martedì 12 giugno 2018

232-235

~232~
marte sumeri

lustra buccia
caio danza
anguille tacchi di
valute pattini

-Il teatro del doposcuola aveva ospitato parecchie recite,
memorabile la danza di Roberta (“tacchi”) in occasione dei
Mondiali “Italia '90 ” (“caio” si riferisce all'omino “Ciao”,
mascotte di “Italia Novanta”). “Marte” esprime, a questo
riguardo, la maestra di danza classica e moderna, la
giovanissima Marzia, le cui superlative spaccate strabiliavano
tutti. Dal momento che “marte” contiene pure “mar”, quindi
Nicolò, come tralasciare la grottesca performance di suo padre
che esibì delle pelosissime gambe in un inedito can can ?
D'estate (“sumeri” per il “summer ” inglese) il cortile del teatro
veniva adibito a pista per i roller: “pattini” intende quelli a
rotelle, diffusi in due versioni, in merito alla disposizione delle
ruote; erano in maggioranza quelli con quattro rotelle
raggruppate a due a due... A proposito di coppie, “valute”
esprime Valeria e Luca, quest'ultimo fratello della prima.
Valeria era davvero brava a pattinare, al contrario Luca
(“lustra” richiama il nicknameri “lustre carceri”) rimediò
subito un bel ginocchio sbucciato...“Anguille” sta per uno
scambio di giochi fra Ricky e la sottoscritta avvenuto proprio
su quella pista.-


~233~
lumi infermieri

turca aureola
aquila acuta
magi defunti
mani di ceppi

-Sul retro della chiesa era presente un cortiletto che, solo in
solenni appuntamenti religiosi, veniva aperto ai fedeli. “Lumi
infermieri” indica una di quelle occasioni: i fedeli acquistavano
da una Suora che, invece del tipico saio nero, ne sfoggiava uno
tutto bianco a mo' di infermiera, dei lumini accesi da disporre
intorno al simulacro della Madonna (che, nella cittadina di
Tortona, era tutto d’oro, “aureo/la”). “Mani di ceppi” intende
sia quelle cadaveriche di Stefano (“re ” in “aureola”: era stata
Suor Graziella a chiamarlo “mani da morto”, “mani”,“defunti”)
sia quelle, sempre ghiacciate, di mia nonna (“ceppi”, in
riferimento alle piante, esprime l’origine della stirpe) che era
solita presenziare a tutte le processioni.“Turca” va con
aureola” per indicare un altro Stefano, Stefano Turco che, con
due bambini, aveva ricoperto il ruolo dei Re Magi (“magi” in
terza posizione per indicarne il numero). Era stato vestito con
minuziosa attenzione da Suor Graziella (“acuta”) che
collaborava anche nel canto: “aquila” si riferisce al canto
religioso “Su ali d'aquila”. L'acuto di Suor Graziella aveva la
meglio su tutti gli altri sia per intensità che per durata...-


~234~
storti monasteri

fetidi cibi
vandali scritti
divina pasta
mobile quercia

-Al ritorno da Messa (“monasteri”), mia madre (“quercia”)
ed io imboccavamo una stretta viuzza con foce in via Dante
(“divina”): eravamo costrette, a causa dell'intenso odore di
fogna, a percorrere quel tratto in apnea ! “Fetidi cibi” intende
riferirsi al periodo estivo in virtù del quale era ancora
più fetido l'odore di quella via che, per fortuna,
attraversavamo in bicicletta (“cibi” per “bici”)...
Al sopraggiungere di un immobile (“mobile” è un magico
inganno) mia mamma aveva l'abitudine di rievocare il mancato
acquisto di un appartamento con la finestra proprio su quella
via ! “Per fortuna alla fine ho rinunciato”: diceva , tirando un
sospiro di sollievo dal momento che la via in questione era
anche costellata di fastidiose scritte vandaliche (“vandali”
intende pure “Vanda”, un'amica di mia mamma, che abitava
in via Dante e che mi aveva visto nascere, “feti” in
fetidi”).“Divina pasta” ha un collegamento con “storti”:
infatti in via Dante mio padre era solito, ogni sabato, comprare
la pasta fresca a una signora anziana, molto di chiesa
(“monasteri”), che abitava in un paesino vicino al suo, Molino
de' Torti (“storti”).-



~235~
savi damieri

rudi scacchi
gabbie gatti
intimi negativi
kappa di juventini

-Una tabaccheria, che esponeva in vetrina un vasto
assortimento di peluche Trudi e prestigiose scacchiere (“rudi
scacchi”), introduceva in una tenebrosa galleria. A pochi metri
dall'ingresso un cinema al cui interno era stato proiettato il
cartone “La Gabbianella e il gatto” (“gabbie gatti”) che avevo
visto. Sempre procedendo in avanti si incontrava, da un lato, un
negozio di biancheria intima, su quello opposto un fotografo
(“negativi” intende quelli delle foto). Nei pressi dell'ultimo
tratto di galleria, arrivando dall'uscita, si stagliava un negozio
di abbigliamento sportivo. Dal momento che lo sponsor della
Juve era la “Kappa”, marchio cui era dedicato quell'esercizio,
la vetrina esponeva maglie e tute della Juve (che l' “anguilla”
aveva di certo !). “Damieri” intende i baci di dama di una
rinomata pasticceria situata dopo il fotografo. “Savi”, invece,
sta per un'altra assidua merenda, la farinata di Savino, un vero
cult cittadino da generazioni (“savi”, infatti, contiene “avi”)…-