martedì 12 giugno 2018

245-247

~245~
zero galvanocauteri

circa trentotto
rossi servizi
inafferrabile battuta

-La vicenda ha luogo su un campo da tennis:“rossi” intende
Luca Rossi, nato (“uteri” in “galvanocauteri”) prima della
sottoscritta. La sua tennistica specialità consisteva nella
battuta che scagliava a mo' di inafferrabile missile e, infatti,
il più delle volte riusciva a fare punto.“Battuta” ha anche un
altro significato, oltre ai servizi di tennis: si riferisce a quella
ironica, legata alla strana risposta “circa trentotto”. Il maestro
di tennis mi aveva chiesto il numero dei partecipanti a una gita
e istintivamente avevo formulato quella risposta, a ripensarci,
molto contraddittoria dal momento che avevo accostato al
generico “circa” un numero troppo preciso col risultato di fare
ridere il maestro. Le sue risatine crescevano a dismisura
quando si metteva in testa di riprenderci con la telecamera
accampando l'assurda convinzione, in cui molti (fra cui
Stefano, “re” in “trentotto”) confidavano, di poter proiettare
il filmino amatoriale sulle televisioni. “Dite a casa di mettere
su canale zero”: diceva così il maestro Gavazza (“zero
galvanocauteri”: indossava la tuta, “tuta” in “battuta”, di
Sergio Tacchini) cercando di non ridere (come un'oca, da
galvanocauteri”) per non svelare lo scherzo...-


~246~
squarci foraminiferi

tempra di ratti
frassini faggi
tragica regata
ombra di cometa

-Durante le nostre Elementari, mio padre (“faggi”) esibì
diverse macchine: dalla Fiat Tipo color grigio topo (“ratti”:
Stefano, “re” in “regata”, aveva la riproduzione giocattolo di
quella vettura, anche pubblicizzata su Topolino) alla Tempra
bianca. Al momento della mia nascita (“rami” in
foraminiferi”: i figli, infatti, sono i prolungamenti delle piante)
sfoggiava la Regata che il papà di Davide (“tragica regata”)
aveva ancora alla fine della nostra Quinta alimentando
commenti del tipo “è una macchina vecchia, ormai !”…
Frassini faggi” intende il fatto che fosse mio papà a
contribuire all'acquisto delle nuove macchine dei miei zii.
Tuttavia questi ultimi erano soliti farsele durare molto più
tempo di mio padre che le cambiava ogni due anni. La sua era
una vera e propria mania che iniziò con le macchine sportive
esibite in gioventù... Mia madre mi raccontò un episodio
singolare ed eloquente avvenuto la prima volta che
incontrò mio papà alla “Cometa”, una locale discoteca .
Al momento di riaccompagnarla a casa, mio padre si ritrovò
una gomma forata (“foraminiferi”), forse scherzo di una
ragazza gelosa. Mia madre (“squarci” in aggiunta a “quercia”)
rimase sbalordita (addusse pure una metafora, “meta” da
cometa”, paragonando papà a un fulmine…) al cospetto della
velocità con cui sostituì la gomma ! “Ombra” è “Ombretta”,
l'amica di mia madre che quella sera l'aveva “trascinata”
(da “rami” in “foraminiferi”, nicknameri “rami triggeri”)
in discoteca...-


~247~
spie canteri

frassini simoni
d’ albicocche nomi
melograni stragi
di sultani faggi

-“Frassini simoni” intende una certa Simona, amica intima di
mia cugina, che invitava a giocare a casa sua: quella bambina
aveva un look mascolino che lasciava trapelare una grande
complicità con la sottoscritta. Anche il nome “Simona” aveva
un lato familiare dal momento che mi era stato narrato
l'aneddoto per cui, se fossi nata maschio, mia mamma avrebbe
scelto di chiamarmi Simone. Era un po' spregiudicata l'amica
di mia cugina; ad esempio riusciva a sfiorare con il piede
l'albicocco, spingendosi sull'altalena a più non posso... Sempre
a proposito di altalena, un pomeriggio per poco non travolsi
mio cugino (“melograni stragi”) che sfuggì al controllo dei
genitori e si fiondò nel raggio d'azione delle piccole altalene
monoposto. La mossa istintiva che attuai, in quel frangente da
film dell'orrore, fu quella di avvinghiarmi con forza alle catene
della mia altalena così da colpire mio cugino solo, si fa per dire,
con il seggiolino vuoto. Mio padre, dopo aver insultato
(“di sultani faggi”) gli zii per l’imprudente dimostrazione,
elogiò la mia pronta reazione. “Spie canteri” intende la celebre
cantilena “Chi fa la spia, non è figlio di Maria” appresa
dalle Suore (“pie” in “spie”).-