martedì 12 giugno 2018

116-118

~116~
divini profumieri

faggi argenti
giulivi imberbi
peli chiome
querce pistole

-Mia nonna materna, in fatto di regali, seguiva un preciso,
collaudato cliché che, a lungo andare, si rivelò prevedibile.
Divini profumieri” intende la profumeria di via Dante: era
gestita dalla mamma (“querce”) di Nicola, un mio compagno
di basket (“pistole” esprime lo sfottò “Nicola... Pistola !”
presente nel nicknameri “laconici pistoleri”). Mia nonna aveva
l'abitudine di acquistare in quella profumeria i dopobarba da
regalare a suo figlio, ovvero mio zio e a mio padre (“faggi”,
giulivi imberbi”: di barba ne avevano, questo nicknameri
voleva confondermi, ma non ce l'ha fatta !). “Chiome ” esprime
le orribili (per la sottoscritta) bambole porta-shampoo la cui
testa, a mo’ di tappo, ostentava lunghissime chiome alla Barbie:
mia nonna me le regalava, convinta che mi piacessero.
Argenti” indica le sfiziose argenterie che regalava alla festa
della mamma a sua figlia facendole però credere che fosse tutta
opera mia. “Argenti” intende pure i lingotti d'argento che lo zio
mi regalava in occasioni solenni; inutile dire la mia desolazione
nel ritrovarmi faccia a faccia con gli insignificanti mattoncini...
Inoltre era solito regalarmi valanghe di pile (“pile” da “peli”):
in effetti lo zio era ossessionato dal timore di fare dei 
regali inutili !-


~117~
faggi barellieri

estivo sorcio
agreste topico
acqua causa
bue effetto

-Nel vasto immaginario di filastrocche imparate alla scuola
materna, impossibile tralasciare la “Fiera dell'Est”.“Est” è
contenuto in “estivo e “agreste”; il protagonista di quel vero
e proprio scioglilingua era un topo (“sorcio”, “topico”).
Alla fiera dell'Est, per due soldi, un topolino mio padre
(“faggi”) comprò...”: come per molte altre filastrocche, era
notevole (“topico ”) lo sforzo mnemonico che i bambini
dovevano compiere al fine di ricordare, in logica successione,
tutti i passaggi che queste elaboravano. In particolare la
Fiera dell'Est” faceva leva su rapporti di causa -effetto
in virtù dei quali subentravano animali (come il “bue”) ed
elementi (come l'“acqua”) a rendere ancora più ingarbugliata,
a ogni strofa, la trama di quella filastrocca.“Barellieri”
intende lo “sbarellare” della testa di Stefano (“re” in
agreste”) nel memorizzare, senza incepparsi, i contorti
passaggi delle filastrocche...-


~118~
tocchi panieri

nippon cachi
morte scandalo
zampe reset
calze sandalo

-Il fenomeno “Tamagotchi”, nato in Giappone (“nippon”),
spopolò pure da noi, nonostante qualche sostanziale modifica
apportata, ad esempio, dopo lo scandalo della “morte virtuale”
che aveva fatto disperare non pochi bambini. I nostri
tamagotchi, infatti, possedevano il tasto “reset” con cui far
risuscitare, infinite volte, il virtuale animaletto. In origine
questa modalità non era prevista aggravando la responsabilità
che i bambini dovevano dimostrare nel prendersi cura del
cucciolo. Il tasto “reset” era situato, nel tamagotchi a forma di
cane (lo schermo occupava gran parte del corpo) che Stefano
(“re” in “reset”) ed io possedevamo, fra le zampe. “Cachi”
indica la “cacca virtuale”, una rivoluzionaria trovata. “Calze
sandalo” esprime le, insopportabili a vedersi (“occhi” in
tocchi”), calzine bianche indossate con i sandali bucherellati
(nicknameri “strappi sciaveri”).“Tocchi panieri” intende sia
il monito di Suor Lorenzina “prendete quello che toccate !”
al passaggio della cesta del pane sia i “tocchi” del pallone
previsti a gioco fermo (calcio d'inizio o di punizione): era
divertente vedere (“occhi” in “tocchi”) gli avversari irrequieti
spazientirsi facendo delle finte e pretendendo ogni volta
il rispetto della distanza...-