martedì 12 giugno 2018

229-231

~229~
guide fenicotteri

bersagli sogliole
pigiami copule
stracci conchiglie
totò domeniche

-“Bersagli” intende la pizzeria “Bersagliera” che un anziano
collega di mia madre, un direttore scolastico in pensione,
frequentava abitualmente la domenica. “Sogliole” esprime,
oltre alla portata di pesce che richiedeva, anche il fatto che
fosse rimasto vedovo, quindi solo. Alle pareti di quella pizzeria
erano appese parecchie stampe raffiguranti scene salienti dei
film di Totò. Il cameriere era solito sfruttare qualsiasi tipo di
appiglio per improvvisare battutine e ironici commenti: una
volta, a pranzo, gli avevo offerto un bellissimo assist con la
domanda “se mangiamo all'aperto, paghiamo lo stesso il
coperto (“copule”) ?”. Effettivamente la pizzeria aveva a
disposizione un accogliente gazebo esterno. In occasione del
mio tredicesimo compleanno, festeggiato in quella pizzeria, un
invitato mi regalò un pigiama scatenando l'ilarità dei presenti.
Stracci con chiglie” esprime i piatti a forma di con chiglia in
un pranzo con un'amica (“stracci”) di mia mamma .“Guide
fenicotteri” intende i bollini di diverso colore che iniziarono
a costellare le guide tivù: si proponevano di giudicare i
programmi televisivi in modo da dissuadere la visione, da parte
dei bambini, di film troppo violenti, per adulti (“fenicotteri”
indica l'altezza, prerogativa adulta). Qualcuno al doposcuola
si vantava di vedere perfino i programmi contrassegnati
dal bollino rosso (“cotte” in “fenicotteri” simboleggia
l’arrossire)...-


~230~
firme posteri

gancio pizza
bacio croce
squadre scheletri
coppe brividi

-La mia cameretta, anche se per metà adibita al letto di mamma,
aveva diversi scaffali organizzati in modo preciso. “Squadre
scheletri” e “coppe brividi” indicano, da una parte, i “Piccoli
Brividi”, libri gialli che divoravo e che impiegavano uno
scheletro come mascotte, dall'altra le coppe e i trofei sportivi...
L'armadio che fiancheggiava gli scaffali presentava un
crocifisso (“croce ”) di carta che andavo a baciare tutte le sere,
dei puzzle (“re” in “squadre” sta per quello oggetto di uno
scambio con Stefano) tenuti insieme con lo scotch che trovavo
allegati a famose pizzette surgelate e parecchi diplomi firmati
da insegnanti e vari eventi comunali.“Gancio ” sta per quello
fissato all'armadio che ospitava i portachiavi di cui facevo
la collezione.“Posteri” intende la fitta muraglia di poster,
in maggioranza raffiguranti squadre di calcio, che, su
approvazione della mamma, avevo attaccato lungo tutte
le vetrate della veranda per garantire un po' di privacy
(nicknameri “quatti bischeri”)...-


~231~
faggi rimproveri

fermi pulsanti
querce rioni
inversi passanti
blu ciceroni

-Mia madre (“querce”) era un'assidua fruitrice di autobus:
quelli che prendeva abitualmente per andare sul posto di lavoro
erano di colore blu. “Ciceroni” indica la sua competenza in
materia di autobus con i relativi vantaggi sulle macchine. Era
solita avere nausea in macchina e mio padre (“faggi”: “roveri”,
da “rimproveri”, indica le sue sapienti manovre in fatto di
marce), soprattutto nei periodi in cui sfoggiava una macchina
appena uscita dal concessionario, mal digeriva i suoi
rimproveri mirati a esprimere la sua preferenza verso i
pullman... “E' troppo bello guardare il paesaggio dai sedili
del pullman”: questa era un'altra considerazione che faceva
imbestialire papà. Per recarci nei rioni periferici della città
mia madre ed io prendevamo l'autobus: ero ancora così bassa
da non riuscire nemmeno a premere il pulsante della fermata a
richiesta. “Inversi passanti” intende l'errore di molti passeggeri
nell'invertire l'entrata con l'uscita: del resto non vantavano una
così rodata frequenza come mia madre che non sopportava
quell'errore…-