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dischi
nembiferi
verdure
fiumi
serrande
frutti
di
meteo faggio
autonomo
ortaggio
-Un
po’ prima del negozio di dischi in via Piave (“fiumi”:
infatti
si studiava la canzone del fiume Piave), era situato un
fruttivendolo
che, oltre alla frutta e alla verdura, commerciava
anche
l'acqua. Per la felice posizione, a pochi isolati da casa,
era
assai comodo per le scorte idriche. Il simpatico
fruttivendolo
era un baffuto (“sembrava…”: ahimè non
possiedo
le energie magiche necessarie per una metafora,
“mete”
in “meteo”) signore già abbastanza anziano: in effetti
molto
presto si decise ad abbassare le serrande del suo negozio
spezzando
bruscamente la nostra routine... Mio padre (“faggio”)
era
solito intrattenere con il gestore accesi discorsi climatici
dal
momento che dalla situazione meteo (“nembiferi”: erano
diffuse
magiche statuette che cambiavano colore a seconda del
tempo;
Stefano,“re”
in “verdure”, ne aveva una che segnava
sempre
“nuvoloso”) dipendeva gran parte del suo lavoro
(mi
aveva spiegato come funziona l’effetto serra, “serra” in
“serrande”).
“Autonomo ortaggio” indica sia la produzione
propria
di frutta e verdura, assicurata dal nostro orto,
sia
il fatto che andavamo dal fruttivendolo dopo aver
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cieli
portafiammiferi
rulli
di calze
rombi
di quercia
buio
cilindro
sfinge
magnolia
-“Rulli
di calze” esprime la mania di arrotolare, durante
l'estate,
le calze fino alle caviglie ottenendo dei coreografici
salsicciotti.
“Rombi” intende sia quelli di geometria che mia
mamma
(“quercia”) mi aveva spiegato per una lezione
scolastica,
sia un particolare tipo di calze (per la “prova calze”
dovevo
chiudere la mano a pugno e arrotolarci il tratto di calza
dalla
punta al tallone del piede). Nel negozio di cappelli
“Il
Cilindro” avevo potuto ammirare, in un angolo
buio vicino
alla
cassa, un enorme tigrotto di peluche, mascotte della marca
“Magnolia”:
avevo pure espresso il desiderio di accarezzarlo,
desiderio
prontamente esaudito con l'effetto di incrementare la
frequenza
di quel magico posto...“Sfinge” esprime la
posizione
del
peluche: faceva capolino da una gigante scatola a mo' di
porta-fiammiferi.
Inoltre “cieli
porta-fiammiferi”
intende le
valanghe
di figurine di calcio (“porta” sta per quella
calcistica:
anche “rulli” indica il calcio, nicknameri
“tragicomici
portieri”) che i gemelli (“fiamme ” e pure
“fiammiferi”)
incollavano sui loro album (il classico “cèlo,
cèlo”
da “cieli”): come per le sorprese kinder, anche per le
figurine
vigeva la “legge del doppio” (“bi” in “rombi”), quindi
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matti
sentieri
tesa
sella
nastri
valenti
muro
d’alba
gambe
serpenti
-Dopo
la fine della scuola, aveva puntualmente inizio il tran
tran
dei centri estivi, in particolare al “Borsalino” (“tesa”),
distante
parecchi isolati da casa. In virtù di ciò, mia mamma mi
caricava
sulla sella posteriore (era un tipo di sella prevista per
bambini
grandicelli) e parcheggiava la bici nei paraggi dopo
avermi
accompagnato. Successivamente prendeva il pullman
per
andare al
lavoro;“muro d'alba” indica il mattiniero
momento
di arrivo al centro estivo con il classico appello:
prima
di cominciare le attività sportive era opportuno
radunarsi
in corrispondenza della gabbia del muro, ossia uno
spazio
provvisto di recinzione deputato ai solitari allenamenti
di
tennis.
“Nastri valenti” indica Valentina (“na/stri valenti”),
la
figlia del maestro di tennis che, in caso di pioggia,
accoglieva
tutti i ragazzi in un ampio ufficio munito di
televisore:
“nastri” intende i film visti nelle giornate piovose.
“Gambe
serpenti” indica quelle di Matteo, tutte flagellate dalle
punture
di zanzare; “matti sentieri” intende la volta in cui,
sentendo
(“sentieri”) che il distributore avrebbe rilasciato
un'ambitissima
pallina rimbalzante (meglio nota come “pallina
matta”),
convinsi un'amica
di Valentina ad aspettare ancora un
turno
prima di introdurre la moneta. Così facendo, perse
il
premio più ghiotto, ottenendo una cianfrusaglia !
Era
divertente ingannare i ragazzi più grandi: “alba” sta
anche
per un certo Alberto, detto “Albi”, di parecchi
anni più
grande,
che si divertiva a lasciare sospesi, in virtù del suo
fisico
già adulto, tutti gli altri bambini, in quella specie di
“catapulta”
(formata da una sbarra di legno con i sedili