~200~
avi
calimeri
vedova
bianca
visiera
gialla
melograni
faggi
di
lumache occhi
-Questo
nicknameri si rifà al giorno in cui mio padre (“faggi”)
ed
io andammo ad acquistare una coppia (“bi” in “bianca”)
di
canarini. Il negozio era gestito da un vecchio compagno di
classe
di mio zio (“melograni”): in virtù di questa simpatica
circostanza
riuscimmo a ottenere un po' di sconto. Il negoziante
mi
propose l'acquisto di due canarini dal piumaggio bianco,
ma
preferii il classico colore giallo. Mentre eravamo in quel
negozio
entrò una giovane donna a portare la sua canarina,
rimasta
da poco vedova, per farla dormire all'interno
dell'affollatissima
voliera: non voleva che si sentisse sola !
A
uno dei miei due canarini facevano paura i cappelli,
soprattutto
se muniti di visiera (andavano in auge le visiere
con
linguetta porta-occhiali,“occhi”;“ali”
in “calimeri”).
Al
momento di vederli indossati iniziava a dimenarsi in preda
alla
follia...“Di lumache occhi” indica il tipico oculare
comportamento
delle lumache: era così divertente toccar loro
le
antenne... Esprime pure lo scrutare del canarino attraverso
i
fori della scatola al momento di dirigersi verso casa e il gioco
oculare
consistente nell'esibire solo la parte bianca dell'occhio...
Bleah
! “Avi calimeri” intende il pulcino
Calimero, celebre
~201~
suole
poderi
ferro
di rondini
ragno
di frassini
melograni
saggi
di
pantere crauti
-“Ferro
di rondini” intende quelle in ferro battuto che regalai
a
mia nonna; gliele avevo comprate durante una vacanza in
montagna
e lei le aveva attaccate nel punto esatto in cui
andavano
a nidificare (“nido” da “nodi” in “rag/no di/
frassini”).
“Ferro” indica pure il materiale delle tipiche
sporgenze
ubicate prima di entrare nelle case di campagna:
al
mio pronto quesito a riguardo mio padre mi spiegò che
servivano
a pulirsi le suole (“suole poderi” in cui “poderi”
intende,
per effetti greci, i piedi). “Ragno di frassini” indica la
cassetta
dell'uomo ragno, praticamente l'unica che mia cugina
utilizzò
durante tutto il suo iter videoludico dal momento che
era
inclusa nella confezione della consolle (che anche Stefano,
“re”
in “pantere”, si fece comprare) ! “Pantere” va con
“melograni”
intendendo la sigla della pantera rosa, quella che
viene
cantata mentre lei, in punta di piedi (“poderi”), indaga:
faceva
così ridere mio cugino che spesso gliela cantavo
tentando
di enfatizzarne il ritmo...“Saggi” sta pure per “faggi”
in
quanto contrappone mio papà, assennato, al fratello
(“melograni”),
più giovane di circa tre lustri e, forse proprio
per
questo, ben poco saggio. “Crauti” indica la “Cucaracia ”,
un
altro tormentone che faceva impazzire mio cugino: lo
cantava
(il famoso cantante Ron in “rondini”)
a
squarciagola in sella alla sua biciclettina...-
~202~
scimmie
boleri
tirchi
riti
quattro
cibi
genova
panda
tragica
banda
-L'alternativa
al cortile del doposcuola, qualora questo fosse
chiuso,
era piazza Genova: si giocava a palla (“boleri” intende
il
“ball” inglese e le enormi bolle di sapone),
ma occorreva
moderare,
un po' come i Genovesi il denaro (“tirchi”), la
potenza
di tiro (“riti” indica i “tiri”). In effetti la palla poteva
finire
sulla strada costringendo gli automobilisti (in particolare
i
“tir”, in “tirchi”) a brusche manovre e
i bambini a recuperi
pericolosissimi.
Inoltre le partite si svolgevano in un campo
improvvisato,
spesso oggetto di fastidiose intrusioni, come ad
esempio,
le biciclettine a quattro ruote, le due classiche più due
rotelline
(“quattro cibi”), guidate da
bambini molto piccoli.
Due
veterani del doposcuola frequentavano spesso piazza
Genova:
Antonio (“panda”) e un certo Enrico De Bandi
(“banda”).“Tragica”
va con “scimmie” indicando un
videogioco
a schermo fisso di Davide che, come
protagonista,
aveva una scimmia; quest'ultima è pure riferita
a
un altro ludico diversivo in voga in piazza Genova:
le
arrampicate sui poveri alberi tutti sbrindellati. Salire era
abbastanza
facile, ma scendere (le discese sono richiamate
dallo
“sci” di “scimmie”) era prerogativa dei più audaci:
infatti
alcuni erano costretti a chiamare i genitori promettendo
loro
di non spingersi più così in alto... Certi bambini