscine”,
spighe” e “zanzare” esprimono campestri (“re” in “zanzare”
e “orecchi” poiché anche Stefano abitava in campagna)
rimandi estivi: i bagni in piscina con le amiche di mia cugina,
ad esempio. “Pianoforti” invece, si rifà a un modo di dire
dialettale che da piccola fraintendevo: infatti traducevo il “va' 
a girar l'organ !” con “va' a suonare il pianoforte” (dimenticavo
che quello delle Suore, “pia” in “pianoforti”, l’organo della
Chiesa, ha, per nickname, “zebra”…), ma in realtà aveva un
significato molto più volgare. Infatti, per “organo”, si
intendeva quello genitale maschile ! “O soli neri” indica
il celebre “O sole mio”, canticchiato in modo inedito, dal merlo
(“neri” intende la colorazione del piumaggio) indiano 
della nonna...-