martedì 12 giugno 2018

179-181

~179~
carpe mammiferi

sfarzi faggi
lacci valli
verdi usci
al verde esci

-Mio padre (“faggi”) era solito portarmi con sé quando doveva
affrontare l'acquisto di un paio di costose scarpe (“carpe”
esprime sia il locale negozio “Scarpe diem !”, sia l'abissale
differenza fra mia madre e mio padre in abilità decisionale:
la prima riusciva a cogliere l'attimo, il secondo, invece, era un
eterno indeciso, proprio come me e, infatti,“faggio” contiene
io”). “Valli” indica, con “verde” e “verdi”, il noto marchio
Valleverde”: si trattava di scarpe piuttosto costose da cui
l'ironico “al verde esci”. Mio papà aveva l'abitudine di farsi
consigliare dalle commesse e questo per il fatto di rinvigorire
la sua titubante autorità decisionale. Quindi provava
tantissimi modelli sperando (fin dall’ingresso nel
negozio,“verdi usci” indica il colore della speranza,
nicknameri “pubblici zenzeri”) di non sbagliare in quella vera
e propria impresa... A proposito di impresa, allacciare le
scarpe era ancora un “gesto mammifero”, ovvero di forte
dipendenza, per lo più materna. Allontanandosi (l'inglese “far”
in “sfarzi”) con le sfarzose scarpe nuove era solito esternare
commenti del tipo “chissà se ho fatto bene” sull'acquisto
appena concluso...-


~180~
stracci lanigeri

profumi fossili
gioviali martiri
fughe grosse
querce stoffe

-Prima (“fossili”) della libreria che sarebbe in seguito stata
sostituita da una profumeria (“profumi”), si trovava un negozio
di stoffe nel tratto di via (“via” in “gioviali”) dei Martiri
che mia madre (“querce”) ed io eravamo solite percorrere.
Fossili” indica anche la collezione di fossili che Nicolò
(“mar” in “martiri”) aveva assemblato grazie alle rituali
(“riti” da “tiri” in “martiri”), istruttive proposte dell'edicola.
La signora che gestiva la libreria, obesa (“grosse”) e gioviale,
presto si trasferì (“fughe grosse”) fuori città a vendere
giornali e libri nel neonato centro commerciale “I Giovi”
(“gioviali”). In riferimento alla libreria,“stracci lanigeri”
indica la cocciuta abitudine di una signora (“stracci”: infatti
soleva spesso dire che la sua vita era uno straccio...), amica
della mamma, di abbondare con le fotocopie (“lanigeri”
indica la “tosatura” delle pagine paragonando la carta
bianca alla lana) della biblioteca civica ove lavorava.
Tanto non le paga lei”: borbottava mamma,
arrossendo (“rosse” in “grosse”) dal nervoso...-


~181~
squali iugeri

sigle sterili
pane calcoli
d’autunno purghe
settembre foglie

-“Sigle sterili” intende quelle sui sacchetti del pane; dal
momento che mia nonna se lo faceva tenere da parte,
la bottegaia del paesino (Lobbi) di campagna in cui
abitava anche Stefano (“re” in “settembre”), per
ricordarsi dell'impegno assunto, siglava i sacchetti del pane
con la sigla “Sterina” per “Esterina”, mia nonna, appunto.
Calcoli” indica quelli che la bottegaia faceva a mano senza
l'ausilio di calcolatrice. Le volte in cui andavo a trovare
la nonna in campagna, durante l'estate, era solita andare
a fare un po' di spesa; perciò sceglievo di accompagnarla.
Mi diceva che quella bottega aveva di tutto, dai giornali
agli alimentari, dai casalinghi ai giocattoli...
Ne approfittavo facendomi comprare qualcosa,
anche la loquace bottegaia caldeggiava acquisti (“iugeri”
indica la nostra coalizione per soggiogare la nonna !)
dal momento che mi vedeva assai raramente, appena due
volte in tutta l'estate... Questo nicknameri si svolse verso
la fine delle vacanze estive (“d'autunno purghe”),
la scuola era alle porte e a settembre, con la strategica
ripartenza scolastica, usciva una nuova serie di sorprese
(“foglie”) kinder. Quella volta trovai lo squalo
del nicknameri “toast plecotteri”.-