martedì 12 giugno 2018

164-166

~164~
archi nenuferi

spunti d’angeli
grammi vigili
felpe camere
via anastrofe

-Al sabato mattina la scuola materna era chiusa; perciò
rimanevo tutta la mattina con Angela (“d'angeli”), la mia
baby-sitter, fervida appassionata di oroscopi (nicknameri
scopi veritieri”) e astrologia (“astro” in “anastrofe”).
Spunti d'angeli” indica delle spillette che si trovavano
all'interno di palline trasparenti rilasciate dai distributori
automatici: durante le nostre uscite ero solita farmele
comprare. Angela non era ancora fidanzata, allora non
conosceva nemmeno il futuro consorte Archimede (“archi”).
Infatti passava gran parte della mattina a sparlare di questo e
di quello con la commessa della jeanseria “Via vai”: il nome
del negozio si ottiene anagrammando (“grammi” e “ana” di
anastrofe”) la parola “via”.“Vigili” indica la professione
del ragazzo di cui Angela si era invaghita: “re” in “camere”
esprime il lavoro vagheggiato da Stefano alla fatidica domanda
cosa vuoi fare da grande ?”, il poliziotto o il vigile (esibiva
manganelli, manette e pistola giocattolo convinto che un
giorno sarebbero diventati i suoi oggetti del mestiere).
Tra la prova di una felpa e un pettegolezzo (nenia,
nenuferi”), si passava praticamente tutta la mattina a parlare
di fidanzati in un camerino soffocante ! “Via” anche per il mio
desiderio di andar via (l’“anastrofe” di “via vai” risulta,
appunto,“vai via”) di lì…-


~165~
scatole cadaveri

pedale podio
pedestre faggio
pedante quercia
di penne panda

-L'incalzante “ped”, che sottolinea la parola “piede”, esprime
un negozio di calzature di via Dante (“Dante” in “pedante”:
errore ! Il nickname di via Dante è l'aggettivo “divino”, ma un
piccola “licenza magica ” sarà pure concessa…).
Lo frequentavo sia con mio padre (“faggio”) che con mia
madre (“quercia”): il direttore del negozio, il signor Carlo, era
un amico di papà, anche se si trattava di una felice omonimia.
Infatti la catena “Calzature Carlo” si chiamava come l'amico
di mio padre, un dipendente con il ruolo di capo-negozio: da
piccola, però, credevo fosse lui il “Carlo” dell'insegna anche
perché, vedendolo sempre in smoking, poteva benissimo
sembrare il fondatore della famosa catena... Le commesse
erano solite elargire dei regalini in modo da ringraziarci
dell'acquisto. Fra questi ultimi c'erano curiose penne con
il muso di panda a mo' di cappuccio: caso volle che pure
Antonio (“panda”) ne ricevette una. “Podio” sta per una marca
di scarpe da ginnastica allora molto in auge; un paio di podio
arrivò fra i regali di Natale (“re” in “pedestre” esprime
l'euforia natalizia, nicknameri “diari cambusieri”)...“Scatole
cadaveri” indica le scarpe in liquidazione, a prezzi stracciati,
dal momento che le scatole si erano perse e sciupate nel
drammatico alluvione che si abbatté su Alessandria (“AL”in
pedale”) nel '94 (nove parole e quattro righe, escludendo
il filtro di nicknameri). Nonostante l'evento calamitoso, quel
Natale salì sul mio “podio natalizio” (ovvero lo considerai
uno dei più magici)...-


~166~
toast plecotteri

narghilè d'angeli
squali sementi
purè volture di
querce bollenti

-“Narghilè” esprime, con “squali”, “Gegè Narghilè”, una
sorpresa kinder della serie degli squali. In effetti si parla di
pesci, in particolare del negozio “Acquari e sementi” in cui
acquistai un pesciolino rosso (l’inglese “red” in “voltu/re d/i”)
che chiamai, in modo piuttosto prevedibile dopo aver visto
Pinocchio” (“sementi” intende la formula “se/menti”,
il mentire), “Cleo” (“cleo ” in “plecotteri”). A furia di
cambiare l'acqua (“purè volture di” in cui “purè” esprime
l’acquosa purè di mamma ) nella piccola ampolla di vetro,
il povero Cleo terminò la sua esistenza in maniera
drammatica. Una volta, appena alzata, mia madre constatò
che era sbalzato via dall'ampolla morendo per terra durante
la notte. La mattina della morte di Cleo Angela (“d 'angeli”)
me lo sbandierò davanti a colazione e io, fra le lacrime, chiesi
il motivo della sua dipartita: mia madre suppose una
temperatura troppo elevata dell'acqua (“querce bollenti”e
toast”).“Re ” in “volture” esprime, con “toast”, il temperino
a forma di tostapane che mi scambiò Stefano con una pallina
(l'inglese “ball”, pronunciato “boll”, in “bollenti”).-