~284~
rombi
iducheri
fedeli
foglie
sciarada
autunnale
soldo
mancante
querce
verande
-“Fedeli
foglie” esprime un tipo di sorpresa kinder provvista
di
ventosa; anche se veicolavano nelle merendine erano riferite
alle
serie diffuse negli ovetti. “Fedeli” indica il rimanere
fedeli
e
quindi attaccate agli alberi delle foglie, assai precario nel
periodo
autunnale e così pure di quelle ventose che, almeno
nel
mio caso, perdevano quasi subito l'ancoraggio al vetro.
“Sciarada”
è la pozione utile a sciogliere l'enigma di “soldo”,
ovvero
l'unione di due note musicali: infatti il personaggio
di
cui mi mancava la ventosa si chiamava Mi/mì Sol/do,
l'insegnante
di musica della scuola dei coccodrilli kinder
(nicknameri
“rettili insigniferi”). Quando ne scorsi la ventosa
proprio
sotto la mia veranda, al culmine della gioia, lo dissi
subito
alla mamma (“querce”) che cominciò ad architettare un
modo
per tirarla su. “Rombi iducheri” intende la lezione di
geometria
sui rombi (nicknameri “cieli portafiammiferi”) in
parte
anticipata a casa per stupire la maestra (che mi aveva
soprannominato
“spugna”, nicknameri “estri liberi”; l'“u c”
in
“iducheri” sta per l'inglese “hook”, Capitan Uncino
richiamando
Spugna, il suo marinaio di fiducia) a scuola.
Stupore
che colse anche me nel vedere mamma agguantare la
ventosa
con l'aspirapolvere !-
~285~
corde
origlieri
mare
pulito
i
love dinos
vitale
dubbio
pasquale
guscio
lugubre
cara
ruga
testarda
-Un
rumoroso meccanismo a corda (“corde origlieri”)
azionava,
all'apertura di appositi gusci, i movimenti
articolari
di una tartaruga e di un dinosauro. Nel primo caso,
il
guscio riportava la dicitura “mare pulito”, nel secondo
“I
love dinos”: un pomeriggio avevo ingannato Stefano (“re ”
in
“mare” e “lugubre”) facendogli credere che la tartaruga
(“ruga”)
fosse viva ! Sopraffatto dal dubbio (“vitale dubbio”)
riguardo
la possibile vita della tartaruga, per un bel po'
di
tempo mi aveva creduto nonostante si udisse (“origlieri”)
un
rumore esagerato ! “Pasquale guscio” si rifà a
un
inganno,
quello di un uovo di Pasqua sponsorizzato da una
locale
giocheria, meno costoso (“cara”) di quello originale
(nicknameri
“acari magazzinieri”). Prima di rincasare
(“uscio”
in “guscio ”), passai, come al solito, dal guardaroba
(“lugubre”)
a vestirmi:
in quel frangente notai che la
testardaggine
di Stefano si era concretizzata nella spavalda
rottura
del guscio per poter toccare la piccola tartaruga... finta !
Nicolò
(“mare”) era in possesso del guscio preistorico:
“testa”
in “testarda” è il
nickname delle gemelle Testa,
simboleggiando
i due gusci, identici all’esterno.-
~286~
mais
irbiferi
fiamme
orbite
premi
cattedre
cristo
cassetto
sebo
sequestro
-“Orbite”
esprime quelle tecnologiche a sensore luminoso di un
piccolo
dracula di plastica
(i gemelli, “fiamme ”, esibivano la
versione
più economica di quel dracula, a orbite fisse e opache)
che
Stefano (“re” in “premi” e “cattedre”) si fece
sequestrare
da
Suor Lorenzina. Aveva trasgredito la regola di non giocarci
durante
l'orario dei compiti; in questo modo il suo dracula
aveva
popolato il “cassetto dei balocchi” della scrivania
(“cattedre”)
di Suor Lorenzina. A giudicare dai numerosi
sequestri,
quel cassetto doveva contenerne un bel po' ! Alcuni,
tuttavia,
facevano ritorno ai proprietari dopo un periodo di
buona
condotta che ne decretava la valenza di premio. Nel caso
di
dracula, l'amnesia di Suor Lorenzina fece sì che Stefano
non
riuscisse a ottenerlo indietro e mai (“mais irbiferi” in
cui
“irbiferi” indica l'“erba voglio”) si sarebbe permesso di
chiamarlo
in causa... Quella categoria di giochi indebitamente
smarriti
era appannaggio di due bambini in difficoltà
economiche,
Christian (“cristo”) e Sebastian (“sebo”) che
avrebbero
ricevuto in dono quei giochi ormai “dimenticati”
dai
veri proprietari…-